DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA…
Lorenzo Soria per "la Stampa"
Come indica il loro acronimo, Sea Air Land Commandos, i Seals sono un corpo speciale della U.S. Navy che operano nei mari, nei cieli, in terra e ovunque è richiesta la loro presenza. Un corpo letale e leggendario, ancor più da quando nel maggio scorso sono filtrati i dettagli della loro operazione che ha portato all'uccisione di Osama Bin Laden nel suo rifugio pakistano, dopo dieci anni di caccia all'uomo senza precedenti.
Un corpo la cui storia e le cui azioni hanno affascinato Hollywood e qualcuno ci aveva anche maldestramente provato, come Demi Moore in Soldato Jane e il suo ex, Bruce Willis, in Ultima Alba. Ma ieri nelle sale italiane, forte di un incasso negli Usa vicino ai 70 milioni di dollari è uscito Act of Valor dove per la prima volta si possono osservare dei veri Seals in azione, non divi che giocano a fare le «action stars» ma autentici guerrieri che mettono in mostra non solo determinazione ma una preparazione e una destrezza fisica incredibili.
Tra dispendiose e sanguinose avventure militari come l'Iraq e l'Afghanistan, l'amministrazione Obama ha deciso di fare sempre più affidamento sulle sue truppe speciali. Act of Valor era stato non a caso originariamente concepito come strumento di reclutamento. Era stato affidato a Mike «Mouse» McCoy e Scott Waugh, due documentaristi sportivi, che dopo mesi al loro seguito e centinaia di ore di filmato avevano saputo conquistarsi la fiducia delle truppe.
E assieme si chiesero: e se ne facessimo un film? Anzi un ibrido, a metà tra il reale e il possibile, mantenendo l'autenticità dei Seals ma inserendoci una storia di fantasia? E così ecco che i nostri eroi, su una sceneggiatura di Kurt Johnsted, quello di 300, e con la consulenza di niente dimeno che Tom Clancy, partono per il Costa Rica per liberare un'agente Cia dalle mani dei narcos. Ma una cosa tira l'altra e presto si ritrovano a dover fermare una rete di jihadisti ucraini e ceceni che stanno programmando un attacco concertato in varie metropoli americane.
Quando i soldati cercano di esprimere emozioni o di recitare un copione, mostrano scarsa capacità . Ma come spiega Waugh, «un Seal ha uno sguardo e un'aura che lo circonda che non puoi replicare». E poi ci sono scene di azione elettrizzanti come quando un elicottero li deposita su una barca in un fiume inaccessibile. O come quando in mezzo al mare appare dal nulla un sottomarino nucleare e in un attimo se li prende a bordo.
Il pubblico applaude a scena aperta ma tra i «guerrieri silenziosi», come si chiamano i Seals, ci sono delle divisioni e c'è chi vede il film come un pericoloso cedimento alle forze tentatrici della fama. «Rappresenta cose davvero avvenute negli ultimi dieci anni - proclama l'Ammiraglio William McRaven, a capo del Comando Operazioni Speciali - ma non abbiamo mostrato niente che compromette le nostre tattiche, tecniche o procedure».
à quello che sperano i suoi soldati, per cui «aprirsi» è stata una decisione sofferta e aspramente dibattuta. «Se continuate a pubblicizzare come facciamo le cose, il nemico sarà lì ad aspettarvi - ribatte JamesVaught, generale in pensione che un tempo aveva il posto di McRaven - abbatterà ogni tuo maledetto elicottero e ucciderà ognuno dei tuoi Seals. Ricordati le mie parole. E lascia perdere i media».
ACT OF VALOR NAVY SEALSNAVY SEALS ACT OF VALORACT OF VALOR NAVY SEALSUNA SCENA DI ACT OF VALOR
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