serena grandi

“SONO UN’AVVENTURIERA, PURE UN PO’ PUTTANA” – AMORI E BOLLORI DI SERENA GRANDI: “IN ALCUNE FASI DELLA VITA AVEVO NECESSITA’ DEL SESSO. LE DONNE? CI PROVAVANO CON ME, LE TROVAVO SOTTO CASA IN LACRIME. RICORDO UNA CENA CON MORAVIA: ERA ANZIANO, CON IL BASTONE, EPPURE NON MANCAVA DI LANCIARMI MESSAGGINI - SE SORRENTINO LE DICESSE: “HO UN RUOLO, MA TI DEVI SPOGLIARE...” “COME LA RANIERI, CON IL TOUPÉE TRA LE GAMBE?” – “FELLINI MI VOLEVA FOTOGRAFARE IMMERSA NELLO CHAMPAGNE; PER LUI ERO LA PERFETTA IMMAGINE DELLA PADANIA “NON COME BOSSI!”, I PISELLI DI PLASTICA DI TINTO BRASS – AL CINEMA NON MI CHIAMANO DA DUE ANNI. È UNA CASTA. IO NON HO L’AGENTE. EPPURE HO GIRATO 100 FILM – PANATTA? PER CARITÀ, BASTA. LA STORIA CON LUI L’HO…

Alessandro Ferrucci per il Fatto Quotidiano - Estratti

 

serena grandi foto di bacco

Vivo nel borgo di Tuscania con due cani e un pappagallo brasiliano. Il pappagallo è un vero rompipalle.

Senza uomini.

Sto benissimo così, tra libri e musica.

Sì, e senza uomini.

 

Dovrei stare con uno delle mia età?  Non esiste proprio, sai che noia. Sono cupi. Piangono.

Depressi. Deprimenti.

(…) Non ne posso più di rispondere a domande su Gianni Agnelli, il mio ex marito, Berlusconi...

Panatta.

 

Per carità, basta. La storia con lui l’ho rivelata dopo vent’anni.

(…)

Filippo Ascione al Fatto ha raccontato che Miranda era uno dei film preferiti di Fellini.

Non ero nel cast de La città delle donne, eppure proprio Fellini chiese a Dante Ferretti di realizzare un enorme bicchiere: mi voleva fotografare immersa nello champagne; per lui ero la perfetta immagine della Padania “non come Bossi!”.

serena grandi

Sempre al Fatto Franco Branciaroli ha parlato dei set di Brass come molto particolari.

(Ride) Lui è un grande attore, bellissimo, però tra di noi non è accaduto niente.

 

Come mai?

Mi è sfuggito; comunque Tinto è stato tremendo.

Cioè?

Aveva con sé un ottimo truccatore e ogni volta gli chiedeva di realizzare e poi di rendere perfettamente “reali” dei piselli di plastica; quindi girava il film anche più del previsto, in modo da provocare la censura, il clamore, le polemiche; poi tagliava e le scene in surplus e la pellicola tornava nei canoni originari.

Sul set le fasi erotiche non erano tutte finte.

 

Ho ancora un paio di mutande di seta di Miranda. Mele ha regalate Tinta.

Quando parla non trasmette mai stress...

È vero. Però sul set mandavo giù. Stavo zitta davanti a quell ’erotismo, a certe scene come quella della pipì, a qualche urlaccio, convinta che sarei diventata la più grande d’Europa. Stessa sensazione con Sorrentino.

Sono passati 10 anni da La grande Bellezza.

Mi prese senza provino, mi definì “la musa di Avati”.

Un po’ lo è.

miranda di tinto brass 8

Però nell’ultimo suo lavoro non mi ha coinvolta, sarebbe stato il quarto; adoro quando gira gli horror.

Oltre ad Avati e Brass ha ispirato Dino Risi. Come mai tre maestri così appassionati?

Sono gentile, sono un soldatino. Ho sempre eseguito quello che mi chiedevano; con Sorrentino ho accettato di indossare un busto enorme, pesantissimo, voluto pure da me per apparire come una donna figlia della Dolce vita. Dopo un giorno di set, per il dolore e la fatica, sono stata costretta a rinunciarci; (tono serissimo) ma su quel set già sapevo che sarei diventata un personaggio di un grande film.

Ha fiuto.

Avevo chiaro anche il tipo di filtro utilizzato dal direttore della fotografia.

La vera attrice appena arriva sul set deve diventare amica del direttore della fotografia.

(S’illumina) È la prima regola.

È la priorità quando inizia un film; (abbassa la voce) una luce sbagliata ti uccide.

miranda di tinto brass 5

Le piace il set.

Non mi chiamano da due anni.

 

Come mai?

È una casta.

Ha l’agente?

No. Eppure ho girato 100 film.

Che ruolo le piacerebbe?

Sono ancora troppo giovane per quello della nonna; (sorride) tempo fa, in Commesse, ho interpretato la mamma della Cuccarini, peccato che Lorella ha appena dieci anni meno di me. La produttrice era la Fenech.

(…)

 

Ripeto: sono un’avventuriera, pure un po’ puttana.

Puttana, per dire.

In alcune fasi della vita avevo la necessità del sesso.

Quante volte alla settimana?

(Qui lo sguardo della Grandi assume un’espressione strana, un misto tra il “povero ignaro” e il “povero cretino”) Ma tutti i giorni.

 

Anche con le donne?

Mai, però ci provavano, le trovavo sotto casa in lacrime.

serena grandi rimini rimini

Assediata.

Tanto corteggiata; ricordo una cena con Moravia tra i presenti: era anziano, con accanto il bastone, eppure non mancava di lanciarmi messaggini...

 

E oggi?

Il sesso mi fa schifo.

Se Sorrentino le dicesse: “Ho un ruolo, ma ti devi spogliare...”.

Come la Ranieri, con il toupée tra le gambe?

 

Eh.

Per Sorrentino sono pronta a tutto, pure alle più grandi bassezze (dallo sforzo chiede una sigaretta al cameriere).

È arrivata a Sorrentino, ma ha iniziato con Pierino. Mezza posa e solo perché alla regia c’era Luciano Martino; un uomo carino, buono; (cambia voce) l’altro giorno ho visto in televisione Desiderando Giulia. Lì ero bellissima, in maniera sconvolgente.

SERENA GRANDI 13SERENA GRANDI 11il libro di serena grandiserena grandi nel 1990excelsior serena grandiserena grandi roba da ricchipaolo villaggio serena grandi roba da ricchiserena grandi a verissimo 2

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