QUELLI CHE NON MOLLANO L’OSHO - “SONO QUI PER CONFONDERVI” DICEVA IL GURU INDIANO PIÙ FAMOSO DEL NOSTRO TEMPO NELL’ASHRAM DI POONA - LA BIOGRAFIA DEL MAESTRO SCRITTA DA ANDREA MAJID VALCARENGHI, IL FONDATORE DI “RE NUDO”

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Piero Melati per "il Venerdì la Repubblica"

Osho, il guru più famoso del nostro tempo, imponeva ai suoi di vestire in lino o seta. Niente lana. Il maestro ne era allergico. Così, nelle albe gelide di Poona, nel distretto indiano di Maharashtra, dove si trova l'ashram, quando Osho incontrava il suo popolo, in sedute da quattromila persone per volta, resistere al freddo diventava la prima lezione di una vita nuova.

Le altre regole erano più o meno tre. Il colore dell'abito, esclusivamente arancione, sebbene sfoggiato in tutto lo spettro delle sue tonalità. Poi il mala, collana formata da 108 palline di legno, che simboleggiano tutti i nomi di Dio. Infine, il cambio del nome, che Osho imponeva durante un faccia a faccia individuale, che non ha mai lesinato a nessuno dei suoi adepti.

Ma come si arriva a superare questa soglia? Andrea Majid Valcarenghi, come cantava De André, non ha più la faccia del suo primo hashish. Ma ha un fisico da quercia, per via della vita nei boschi, come predicava Thoreau a metà Ottocento. Il pensiero di frequentare una palestra gli mette l'orticaria, manco fosse il protagonista del film Qualcuno volò sul nido del cuculo quando parla di un reparto psichiatrico.

«Preferisco spaccare legna» sorride con la fiamma in viso di un personaggio di Tolkien. Ha scritto un libro (Il D/ io perduto, collana Intento, Castelvecchi, dal 16 in libreria), che in parte spiega l'avventura di Osho e in parte è la storia di certi nonni italiani di oggi.
Riavvolgiamo il filo. In una notte rigida quanto le albe di Poona, i destini di Osho e Berlusconi rischiarono di congiungersi.

A villa La Padula, l'abitazione di Giorgio Gaber, in zona Montemagno, nella Lucchesia, il simbolo della canzone italiana impegnata cercava di convincere Andrea Majid Valcarenghi a rieditare Re Nudo, prima e storica fanzine dell'underground italiano, antenata del Frigidaire di Liberatore, Sparagna e Scozzari e del Cuore di Michele Serra, Altan, Staino ed Ellekappa.

«La politica si occupa di circa sei delle 24 ore di cui è fatta una giornata. E le restanti diciotto? Anche per la sinistra quasi non esistono» dicevano gli astanti. Il privato è politico, il tempo libero è la vita vera e così via. A un certo punto Gaber disse: «C'è bisogno di aprire nuovi spazi per incontri più profondi. Io, per esempio, rileggo le mie interviste e non mi riconosco. C'è troppa superficialità. Facciamo un giornale diverso. E chiamiamolo di nuovo Re Nudo».

Ombretta Colli, moglie del cantautore, a lungo deputata vicina a Berlusconi, propose di contattare il Cavaliere. «Un foglio culturale critico verso la sinistra? Berlusconi sarebbe ben contento di esserne l'editore» disse la Colli. Valcarenghi, che Re Nudo aveva fondato nel 1970, ma che nel frattempo era diventato un sannyasin di Osho, strabuzzò gli occhi.

Gaber scosse la testa: «Siamo noi che non siamo assolutamente interessati a essere pubblicati da lui» tagliò corto. Così il Cavaliere mancò per sempre il suo incontro con l'Oriente, restando relegato al ruolo più tradizionale di «unto del Signore». E Osho, invece, non incontrò la politica italiana e rimase l'uomo che fece scrivere sulla sua tomba: «Mai nato, mai morto. Ha solo visitato il pianeta Terra». Valcarenghi, che da Osho a Poona era andato già nel 1977, restandone da allora un seguace, riuscì comunque a rilanciare Re Nudo. Oggi la rivista vende quindicimila copie in abbonamento ed è legata a più di duecento associazioni. Luce ispiratrice, sempre quella emanata dal profeta di Poona.

L'episodio di Gaber serve a Majid a introdurre il senso del suo libro, che è anche una guida ai luoghi dell'India più spirituale. Un viaggio che, spiega, non ha nulla a che vedere con la fuga dalla realtà. «Osho mi ha tolto la zavorra ideologica. Mi ha insegnato a uscire dai condizionamenti.

