LA TARANTOLA NON SI SAZIA MAI - ALTRO CHE “SOBRIETA’”: ALLO STIPENDIO BASE DELLA PRESIDENTE “TECNICA” SI SOMMANO BONUS E INTEGRAZIONI - NON MANCA LA “DIARIA” PER LE TRASFERTE: QUOTA 450MILA EURO L’ANNO (LO STIPENDIO DEL PREDECESSORE GARIMBERTI) E’ VICINA - A CHI I SACRIFICI? AI DIPENDENTI! FERIE “OBBLIGATORIE” E STANZE ALL’ADDIACCIO – ARRIVA LA MANNAIA: I VERTICI CONVINTI CHE 14 RETI SONO ESAGERATE E INGESTIBILI…

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Carlo Tecce per Il Fatto Quotidiano

Quando i risparmiatori aprono il librone dei buoni consigli, per grattare un euro di qua e un euro di là, il primo punto è esemplare: spegnere gli elettrodomestici, staccare la corrente. E in Rai si tiene il conto (in rosso) con piccole e grosse operazioni.
Durante le vacanze natalizie, l'azienda ha imposto di smaltire le ferie arretrate, almeno cinque giorni ciascuno, e così interi piani sono andati in sonno e anche al gelo: fioche luci d'emergenza, termosifoni ghiacciati. Chi è rientrato, finiti i cinque giorni, si arreso a sciarpe e cappotti e, sommessamente, ha chiesto un condizionatore. Questo succede ovunque, e succede anche in viale Mazzini.

Ma il gelido episodio prende forma (e fuoco) se paragonato a un privilegio che il presidente Anna Maria Tarantola si è concessa. I tecnici sono stati mandati in orbita televisiva con l'ardua missione di evitare il fallimento del servizio pubblico, che disperde ricavi, ascolti, pubblicità e supera i 400 milioni di debito consolidato. Unica accortezza: sobrietà.

E la Tarantola, ancor prima di esordire al settimo piano, annunciò il sacrificio in busta paga: addio ai 450mila euro di Paolo Garimberti, taglio netto e, come si dice, lineare. Non poteva incassare di più: la legge impone un tetto di 300mila euro ai dirigenti pubblici. Però, nessuno poteva evitare all'ex vicedirettore generale in Banca d'Italia di sommare il rimborso da consigliere di 66mila euro. Queste sono cifre lorde, e siamo lontani dai 450mila del predecessore. L'azienda, non contenta, ha persino ridotto i rimborsi per il Cda: bene, benissimo, applausi. In mezzo al gaudio collettivo, la Tarantola ha mostrato la residenza: Casalpusterlengo, 15.000 abitanti in provincia di Lodi. Allora, che fare?

Il Cda si riunisce una volta al mese, ma il presidente, proprio il presidente, non può mancare: pensionate le spese di rappresentanza e le carte di credito che sollazzavano i vari Augusto Minzolini, la Tarantola si è regalata la diaria, cioè un assegno mensile per i cinque giorni settimanali che deve trascorrere a Roma. A onor del vero, seppur viale Mazzini sia distante 4 chilometri da via Nazionale, dove lavorava, la Tarantola da anni frequenta la capitale. Casalpusterlengo libera tutti e tutto e rilascia 4mila euro mensili che vengono bonificati sul conto Tarantola senza fatture o ricevute.

Con lo stipendio a più voci, il presidente tecnico tallona i 450mila euro di Garimberti. Oltre il settimo piano di viale Mazzini, il livello più alto di potere, c'è un progetto di rientro finanziario che non garantisce il rientro: quest'anno il bilancio chiuderà con 200 milioni di euro di perdite e l'anno prossimo sarà comunque negativo, di circa 37 milioni. Le colpe non sono imputabili al duo Tarantola-Gubitosi, ma non s'intravvedono segnali di ripresa. Il direttore generale ha deciso di far scivolare 600 dipendenti con la pensione anticipata (200 giornalisti) e di assumerne 300 con un concorso: picche per i precari che aspettano in fila da anni.

L'offerta si prosciuga: meno investimenti per i diritti sportivi, meno risorse per i canali e i telegiornali, via la sede storica e pachidermica di viale Mazzini, traslochi di massa nel polo di Saxa Rubra, un luogo triste e già fatiscente che ospita le testate giornalistiche. I tecnici non dimenticano la vecchia e cara lotta all'evasione: il canone aumenta a 113,5 euro, e l'azienda chiede un sostegno all'Agenzia delle Entrate per colpire abbonato per abbonato, non più nel mucchio.

I vertici sono convinti, però, che la Rai sia troppo ingombrante per muoversi in scioltezza: 14 reti sono esagerate e ingestibili, come i capi e i capetti che si curano il pezzettino di podere e potere. Questa di Tarantola e Gubitosi sarà una cura dimagrante di forte intensità. L'importante è iniziare dal basso. Per arrivare al settimo piano c'è tempo.

 

ANNA MARIA TARANTOLA DAVANTI AL CAVALLO DI VIALE MAZZINI Anna Maria Tarantola PAOLO GARIMBERTI e viale mazzini medium IL NUOVO CDA RAI TARANTOLA GUBITOSI TARANTOLA GUBITOSI