DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Luca Beatrice per “Libero quotidiano”
marco travaglio - spettacolo teatrale i migliori danni della nostra vita
Anche se rispolvera il vecchio Enzo Jannacci di Quelli che… Marco Travaglio è un sorcino doc e proprio come il suo idolo Renato Zero non si risparmia sul palco, parlando tre ore filate senza interruzioni nell’ultimo spettacolo I migliori danni della nostra vita che fin dal titolo cita Renatone nostro.
La forma è quella ibrida già collaudata in altri “live”, giornalismo di inchiesta adattato a format per il teatro. Chi sceglie tale strada ha un nume tutelare, Giorgio Gaber, scomparso vent’anni. Con una differenza, Gaber metteva l’ironia, il sarcasmo, la cattiveria soprattutto verso se stesso, era capace di vedere il male del mondo senza mai dimenticare le proprie aberrazioni quotidiane. Per Travaglio invece sono tutti colpevoli tranne se medesimo e quei pochi (ma sono davvero pochi) destinati a salvarsi dal mare di palta che ci sta sommergendo.
locandina dello spettacolo teatrale di marco travaglio i migliori danni della nostra vita
Torinese, salesiano, primo della classe, Travaglio ha un’irresistibile dote per i suoi concittadini: è anti-empatico, nel senso che non ha nessuna intenzione di mettersi nei panni degli altri.
[…] Il Travaglio di oggi è un uomo innamorato. Di se stesso certo, e di Giuseppe Conte, il solo politico destinato a salvarsi in questi ultimi vent’anni: onesto, giusto, retto, visionario, capace, preparato, ecologista, l’unico a reggere il destino della sinistra, quella vera non il Pd che il nostro ha in uggia più della destra. Sul perché di tale passione ci sarebbe da indagare nella psiche e non basti considerare l’ex presidente del consiglio come emanazione diretta di Beppe Grillo, ormai eclissatosi dalla disamina travagliesca.
Il direttore de Il Fatto Quotidiano è fermamente convinto che se nel 2013 Grillo e Bersani, ovvero M5S e Pd, si fossero messi d’accordo per governare, l’Italia sarebbe andata naturalmente a sinistra. Nella sua visione il Conte 2 aveva raccolto il fallimento di quell’esperienza con politiche autenticamente di sinistra, a cominciare dal famigerato reddito di cittadinanza. Strano sentirlo così schierato, lui che fondamentalmente ha un curriculum tendenzialmente destrorso.
marco travaglio - spettacolo teatrale i migliori danni della nostra vita
Travaglio conosce bene le regole del giornalismo e dello spettacolo, dunque sa che qualsiasi frase, scritta o pronunciata, se estrapolata dal contesto può assumere significati del tutto diversi. È la tecnica del blob inventata da Ghezzi e Giusti e ora praticata dai meme: fa ridere ma non è poi così legittima e lui la pratica con insistenza andando a cercare tutto ciò che gli serve sui giornali e in tv (un lavoro mostruoso) per avvalorare le sue tesi.
[…] La parte centrale dello spettacolo flette parecchio dopo un incipit spumeggiante, la lunga tirata sulla guerra in Ucraina francamente noiosa
[…] Dove proprio non convince è nell’uso della seguente espressione, “il pilota automatico”. Travaglio è convinto che tutti i politici italiani, tranne ovviamente l’amato Conte, si muovano di conserva, eterodiretti dall’America e dalla diplomazia internazionale (leggi, non contiamo una cippa), compresa Giorgia Meloni che invece è da annoverarsi tra le eccezioni, e lo dimostra la sua salita al potere nonostante gli osservatori fossero convinti che gli italiani apprezzassero Draghi e i governi contronatura “dentro tutti”.
GIUSEPPE CONTE MARCO TRAVAGLIO
Ecco, I migliori danni della nostra vita doveva durare 90 minuti, non di più, ma chi glielo dice a uno come lui di tagliare e accorciare, che il pezzo efficace non è mai troppo lungo?
Mi incuriosisce, infine, l’identikit del pubblico travagliano. Dubito che le persone che hanno gremito sabato sera il Teatro Alessandrino di Alessandria siano tutti elettori del M5S o vedove di Giuseppe Conte. Travaglio “becca” un’audience prevalentemente di sinistra che però non si identifica né con il salotto buono né con i radical chic. Probabile siano elettori del Pd, del terzo polo, di qualche altro piccolo partito e non capisco il loro masochismo nel sentirsi idioti per tre ore, eppure continuare ad applaudire con convinzione.
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