
DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI…
Gianpiero Caldarella per "Il Male", settimanale satirico diretto da Vauro e Vincino, in edicola domani
Don Cicca fumava parecchio. Sin dai tempi del seminario. Sembrava tutto bello, l'accendino ricaricabile mimetizzato nel rosario, l'odore dell'incenso che si mischiava a quello delle Marlboro fumate nel cortile, di nascosto, dietro la colonna, lontano dall'occhio vigile del padre guardiano Don Balsamico. Poi vennero i voti e l'uscita dalla clandestinità . Adesso tutto il mondo poteva sapere che Don Cicca fumava.
Il compagno di camerata prima dell'addio gli allungò un portasigarette foderato con l'immaginetta di San Claudio, santo protettore dei tabagisti. Il primo rapporto con l'eucarestia, non da utilizzatore finale, ma da portatore sano di ostia fu un'emozione intensa, indimenticabile. Sì, va bene, l'ansia da prestazione, la voce che rischia di spezzarsi ad ogni pausa, ma la moltitudine di fedeli che si era accalcata per ascoltare la prima predica del nuovo parroco, restò affascinata dalla voce di lui rauca, profonda come un cilum himalayano.
Era un dono di Dio quella voce, dicevano, e in fondo non avevano tutti i torti. Anche Don Cicca pensava che il tabacco fosse un dono di Dio, e per questo in gioventù fumava solo sigarette senza filtro. Non riusciva ad accettare l'idea che il creatore avesse messo al mondo anche i filtri. "Di questo passo -ripeteva fra sé e sé- finiremo per l'accettare anche i preservativi come dono di Dio. La vita è un dono e va vissuta senza filtro, nature."
Don Cicca amava tutto quanto usciva dalla Santa Sede, gli arredi per le sacrestie, la paccottiglia per le perpetue, i calendari di Padre Pio, ma quando scoprì che in Vaticano poteva trovare le sue Marlboro a un prezzo che lo Stato Italiano se lo sognava, non ci pensò due volte. Così comprò la prima confezione da sei stecche, 60 pacchetti a soli 215 euro. Meglio che dal contrabbandiere all'angolo. Fuori, da un tabacchino qualunque, l'avrebbe pagata 80 euro in più, quasi 300 euro in tutto.
Certo, 1200 sigarette in una botta sola erano tante, ma Don Cicca con le bionde del Vaticano risparmiava parecchio e fumava sempre di più, tanto che in chiesa i fedeli ormai faticavano a riconoscere l'odore dell'incenso e tossivano in continuazione. Ma un bel giorno arrivò la brutta notizia. Don Cicca aveva preso un tumore ai polmoni che diventavano sempre più neri mentre la tonaca, stressata dai vari lavaggi, si schiariva sempre di più, perdendo tutta la sua funerea vivacità .
La crisi mistica era dietro l'angolo, ma Don Cicca non era tipo da abbattersi o da spegnersi tanto in fretta. Il giorno della riscossa era vicino. Non poteva più sopportare che ogni giorno migliaia di sigarette uscissero scontate e indisturbate dal Vaticano. " Così decise di denunciare tutto a noi de Il Male e di portare a compimento l'ultima missione.
L'abbiamo accompagnato ad acquistare una nuova maxi confezione di Marlboro presa allo spaccio del Vaticano, con tanto di santa tessera aziendale e prezzo quasi ucraino. Adesso sappiamo tutto e anche Don Cicca sa che non vale la pena pigliarsi pure la gastrite per chi dice di difendere la vita. Tanto vale fumarsi un'altra sigaretta. L'ultima? Nooooooooooo!
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