DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
1 - ANCHE I BAMBINI CHE NON PORTANO LE HOGAN HANNO CAPITO CHE DIEGUITO VUOLE ENTRARE CON LA TESTA E CON LE SCARPE A VIALE DELL'ASTRONOMIA
Preceduto da uno spot sulla Lancia Y dove l'attore francese Vincent Cassell annuncia "l'eleganza è un diritto", ieri sera dopo il Tg de "La7" di Enrichetto Mentana è riapparso Dieguito Della Valle.
Dopo le sparate primaverili milioni di italiani aspettavano con ansia il suo rientro al quale ha provveduto la rossa Lilli Gruber nel programma "Otto e mezzo" dove lo scarparo marchigiano è arrivato con i capelli lunghi e cotonati mostrando al polso una serie impressionante di braccialetti multicolore.
Con un tono pacato e dimesso da oratorio salesiano, l'amico di merenda di Luchino di Montezemolo ha cominciato a esprimere il suo pensiero sulla manovra e sul governo. A dire il vero sembrava di non avere alcuna voglia di tranciare giudizi, poi ha tirato fuori un ragionamento che ha lasciato interdetti la povera Lilli, l'editorialista del Corriere della Sera Massimo Franco.
In pratica Dieguito ha suggerito che alcuni ministri inadeguati vengano sollevati dai loro incarichi in modo da creare una squadra forte che possa rispondere ai problemi del Paese. Con un linguaggio squisitamente doroteo si è guardato dall'infierire sul primo guidatore, quel Berlusconi che a suo avviso potrebbe anche portare a termine il suo mandato insieme a personaggi validi come Tremonti, Maroni, Galan che "conoscono il loro mestiere".
L'idea di mandare a casa metà del governo è a cavallo tra l'utopia e la follia perché nemmeno i bambini che all'asilo portano le Hogan riescono a immaginare un'operazione chirurgica di questo genere. Francamente non si capisce chi abbia suggerito un progetto così irreale; sicuramente non Clementone Mastella, il politico che ha sempre esercitato il ruolo di mentore nei confronti del patron di Tod's.
La povera Gruber e il giornalista Massimo Franco hanno capito che bisognava voltare pagina e incalzare Dieguito su temi più ficcanti, così mentre la telecamera indugiava casualmente sulle scarpe a pallini che hanno fatto la sua fortuna, a Della Valle è stato chiesto a bruciapelo quanto paga di tasse. Anche in questo caso la risposta è stata deludente perché lo smemorato di Casette d'Ete ha detto di non ricordare nulla in proposito.
A questo punto nelle famiglie italiane è corso un brivido e qualcuno ha cominciato a pensare che il miliardario avesse trascorso una vacanza così infame da renderlo pasticcione, furbetto, reticente e smemorato. Alla conduttrice che già si era trovata in grande imbarazzo nella puntata con Giuliano Amato (l'ex-presidente che con notevole faccia tosta continua a dare lezioni di etica politica), non è rimasto che provocare lo scarparo sulla sua eventuale discesa in campo nella politica e sulle intenzioni dell'amico Luchino di Montezemolo.
Per l'ennesima volta Dieguito ha rilanciato la palla alle decisioni finali che il presidente della Ferrari prenderà , mentre da parte sua oltre a continuare a dissuadere Luchino ha fatto la scelta di restare imprenditore e mecenate.
Alla Gruber sono cascate le braccia e si è letteralmente persa in una serie di domande banali del tipo: "è più probabile che lei entrerà in politica o che venderà la Fiorentina?", e ancora: "che cosa invidia al Milan e alla Juve?".
La trasmissione ha rischiato una deriva pazzesca, ma con un rigurgito di vivacità la rossa conduttrice ha interrogato Dieguito sulle sue intenzioni per quanto riguarda il ruolo dentro Rcs e Mediobanca. Sulla prima lo scarparo che si vanta non si sa perché di conoscere l'editoria, ha riconfermato l'intenzione di essere pronto a investire anche subito nuovi quattrini, ma ha aggiunto: "se qualche gran ciambellano o sacerdote del tempio si opporrà impiegherò più tempo".
L'impennata è arrivata su Mediobanca ("bellissima con manager giovani di primordine") dove alla domanda se intende chiedere un posto nel Patto di sindacato il reticente scarparo ha sibilato: "tra qualche giorno lo dirò". Il programma televisivo stava arrivando alle ultime battute e qui finalmente si è avuto il piccolo colpo di scena perché mentre la Gruber e Massimo Franco stavano per alzarsi molto provati fisicamente, lo scarparo li ha richiamati entrambi al ruolo degli imprenditori nella crisi italiana. Lo ha fatto non a caso e con un giro di parole retorico in cui si è chiesto: "abbiamo fatto tutto il possibile o per connivenza ci siamo dimenticati che non basta un'analisi critica?".
