DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
Raffaella Serini per https://www.vanityfair.it/
«Onestamente dico che Fabio Fazio non poteva fare altrimenti». A scagionare senza riserve il conduttore di Che Tempo Che Fa è Carlo Freccero, autore televisivo, massmediologo e, soprattutto (considerato l’argomento), membro del consiglio di amministrazione della Rai. Interrogato sulla famigerata telefonata in diretta di Luigi di Maio a Che Tempo Che Fa, domenica sera su Raiuno (quella in cui il leader del M5S ha, tra le altre cose, annunciato l’intenzione di chiedere l’impeachment per il presidente Sergio Mattarella), Freccero sostiene che, in sostanza, il conduttore ha fatto quello che ha potuto.
«Quando il capo del primo partito politico chiama, non puoi che rispondere. Poi ha chiamato anche Martina del Pd, quindi dal canto suo Fazio ha rispettato pure la par condicio». Le colpe, secondo Freccero, stanno altrove: più in alto. «Doveva esserci uno speciale del Tg1 a gestire una situazione così grave, in quel momento. Mica Fazio. È questo che trovo scandaloso. Ci sono mille giornalisti in Rai, che cosa hanno fatto?», si domanda polemicamente Freccero.
Una necessità resa ancor più manifesta dalla seconda telefonata arrivata in trasmissione in diretta, quella del segretario del Pd Maurizio Martina. «Il fatto che abbia chiamato anche lui ha dimostrato che tutte le forze politiche volevano commentare l’emergenza, l’evento», sostiene Freccero. «E che la direzione generale di questa emergenza non ha tenuto conto. Un errore di valutazione gravissimo, per il quale rivolgo personalmente un’accusa a Orfeo».
Quando gli facciamo notare che stasera su Raiuno Che Fuori Che Tempo Che Fa non andrà in onda, rimpiazzato in seconda serata da Vespa e dal suo Porta a Porta, Freccero risponde: «E perché ieri sera con tutti i giornalisti che ci sono in Rai sono riusciti a fare uno speciale? Vuol dire che la Rai senza Vespa non è capace a fare nulla. Altra cosa gravissima e indecente».
Non è capace o non vuole, è questa la domanda. «E figuriamoci se le so rispondere: per Orfeo non contiamo nulla, lui di queste cose non parla, decide da solo. Siamo in una dittatura del Direttore Generale», incalza Freccero. Intanto domani è fissato il Cda Rai. E queste potrebbero essere soltanto le premesse.
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