Per dieci anni avevo smesso di scrivere. Poi ho ripreso. Perché? Ho ripercorso il mio impegno passato, guardandolo sotto un'altra dimensione. Ho ritrovato le stesse spinte dei nostri percorsi alternativi. Ma senza più ideologie. Questo è il regalo inestimabile di Osho. Oggi osservo la realtà con occhi chiari. Mi si è accesa una passione molto forte di scandagliare il mondo».

La «non religione» di Osho viene diffusa in Italia in due milioni e mezzo di volumi. Tanti ne sono stati venduti fino a oggi. Bompiani, Feltrinelli, Mondadori si contendono l'autore, che però viene pubblicato anche da case editrici «minori». L'Adelphi aveva chiesto l'esclusiva degli scritti del guru. Ma Vidhea Ricci, che da anni ne cura le edizioni italiane, si è opposto. La distribuzione di più case editrici, ha sostenuto, consente una maggiore divulgazione degli insegnamenti del maestro.

Un vecchio slogan pre-68 di Re Nudo recitava: «La famiglia è ariosa e stimolante come una camera a gas». Il motto anticipò profeticamente unioni di fatto e matrimoni gay. Osho, quando era ancora Bhagwan Shree Rajneesh, suo vecchio soprannome, ripeteva: «Sono qui per confondervi». Un aforisma che sembrava tratto dal breviario rosso di Mao Tse Tung: «Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente».

Questo per dire che un filo rosso lega il riflusso dei movimenti italiani, dividendoli in tre grandi derive: chi dopo gli anni di piombo scelse la fede a chilometro zero o religione dell'enogastronomia, chi si votò alle droghe pesanti e, infine, chi intraprese il pellegrinag-
gio verso Oriente. Cosa resta oggi, al termine di quella notte? Il fondatore di Re Nudo è stato nel 1967 il primo obiettore di coscienza contro il servizio militare.

Una protesta che gli costò il carcere e, anni dopo, la proposta (rifiutata) di candidarsi con i radicali. Leggendarie anche le sue battaglie antiproibizioniste. Majid ha attraversato tutte le stagioni del movimentismo, 1977 compreso, fino a rilevare da Mauro Rostagno (l'ex leader di Lotta Continua, diventato anche lui allievo di Osho, poi ucciso dalla mafia in Sicilia nell'88) il locale Macondo, nel quartiere milanese di Brera, antenato degli attuali centri sociali. Qui, nelle cantine che erano state il poligono di tiro di Mussolini, Majid ha inaugurato il primo centro italiano di meditazione, aprendo la stagione dello yoga (ma prima «depurarono» le mura con chili di sale).

Arriva il ‘76. Il festival musicale del Parco Lambro, di cui Valcarenghi fu promotore, chiude una stagione, che troverà la sua appendice estrema nelle rivolte universitarie dell'anno successivo. Il futuro Majid consulta l'I Ching. L'oracolo cinese gli consiglia: «Propizio è attraversare la grande acqua».

Parte per l'India. E fa un giro inusuale: da Bombay a Madras, poi via terra Mhabalipuram, Pondiocherry, Auroville, Tirunvanamalai, Cap Comirin, dunque risalita nel Kerala, Cochin, Goa e alla fine Poona. La terra del misticismo gli cambia la vita. Persino nel Kerala comunista e filosovietico il tramonto evoca un volo magico. La mitica Goa è invasa dalle «brigate tossiche» (l'eroina costa solo 200 rupie al grammo). Ma i più sono attratti dall'uomo che, secondo il Sunday Times, è stato uno dei mille che ha fatto il XX secolo.

La figura di Osho presenta ancora punti controversi (la collezione di Rolls Royce, la fuga dall'India verso gli Usa, la successiva espulsione, la conferenza stampa in cui il guru annunciò, prima della morte, un avvelenamento). «Aveva sfidato un sistema di potere fondamentalista» dice Majid. In Italia, a venti chilometri da Siena, c'è la comunità di Miasto, la più grande d'Europa, con 12 mila soci. Si dice emani «campi energetici», come la stessa tomba di Osho. E come le sue foto. Sono magiche, afferma Majid. Lui le utilizza per continuare a interrogarlo. «Guardo la sua foto in camera, mi strizza l'occhio e mi arriva la risposta. Forse».

 

UNA SEDUTA DI MEDITAZIONE DI SWAMI DEVANAND SARASWATI IL GURU DELLO YOGA CHE GUARISCE UNA DEVOTA IN SARI DAVANTI AL RITRATTO DI SRI AUROBINDO CON YOGANAN POONA Osho Drive By OSHO Taking Sannyas OSHO Poona I OSHO mages osho l der KRISHNAMURTI ARRINGA LA FOLLA IN PENNSYLVANIA USA Andrea Valcarenghi che diventato seguace di Osho prese il nome di Majid