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Dante? No. Gli ermetici? No. Facciamo gli autocitazionisti devono aver pensato al ministero. Su, cosa c'è di meglio alla maturità che un bel Claudio Magris, lo scrittore che più si autocita nel mondo? Leggere i suoi articoli per credere.
L'articolo "Blu. Seduzione e mistero" su "Corriere della Sera" del 10-12-2010 è un taglia/incolla di un suo pezzo precedente: "Il colore dell'assassino è il blu" del 26-3-2009. Due giorni dopo "il Giornale" se ne accorge e ci fa un articolo: "Magris, due recensioni stesso articolo".
Nell'articolo "L'era dell'emancipazione è rimasta senza eroine" del 14-11-2011 Magris presenta un libro dell'"amica" Margherita Rubino, in occasione della presentazione di questo libro a Genova. Peccato che la Rubino, su nomina della Giunta Pd, sia colei che anche realizza eventi culturali a Genova! Nello stesso articolo, Magris autocita due suoi libri: complimenti!
Magris si cita così tanto che se dialoga con un autore come è solito fare (prendiamo Annalisa Cima, articolo del 10 marzo 2012), ormai l'intervistato/a sa e si sente in dovere di citare subito almeno un libro di Magris o una sua riflessione: "Mi sembra che anche in tutti i tuoi scritti, dagli articoli ai saggi, dai romanzi al teatro, vibri la (mia) stessa passione..." (Annalisa Cima).
Del resto, non è che Magris si nasconda: talvolta ammette candidamente le ragioni delle sue conversazioni. Quando intervista la traduttrice Ljiljana Avirovic (4 agosto 2012) dichiara apertamente: "Con te, ma anche con altri miei traduttori, ho un dialogo intenso".
Altre volte sono altre ragioni a spingerlo agli incontri. Il 6 marzo 2013 pubblica una conversazione con l'archistar Renzo Piano vincitore del premio Nonino, di cui Magris è giurato. Di cosa parla Magris? Di "microcosmi", naturalmente, titolo di un suo libro, "Microcosmi".
Se viene invitato in America, non è che si dimentica di chi lo ha invitato. Una giornata al liceo Foreman di Chicago con Silvio Marchetti direttore dell'istituto di cultura (17 5 2013), ricorda il meraviglioso invito ("mi sono trovato in una di quelle atmosfere che più amo e in cui più mi sento a casa"): più marchetta che Marchetti.
Quando dalla pagina della cultura passa alla prima pagina, anche la citazione si fa più importante. Non cita più i suoi libri o i suoi articoli, ma quelli di Giovanni Bazoli, azionista.-padrone del Corriere della Sera (7-4-2011) per il quale scrive: "C'è un elemento quasi simbolico e in realtà terribilmente concreto che esemplifica questa tragedia e richiama la parabola evangelica interpretata in questo senso da un saggio di Giovanni Bazoli".
Insomma, maturandi, imparate, imparate.
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