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Giovanni Pons per “la Repubblica”
Si prospetta un nuovo cambio nella gestione operativa del gruppo Rcs. Secondo indiscrezioni circolate ieri e non smentite dai diretti interessati, l’amministratore delegato Pietro Scott Jovane avrebbe concordato la sua uscita dal gruppo alla vigilia di un consiglio di amministrazione che aveva in programma di discutere il nuovo piano industriale e la rinegoziazione del debito con le banche creditrici.
Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri.
Evidentemente Jovane ha sentito venir meno la fiducia del cda e ha anticipato un possibile “showdown” trattando consensualmente l’uscita a soli sei mesi dal rinnovo ottenuto con l’assemblea di aprile. La sintonia tra Scott Jovane e i nuovi consiglieri si è rivelata fin da subito più difficile del previsto anche se a metà luglio le linee guida del nuovo piano industriale furono approvate all’unanimità, nonostante le perplessità riguardanti le stime di crescita delle attività digitali considerate da alcuni troppo ottimistiche.
Poi, pochi giorni fa, la conclusione della lunga trattativa per la vendita di Rcs Libri alla Mondadori, che ha portato a un incasso netto di 127,5 milioni sembrava aver rafforzato Scott Jovane. Ma arrivato a questo punto, con i parametri sul debito da rispettare, l’ad avrebbe dovuto impostare una nuova trattativa con le banche creditrici per capire se dopo la vendita dei Libri sarebbero rimaste risorse finanziarie sufficienti a sostenere gli investimenti previsti dal piano industriale.
Oppure se si doveva in ogni caso far ricorso, in toto o in parte, all’aumento di capitale già deliberato dall’assemblea per ulteriori 190 milioni. Evidentemente su questo nuovo passaggio delicato Scott Jovane non si è sentito sufficientemente supportato e ha preferito uscire, lasciando che sia qualcun’altro a portare a termine le operazioni di risanamento del gruppo editoriale.
il Presidente de La Stampa e di Fiat John Elkann e lAd di RCS Pietro Scott Jovane
Il cda in programma questa sera probabilmente non produrrà il nuovo capo azienda, le deleghe di Jovane verranno attribuite ad interim a qualcun’altro dei consiglieri. Anche perchè il nome del nuovo ad dovrà passare al vaglio del comitato nomine formato dal presidente Maurizio Costa, da Teresa Cremisi e da Stefano Simontacchi. E come di consueto in questi casi hanno cominciato girare i nomi dei possibili sostituti alla guida dell’azienda.
Si va dagli attuali consiglieri Laura Cioli e Teresa Cremisi, donne manager entrambe con esperienza nel mondo dei media (la prima a Sky, la seconda a Flammarion), a Gaetano Miccichè, attuale direttore generale di Intesa Sanpaolo in uscita dalla banca il prossimo aprile. Se invece si dovesse optare per una scelta manageriale interna al gruppo il nome che circola è quello del direttore generale media Alessandro Bompieri.
La scelta del nuovo amministratore delegato formalmente spetterà al cda ma è difficile pensare che gli azionisti non esprimano un parere, visto che la stessa formazione dell’attuale cda è il frutto di un lungo lavoro di mediazione tra i principali soci del gruppo. Scott Jovane era stato scelto nel 2012 da John Elkann per guidare la casa editrice e poi riproposto nel 2015 in virtù del fatto che Fiat era ed è il primo azionista di Rcs con il 16,7% del capitale.
GAETANO MICCICHE DG INTESA S PAOLO
Ma ora bisognerà vedere come la pensano Diego Della Valle, secondo socio con il 7,3%, Mediobanca che ha ancora il 6,5%, Pirelli , Intesa Sanpaolo e Unipol con quote vicine al 5% e Urbano Cairo salito in primavera al 3,7%. Ed è facile pensare che il tema del nuovo capo azienda sarà in qualche modo associato al percorso futuro visto che la maggioranza degli azionisti vorrebbe evitare una nuova immissione di denaro fresco in azienda.
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