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SILICON VALLEYWOOD: LE STAR, DALLA RETE AL CINEMA

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Maria Teresa Cometto per "CorrierEconomia - Corriere della Sera"

La Silicon Valley è la nuova star di Hollywood. E non solo in video, ma anche dietro le quinte, con l'uso sempre più massiccio di Internet per creare gli stessi contenuti dei film, come si vede quest'anno al Festival di Tribeca appena iniziato a New York.

Nei giorni scorsi le sale cinematografiche americane hanno lanciato le anticipazioni della nuova commedia The Internship, dove Vince Vaughn e Owen Wilson (riuniti otto anni dopo Wedding Crashers) recitano la parte di due agenti-venditori disoccupati che sperano di ricominciare con uno stage aziendale da Google.

Le scene dei due «vecchi» semianalfabeti digitali in mezzo a frotte di ventenni secchioni informatici nel campus di Google sono esilaranti. E sono indicative di quanto la rivoluzione tecnologica sia diventata un argomento «di massa», decisamente popolare oggi non solo negli Stati Uniti. Il film uscirà all'inizio di giugno, lo stesso mese in cui dovrebbe essere distribuito jOBS, la prima biografia del fondatore di Apple scomparso un anno e mezzo fa.

Con Ashton Kutcher che interpreta Steve Jobs, jOBS sarebbe dovuto arrivare nelle sale lo scorso 19 aprile, il giorno del 37° anniversario della nascita di Apple. Ma il produttore Mark Hulme - un uomo d'affari texano - ha rinviato il lancio spiegando di aver bisogno di più tempo per la campagna di marketing che accompagnerà la pellicola.

È stato così battuto da iSteve, una parodia scritta e diretta da Ryan Perez, animatore del sito Funny or Die creato dal comico Will Ferrell. Il mockumentary (finto documentario) - disponibile online su www.funnyordie.com/videos/d2e0f617e3/isteve - è stato fatto con lo spirito e i tempi di Internet: scritto in 72 ore sulla base solo di Wikipedia e girato in cinque giorni, ha spiegato Perez. Un sacrilegio poco divertente, l'hanno bollato già molti critici.

Ma con almeno una scena che vale la pena di vedere: quella in cui Jobs spiega come deve comportarsi all'attore che recita la parte del Mac nella campagna pubblicitaria Get a Mac, durata dal 2006 al 2009, quella in cui il prodotto della Apple era personificato in una lotta contro il personal computer tradizionale. Il bello è che l'attore nella parte oggi di Jobs in iSteve, Justin Long, è lo stesso che impersonava il Mac allora nei veri spot televisivi.

Non si sa invece quando sarà pronto il film più atteso su Jobs, quello scritto da Aaron Sorkin, lo stesso autore di Social Network, la storia di Mark Zuckerberg e della sua Facebook che nel 2010 ha dato il via alle celebrazioni hollywoodiane della Silicon Valley. Sorkin sta adattando al grande schermo la biografia di Walter Isaacson, ma non si sa ancora chi vestirà i panni dell'inventore del Mac e dell'iPhone.

Intanto al Festival di Tribeca è stata proiettata oltre una dozzina di film prodotti con soldi raccolti attraverso Kickstarter, la piattaforma di crowdfunding online.

Altre opere sono state create con il crowdsourcing, cioè con contenuti frutto dell'interazione con la gente sul web. Per esempio Tricked di Paul Verhoeven (regista di Robocop e Basic Instinct) è il risultato della collaborazione di oltre 30 mila persone: ogni quattro minuti sono stati scritti da un diverso «sceneggiatore». E nella nuova rassegna Storyscapes si può vedere A Journal of Insonnia («Diario d'insonnia»): un affresco di centinaia di riflessioni inviate da insonni di tutto il mondo, via webcam o email, ai suoi autori, quattro creativi di Montreal.

 

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