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Anna Bandettini per la Repubblica
Quando entra in scena il personaggio Riccardo II, è un momento intenso, importante, solenne. Ma il fatto è che di lì a poco, con un gesto più rude che regale, Maddalena Crippa nei panni, appunto, del re, si avvicina alla signora che sta traducendo il dramma di Shakespeare nel linguaggio dei segni in proscenio e la scansa decisa, c' è chi dice addirittura strattonandola. Apriti cielo.
I 38 sordomuti in platea che stavano usufruendo di quella traduzione simultanea, più 12 allievi del Lis, il linguaggio dei segni, aspettano educatamente l' intervallo, poi si alzano e se ne vanno indignati. Non ci vuole molto perché arrivi la reazione di Facebook: l' attrice sommersa di critiche e improperi e se non bastasse al teatro arrivano decine di lettere di chi c' era ed è rimasto costernato.
L' episodio, sgradevole da qualunque parte lo si guardi, è successo domenica nella capitale, al Nazionale, dove il Teatro di Roma ospita il Riccardo II di Shakespeare con la regia di Peter Stein, offrendo, come sempre, una replica a spettatori sordomuti con tanto di traduzione simultanea, appunto. «Nessuno mi aveva avvisato della presenza in palcoscenico delle traduttrici - tuona arrabbiata la Crippa - Il ruolo di Riccardo II è difficile e richiede una concentrazione micidiale. Io mi sono vista la luce che illuminava la traduttrice negli occhi, disorientadomi. Non capivo più dove ero. Non sono una idiota.
Io rispetto i sordomuti ma anche gli altri 600 spettatori che meritavano una interpretazione con tutti i crismi. E non solo, anch' io chiedo rispetto per il nostro lavoro di attori che necessita di serietà e grande sforzo. Perché non hanno fatto i sopratitoli? E poi alla traduttrice ho chiesto solo di spostarsi, se me lo avessero detto prima dello spettacolo lo avrei suggerito io stessa». Ma il patatrac ormai era fatto.
Il Teatro di Roma, che dice di aver avvisato la compagnia e l' aiuto-regista per tempo, ora accusa, con costernazione e disappunto, la Crippa "di aggressione", si appella alla Dichiarazione dei Diritti Umani e alla Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità e chiede ufficialmente le scuse. Il vicesindaco di Roma, Luca Bergamo, reclama «il teatro uguale per tutti».
Prima di ogni considerazione è chiaro che negare la parola, anche nel linguaggio dei segni, è orrendo e deprecabile. Di Maddalena Crippa è nota la coscienza civile e democratica, e il suo gesto è imputabile alla tensione della prestazione, non certo a intenti discriminatori.
Ci è andata con la ruspa. E dire che Riccardo II è proprio il dramma dell' uomo potente che rinuncia alla forza perché scopre la propria umanità.
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