DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
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In questi minuti Chicco Mitraglia sta incontrando i giornalisti per illustrare le "magnifiche sorti e progressive" de La7 nella stagione tv prossima ventura.
In realtà , il buon Mentana, che oggi ha incontrato l'azionista in persona, il presidente esecutivo di Telecom Franco Bernabè, sta cercando di tranquillizzare la truppa dopo le ultime notizie riportate oggi dal Corriere della Sera, non tanto su possibili, futuribili acquirenti della tv targata Telecom (questa volta si parla del fondo Clessidra, ovvero di Claudio Sposito, che avrebbe come consulente Marco Bassetti, ex Endemol già indicato in passato nello stesso ruolo al fianco di un altro potenziale compratore: Tarak Ben Ammar) quanto sull'andamento dei conti, che nel primo semestre 2012 sono stati semplicemente disastrosi: un risultato operativo negativo di 49 milioni su 70 di fatturato.
Non v'è chi non veda che una tv che perda su base annua 100 milioni di euro non è un affare per nessuno, tanto più se tale montagna di perdite è rapportata a un fatturato così esiguo.
Secondo quanto risulta a Dagospia, su una ottantina di interlocutori interpellati da TI Media per sondarne l'eventuale interesse all'acquisizione, solo una trentina ha risposto: mandateci le carte. Che però non sono mai arrivate, nel senso che al dossier non è stato allegato quello che lo stesso Corsera indica come "information memorandum" con i veri numeri sullo stato di salute dell'azienda.
Silenzio dall'evanescente direttore di rete Paolo Ruffini.
Silenzio dal "canaro" Gianni Stella, l'ex ad di TI Media che da quando ha subito il downgrade ha smesso di rilasciare quelle interviste a cronisti cui poteva dire, senza essere contraddetto, di trasmettere solo programmi che gli rendevano più di quanto costavano (sarebbe bastato ricordargli il capolavoro del Barbareschi Shock, mandato in onda per 12 puntate con l'1 per cento di share in prima serata il venerdì sera, al modico costo di 5 milioni di euro), tanto Stella sa che a fine anno uscirà dall'azienda con pingue trattamento di fine rapporto nonostante la fallimentare gestione della rete.
Silenzio anche da Bebè Bernabè, cui La7 e la sua eventuale vendita interessano poco o niente se non in funzione di "pistola fumante" da mettere sul tavolo del suo personale futuro: non mi fate fare il ministro in un prossimo governo? Non mi date, in seconda battuta, neanche il timone, per dire, di Finmeccanica?
Be', allora beccatevi qualche bella puntata cucinata ad hoc da Michele Santoro e qualche speciale di Enrichetto Mentana, che magari faccia qualcosa di più del 6 per cento di share dell'altra sera, merito tutto di uno scatenatissimo Giuliano Ferrara che non per nulla, a un certo punto, rivolto al padrone di casa l'ha insultato: "Ma che cazzo di conduttore sei?".
SPOSITO CHIAMA BASSETTI PER STUDIARE «LA7»
Corriere della Sera (f.d.r.) - Ripartono i movimenti attorno a «La7». In vista della ripresa da parte di Telecom Italia Media dell'iter di vendita della tv, tra i potenziali interessati questa estate si è mosso qualcosa. Il patron del fondo Clessidra, Claudio Sposito, avrebbe chiesto a Marco Bassetti di valutare insieme l'acquisizione dell'emittente di Telecom Italia Media.
L'ex numero uno mondiale di Endemol è un grande conoscitore del settore. Ha un'esperienza trentennale di tv e media e attualmente anche le mani libere. A Sposito può tornare utile qualora decidesse di farsi avanti con un'offerta vincolante. Che potrebbe arrivare, fanno capire fonti di mercato. Per ora siamo ancora alle fasi preliminari. Dopo aver inviato il dossier ai potenziali interessati ora Telecom Italia Media deve fornire l'«information memorandum».
Un passaggio fondamentale, soprattutto per capire il reale stato di salute de «La7», che nell'ultimo semestre ha registrato un risultato operativo negativo per 49 milioni di euro su 70 milioni di fatturato. à qui che è attesa la prima scrematura delle 15 società che hanno risposto alla sollecitazione di Ti Media, per poi passare alla fase successiva della due diligence.
Dicono che Sposito sia piuttosto attivo sul dossier e il coinvolgimento di Bassetti sembra confermarlo. Per ora sarebbe solo un coinvolgimento da «esperto». Secondo gli addetti ai lavori, però, se Clessidra dovesse decidere di farsi avanti gli verrebbe ritagliato un ruolo più operativo.
ENRICO MENTANA FRANCO BERNABE E SIGNORA CLAUDIO SPOSITOMARCO E PAOLO BassettiStellaDANDINI E RUFFINI GIULIANO FERRARA
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