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TENORI DI VITA - ALL’ASTA L’ARCHIVIO DEL GRANDE CARUSO, TRA INFUOCATE LETTERE D’AMORE ALLA SOPRANO ADA GIACHETTI, APPUNTI SUL TRIONFO MILANESE E SULLA FREDDEZZA DEL PUBBLICO AMERICANO

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Le lettere private di Enrico Caruso, uno dei più grandi cantanti in assoluto, sono emerse per la prima volta, illuminando una parte significante, e finora sconosciuta, della sua vita. Fra i documenti ci sono i carteggi con Ada Giachetti, la soprano che mollò il marito per lui ma poi lasciò anche Caruso. La passione si evince da una lettera del 1897, dove il 24enne tenore si preoccupava più del silenzio epistolare di Ada che non del suo importante debutto a Milano: «Sto diventando pazzo, non riesco a controllarmi, sono passati due giorni dalla tua ultima lettera...è una tortura».

 

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Nonostante la distrazione, a Milano fu un trionfo. Scrive Caruso: «Vittoria! Applauso unanime, il pubblico ci ha richiamato sul palco almeno sette volte. Il mio futuro è assicurato».

 

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Caruso, nato nel 1873 da una famiglia povera, divenne uno dei cantanti più pagati della sua generazione, ancora apprezzatissimo per la qualità lirica della voce. Fu il primo a vendere milioni di copie con le registrazioni. Nelle lettere racconta di “sudare sangue durante le prove”. Nel 1900 appuntò questi pensieri dopo un’esibizione: «Per cinque minuti il pubblico chiese il bis ma io rifiutai fermamente. Ero a terra, esausto, ci vollero quattro persone per alzarmi».

 

Del suo incontro con il pubblico americano nel 1904 scrisse: «In questo paese le tensioni drammatiche non fanno effetto. Se enfatizzo o piango applaudono con distacco, ma quando canto come un automa sono felici e impazziscono. Ho scoperto che invece di stancarmi a dare sempre di più, posso sforzarmi di meno e qui diranno: “Ah, come canta bene Caruso! Magnifico».

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Nel 1900 rivela una certa preoccupazione per la sua voce: «Sento qualcosa nel petto che limita la mia libertà vocale. A volte ho la voce squillante e poi, d’improvviso, s’incupisce, e devo forzarmi a tirarla fuori».

 

Poco prima di morire diede il suo archivio a un caro amico, i suoi discendenti lo protessero. Il 19 novembre verrà messo all’asta da “Christie’s”.