DAGOREPORT - A.A.A. ATTENZIONE ALLA MONETA: RITORNA MINACCIOSA SULLA SCENA GEOPOLITICA DEL MONDO -…
“Ma perché la polizia non riempie di botte sti insegnanti e libera il centro storico di Roma?”. Il giornalista Fabrizio Rondolino, ex spin doctor di Massimo D’Alema, commenta così su Twitter la protesta di migliaia di manifestanti – tra docenti, personale amministrativo e sindacati - che il 25 giugno hanno sfilato a Roma diretti in Senato contro l’approvazione del ddl scuola del governo Renzi, sul quale il 25 giugno Palazzo Madama ha approvato la fiducia.
Dalle 17 il corteo ha attraversato la Capitale, partendo dalla Bocca della verità e si è fermato, bloccato dalla polizia, a piazza Sant’Andrea della Valle, poco prima del Senato. In corso Rinascimento, di fronte all’accesso principale del Senato, si sono verificati momenti di tensione e la strada per precauzione è stata chiusa al traffico.
marcello sorgi e fabrizio rondolino
Tanti i commenti al tweet di Rondolino, che in passato aveva insultato anche il direttore della Stampa e suo ex datore di lavoro, Mario Calabresi, definendolo “orfanello”. “Deve essere evidentemente una battuta. Di pessimo gusto ma una battuta”, spera Cassandra. E c’è chi ironizza: “Perché non fucilarli o gettarli da un aereo?”, “un bel rogo in piazza e via?”, “Dov’è la candid camera Fabrizio?”.
Poi c’è chi spera che Rondolino non fosse “capace di intendere e di volere” e chi si augura che dopo questo messaggio La7 lo escluda “definitivamente dai palinsensti”. E ancora: “Perché non vai a dirglielo di persona agli insegnanti quello che scrivi qua?”, “Non hai le palle per dire in faccia queste cose!”. Rondolino, però, replica anche ad un attacco che arriva nei commenti sulla piattaforma di microblogging. “Se questo è un uomo”, scrive la cronista della Stampa Antonella Rampino, riportando poi il tweet sugli insegnanti. “Beh, se tu sei una donna…”, è la risposta del giornalista.
I motivi della protesta – Dopo l’approvazione del Senato, il sindacato Anief ha ricordato i motivi della protesta di piazza: “Si fa un bel passo indietro sulla libertà all’insegnamento, si trasformano gli istituti scolastici in prototipi di aziende, i presidi sceglieranno il personale ‘pescando’ dagli albi territoriali, scegliendo i 50mila docenti e i vincitori del nuovo concorso – ha spiegato il presidente Marcello Pacifico – Gli altri 50mila immessi in ruolo saranno assunti ad anno scolastico iniziato, con almeno altri 70mila insegnanti non assunti che chiederanno risarcimenti al tribunale civile di Roma”.
Inoltre, ha aggiunto, “a settembre nelle scuole si creerà un caos senza precedenti, per il ritorno in classe dei vicepresidi e migliaia di dirigenti sguarniti dell’organico dell’autonomia. Vengono poi beffati tutti gli abilitati laureati, che per i prossimi cinque anni non potranno fare concorsi, né insegnare. Arriva, infine, il comitato di valutazione dei docenti, con i fondi del merito distribuiti dal preside-manager, sulla base delle indicazioni fornite anche dagli studenti 15enni“.
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