La botta era chiaramente indirizzata alla Confindustria e alla presidentessa in uscita, Emma Marcegaglia. A questo punto anche i bambini che non portano le Hogan hanno capito che Dieguito vuole entrare con la testa e con le scarpe a viale dell'Astronomia. Dagospia da parte sua lo scrive da settimane, ma la Gruber e Massimo Franco si erano dimenticati che nella trasmissione (confezionata su misura) questo era l'unico tema di interesse per lo scarparo. E non a caso è stato lui a riportare la palla al centro.
2 - GHIZZONI VENDE TUTTO
Forse in questo momento Federico Ghizzoni, il manager piacentino dalla faccia rosea che porta sulle spalle la croce di Unicredit, è già arrivato a Bratislava dove da questa mattina alle 8,30 fino a domani sera si terrà un importante convegno tra i rappresentanti delle banche e dei governi europei.
All'appuntamento che ha per titolo "The Eurofi Financial Forum 2011" il buon Ghizzoni ascolterà gli interventi del presidente della Cassa Depositi e Prestiti, Franco Bassanini, e oggi pomeriggio alle 15 di Vittorio Grilli, il direttore generale del Tesoro che vorrebbe portare i soldi dei cinesi in Italia.
Questa sera il capo di Unicredit dovrà indossare lo smoking (così gli ha suggerito il misterioso e alto dirigente della banca che si fa chiamare "ministro") per la cena di gala dove parleranno Trichet e il ministro delle Finanze polacco. Il viaggio di Ghizzoni nella Capitale della Slesia dove morì von Clausewitz non ha obiettivi soltanto mondani, ma serve per sondare la possibilità di mettere sul mercato la polacca Bank Pekao, una delle roccaforti con cui Profumo ha cercato di costruire un impero nell'Est europeo.
Stiamo parlando della seconda banca polacca, fondata nel 1929 a Varsavia, e che dopo aver attraversato momenti difficili si potrebbe mettere sul mercato portando a casa almeno 4-5 miliardi. Se poi alla vendita di Pekao si potesse aggiungere anche quella della banca turca Yapi Kredit e una parte del patrimonio immobiliare italiano, il buon Ghizzoni potrebbe evitare di rompersi le ossa contro i soci delle Fondazioni che non vogliono sentir parlare di aumento di capitale.
Ancora ieri un esponente di questo universo esangue e sbrindellato, Giovanni Puglisi, presidente della Fondazione Banco di Sicilia, ha dichiarato che i soci non sono affatto felici e non hanno intenzione di immolarsi per consentire alla banca di rafforzare le sue gambe.
3 - UNA S-COPPOLA A CALTARICCONE
Questa mattina all'alba Francesco Gaetano Caltagirone che dorme quattro ore per notte è rimasto perplesso davanti al titolo sparato sulla prima pagina di "Finanza & Mercati" dove si legge di una multa da 52 milioni dell'Agenzia delle Entrate.
Secondo il quotidiano la maxi-stangata ha messo nel mirino la Ugi, che viene indicata come una delle principali holding che fanno capo al costruttore-banchiere- editore romano. In questi giorni Caltariccone ha altri pensieri per la testa e su un foglietto che tiene piegato nel portafoglio sta tirando le somme delle minusvalenze derivanti dalle partecipazioni in Generali, MontePaschi, Acea. A questi numeri deve aggiungere le voci provenienti da Milano dove è stato riaperto il capitolo della scalata alla BNL con i soldi di Unipol.
Ed è proprio tra i personaggi che hanno preceduto quella vicenda che Francesco Gaetano ha individuato la manina del siluro sulla multa da 52 milioni.
Come è noto il quotidiano "Finanza&Mercati" è di proprietà di Danilo Coppola, l'immobiliarista che nel 2005 tentò la scalata alla BNL con il Calta e i furbetti del quartierino. Dopo il fallimento di quell'operazione che portò comunque a laute plusvalenze, Coppola ha imboccato la strada del declino fino al carcere, e i rapporti con Caltagirone si sono letteralmente interrotti.
Adesso dal quotidiano dell'immobiliarista chiamato "er cash", arriva questo colpo basso che a dire il vero tocca la holding Ugi che non fa capo a Caltariccone ma al fratello Edoardo, il minore dei tre della famiglia.
4 - GIRO DI WALZER
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che mancano 45 giorni all'insediamento di Draghi alla presidenza della BCE.
Ancora oggi il governo non ha avuto il tempo di indicare il successore a via Nazionale e il Cavaliere è salito al Quirinale con l'unica preoccupazione di tappare la bocca ai giornali. In questa situazione scandalosa i bookmakers di Londra continuano a dare per certa la nomina di Fabrizio Saccomanni e ipotizzano che il pallido Vittorio Grilli venga ricompensato con la nomina a ministro del Tesoro nel caso in cui il diluvio dovesse sommergere Giulietto Tremonti".
DIEGO DELLA VALLE ENRICO MENTANA LILLI GRUBERLuca Cordero Di Montezemolo e Diego Della Valle - Copyright Pizzidella valle e mastellang65 massimo francoFederico Ghizzoni UNICREDIT ALESSANDRO PROFUMO Il rettore dello Iul Giovanni PuglisiVITTORIO GRILLI FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE y lr28 danilo coppolaFABRIZIO SACCOMANNI GIULIO TREMONTI
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