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Andrea Scanzi per Il Fatto
Carlo Freccero non parla mai a caso. Quando, due sere fa, ha detto a Piazzapulita che Beppe Grillo potrebbe tornare in tivù, ha espresso un parere personale. Ma molto bene informato. Secondo Freccero, teatro del ritorno sarebbe lo show di Adriano Celentano: 8 e 9 ottobre, Arena di Verona. In via teorica, due concerti. Di fatto, il seguito di Rockpolitik. Lo testimonia il titolo scelto, Rock Economy.
"Conosco Adriano da tanti anni, ho lavorato con lui e so che il suo show non sarà fatto solo da canzoni ma pure da prediche". E Grillo? "Adriano si è avvicinato a lui da molto tempo. Beppe non giocherebbe fuoricasa, saprebbe di non rischiare censure". Celentano è una sorta di "Beppe Grillo 1.0". Dal ragazzo della Via Gluck al Savonarola della Rete. I due si conoscono, si stimano, si frequentano.
Celentano, che prova da mesi al Palazzetto di Asiago avvolto dal consueto iper-riserbo, nel dicembre scorso si è presentato a Genova per la serata di sostegno agli alluvionati: il padrone di casa era Beppe Grillo. Dopo la vittoria a Parma ha dichiarato: "L'idea di infiltrarti fra i perdenti è stata la tua carta vincente! Ormai non ti ferma più nessuno. Le tue cinque stelle illumineranno il paese".
Celentano non è salito sul carro del vincitore: c'era anche il 25 aprile 2008, per il secondo V-Day. A Torino. Mandò un video, trasmesso sul maxi-schermo in piazza. E proprio la formula della clip, da proiettare all'Arena di Verona, è l'escamotage che Grillo potrebbe usare per il ritorno: improbabile, non impossibile. Se il comico-politico genovese si presentasse sul palco di persona, sconfesserebbe se stesso. Apparirebbe incoerente. Lo crivellerebbero, più di quanto già non facciano ogni giorno.
Oltretutto Rock Economy sarà trasmesso da Mediaset, quindi da Berlusconi. L'Anticristo, per Grillo e per chi è vicino al Movimento 5 Stelle. Mediaset, nel frattempo e tardivamente, è terrorizzata. Credeva di essersi accaparrata un evento musicale storico. Soltanto adesso, e dopo avergli concesso un contratto assai libero, si è ricordata che Celentano è Celentano. Bizzarro: per rinfrescarsi la memoria, bastava vedere l'ultimo Sanremo. Accanto a Celentano sfileranno una serie di ospiti. Due, importanti, sono sicuri (ma non dichiarati).
Grillo non è stato invitato, ma una sua apparizione a distanza non si può escludere. Probabilmente dirà no, ma ci sta pensando. La casistica è inedita. Grillo non prova nessuna fatica, anzi si diverte, a dire no a Vespa o Lerner. Quando tre anni fece un'eccezione per Ilaria D'Amico a Exit (La7), non ne uscì benissimo. E ultimamente è diventato freddo anche con Santoro (e viceversa). Adriano è un caso diverso: Adriano è un amico.
Celentano non è nuovo a imprese titaniche: undici fa riportò in tivù Giorgio Gaber, che accettò solo per amicizia. Grillo è ancora più diffidente. Già nel 1993, quando la Rai trasmise il suo show dal Teatro delle Vittorie, di fronte ai commenti entusiastici degli amici ripeteva che "ormai la tivù è superata". Ed era quasi vent'anni fa. I messaggi alla nazione, rilanciati a Capodanno da Tele+, sono lontani.
La politica dell'assenza, un po' mutuata dal Nanni Moretti di "Ecce Bombo" ("Mi si nota di più se vengo o non vengo?"), è redditizia anche politicamente. Grillo non ha bisogno del piccolo schermo, che continua a parlare di lui anche e soprattutto senza di lui. Il caso-Favia ha dimostrato che il "grillismo" non sa usare la tivù e - al tempo stesso - che i voti al M5S sono più radicati di quanto molti credessero. Infatti, nei sondaggi, non cala (17,9 per cento).
Perché, dunque, Grillo dovrebbe andare a Rock Economy? Per fare un dispetto gigantesco a Mediaset (tentazione immensa per un guastatore come lui). Per ricambiare i favori di un amico. E perché quasi tutti gli consigliano di non andarci. Beppe Grillo è diventato credibile, e quasi inattaccabile, rinunciando - tra una cacciata e l'altra - alla tivù.
Lì ha fatto scacco al sistema. Lì è diventato prima paladino della controinformazione e poi "sismografo" - per citare Freccero - del terremoto della politica. Più non appare, più si fortifica. à ormai cosa nota. Ma l'incursione da Celentano, anche se non lo ammetterà mai, è una variabile che lo sta tentando.
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