CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE…
1- SIAMO TUTTI TRAVESTITI
Martha Cliff per “Mail On Line”
Celebrità, fan e comunità trangender hanno reagito con eccitazione alla trasformazione di
Bruce Jenner in Caitlyn Jenner. L’ex atleta ha mostrato la sua identità sulla copertina di
“Vanity Fair”, fotografata da Annie Leibovitz, posando in un corsetto di satin, sotto la scritta “Chiamatemi Caitlyn”.
Sul suo account “Twitter”, che ha velocemente registrato un milione di follower, Caitlyn ha condiviso la foto e ha scritto: «Dopo tanto patire, sono felice di vivere la vera me stessa. Benvenuti nel mio mondo. Non vedo l’ora di farmi conoscere da voi».
La modella transgender Andreja Pejic ha conquistato la copertina di “Vogue” e di “Elle” e prima di lei Laverne Cox, star di “Orange Is The New Black”, ha ottenuto la cover su “Time”, portando i transgender nel mainstream.
la modella trans andreja pejic
Troneggia sulla cover di “Bust”, proprio nel mese dell’orgoglio LGBT. E’ stata la prima a gioire per la transizione di Jenner: «Sono commossa dal sostegno e dall’affetto che sta ricevendo. E’ un nuovo giorno per chi, per la prima volta, si presenta in modo autentico al mondo e viene celebrato universalmente. Sulla copertina Caitlyn è davvero bella ma è più bella ancora la sua anima, che ha mostrato ogni sua vulnerabilità, ha avuto il coraggio della verità. E’ bello l’amore e la devozione che ha per la sua famiglia e che la sua famiglia ha per lei».
andreja pejiclaverne cox su bust
Aydian Dowling, nato donna, è apparso su “Men's Health”. Lea T, nata Leandro e figlia del calciatore Toninho Cerezo, spiazzò nel 2011 su “Love magazine”, con uno scatto in cui baciava in bocca Kate Moss. Sfila regolarmente come modella, ha posato per “Vogue” francese e per “Vanity Fair Italia”.
caitlyn jenner somiglia a jessica lange
Da quando è apparsa la foto di Jenner, i social media di sono scatenati sulle somiglianze. La più gettonata è Jessica Lange, che ha risposto: «Davvero? Ma è meraviglioso!». Il paragone con Cindy Crawford ha galvanizzato la ex top model: «Caitlyn è meravigliosa e sono orgogliosa di lei. Ha preso in prestito la mia acconciatura, ora può prestarmi le sue gambe?».
Il “New York Daily News” riporta che Caitlyn Jenner diventerà la più famosa della famiglia, oscurando anche Kim Kardashian. E diventerà anche la più ricca. Se come Bruce aveva incassato 100 milioni di dollari in 65 anni, nei prossimi dieci anni potrebbe valere 500 milioni di dollari. Prima ancora che la transizione fosse completata, già prendeva 40.000 dollari a botta, per ogni discorso motivazionale in giro per l’America.
2- RU PAUL RIPARTE CON “DRAG RACE” AL GRIDO DI “SIAMO TUTTE DRAG QUEEN!”
Owen Myers per “Dazed Digital”
Ru Paul è il massimo del camaleontico. Una potenza, da quando apparve in versione punk-androgino nel 1983, puttana in reggicalze per la pubblicità del profumo “Whore” negli anni Novanta, o a capo di fanzine come “Freak Sex” e “New York Is a Big Fat Greasy”. E’ entrato nella cultura pop, duettando con Elton John, girando con Kurt Cobain e Courtney Love, ha fatto un finto disco per sputtanare i pirati di “Pirate Bay”, ha portato in tv “RuPaul’s Drag Race” (appena ripartita su “truTV”), incassando un enorme successo. Insomma è un misto di carisma, unicità e talento.
ru paul john sex e captain america
A quale sottocultura apparteneva inizialmente?
«Sono sempre stato attratto da gente che danza sul ritmo di una batteria diversa. Non importava che si occupassero di film, musica o moda. Ero pazzo per Haysi Fantayzee, gruppo inglese di New Romantics che cantava “Shiny Shiny”, e sono stato molto influenzato da Adam Ant e Bow Wow Wow. Non ho finito il liceo, ero troppo impegnato a suonare in qualche band. L’ho ripreso poi, ma ormai avevo saltato tante attività scolastiche. Preferivo stare nei parcheggi a bere e fumare sigarette».
L’idea di “Whore” è nata dal film “Pretty Woman”?
«No, non l’ho mai visto. Sin da ragazzino ho ammirato l’estetica della prostituzione, è diventata la mia moda. Amo gli abiti delle puttane! La pubblicità di “Whore” si ispirava alle ragazze che lavoravano sulla “West Side Highway” di New York. Più che un profumo, era un progetto artistico»
Nella quinta stagione di “Drag Race”, Jinkx Monsoon si è vestita da Little Edie in “Grey Gardens”. Ti ha stupito questa scelta di nicchia?
«Socialista, modella, performer di cabaret (e cugina di Jacqueline Kennedy): Little Edie per me era una scelta ovvia, ma dimentico che mentre io ho avuto dei mentori, gente che mi trasmetteva storie e informazioni, la giovane generazione non ne sa nulla. Sono cresciuta circondata da gay che vivevano ai margini della società e quando gravitano intorno a personaggi come Little Richard o Little Edie, per me va bene. Pescare qualcuno di strano è un modo di distinguersi nel programma e soprattutto ci aiuta a diventare quei mentori che i più giovani non hanno avuto. Il nostro show può curare la storia»
E’ un problema che i giovani non conoscano la storia queer?
«Se conosci la storia, gli orrori non si ripetono. E’ alla base di “La fattoria degli animali” di
George Orwell, dove gli uomini che fanno? Decidono di dimenticare. Mi auguro che la cultura gay insegni a non ritrovarci nelle situazioni del passato».
Le drag stanno avendo il loro momento d’oro. Perché la gente è così ricettiva oggi?
«Ho diverse teorie. Abbiamo vissuto un periodo ostile dopo l’11 settembre, specialmente in America, dove regnava la paura di tutto. Ora c’è una finestra aperta, politicamente e culturalmente. Ma non mi faccio prendere in giro, la questione è ciclica. Ho visto orizzonti aperti varie volte nella mia vita e poi li ho visti richiudersi. Mi godo un periodo felice. