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IL CINEMA DEI GIUSTI - ANCHE SE SI ESAGERA CON LA VIOLENZA E I MORTI AMMAZZATI, “THE EQUALIZER” CON DENZEL WASHINGTON MERITA DI ESSERE PRIMO SIA NEGLI INCASSI AMERICANI CHE IN QUELLI ITALIANI

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The Equalizer di Antoine Fuqua

 

The Equalizer di Antoine Fuqua The Equalizer di Antoine Fuqua

Marco Giusti per Dagospia

 

Tanto lo sappiamo che un film con Denzel Washington diretto da Antoine Fuqua ci piacerà comunque. Anche se si esagera con la violenza e i morti ammazzati, anche se ci saranno non pochi buchi narrativi. Anche se magari dai tempi di “Training Day” è passato qualche anno.

 

A parte un inizio lento e una sparatoria gigante ambientata in una sorta di Le Roi Merlin americano, non delude affatto questo “The Equalizer” di Antoine Fuqua, scritto da Richard Wenk, già responsabile di “I mercenari 2”, con un Denzel Washington sempre in gran forma accompagnato dall’emergente Chloe Grace Moretz e dal tenebroso e cattivissimo Marton Csokas.

 

The Equalizer di Antoine Fuqua The Equalizer di Antoine Fuqua

E merita quindi di essere primo sia negli incassi americani che in quelli italiani di questo fine settimana. Denzel Washington è certo Bob McCall, apparentemente un onesto lavoratore di un grande negozio tipo Le Roi Merlin in quel di Boston, in realtà un superagente ammazzasette della Cia che ha appeso la licenza di uccidere al chiodo. Non svelo nulla, perché lo sappiamo da subito che a un certo punto gli roderà al punto che menerà a tutti.

 

Andrà così quando gli toccano, corcata di botte, la sua amichetta mignotta russa, tale Alina detta Terri, interpretata da Chloe Grace Moretz. Ogni sera hanno l’abitudine lui di bere un tè e leggere un classico della letteratura mondiale, lei di mangiare una fetta di torta aspettando i clienti, in un bar alla Edward Hopper coi vetri a vista dalla strada. Si scambiano anche quattro chiacchiere e lui intuisce che lei vorrebbe cambiar mestiere. Lo sappiamo bene che ci cascherà come una pera cotta alla storia della mignotta in via di redenzione.

 

The equalizerThe equalizer

Così, per farla uscire dal giro, McCall andrà al ristorante dei papponi russi e proporrà a loro 9800 dollari in cambio della libertà di Alina. Quelli lo prendono in giro e McCall li farà secchi tutti in 40 secondi o giù di lì. Li conta pure. Ve la racconta perché è una delle scene migliori del film e perché ci fa colpo dopo un inizio un po’ trattenuto per un regista veloce e d’azione come Fuqua.

 

Per capire chi ha commesso il delitto e rimettere le cose a posto, il capo della mafia russa, certo Pushkin, invia a Boston il suo uomo migliore, Terry, interpretato da Marton Csokas, una sorta di Kevin Costner con ciuffo e scucchia cattivissimo, deciso a rimettere le cose a posto. Ovvio che si troverà davanti un Denzel Washington deciso a eliminare tutta la mafia russa come ai tempi di “Danko” di Water Hill.

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Ci andranno di mezzo un bel po’ di russi, agenti corrotti e mignotte. Ci sono pure Bill Pullman e Melissa Leo come vecchi amici potenti di McCall pronti a dargli un a mano. Denzel Washington è perfetto, anche se un filo appesantito, e Marton Csokas è una bella sorpresa come russo cattivo. Nel complesso si può vedere con piacere. Esattamente come ci aspettavamo. E non è poco. Già in sala.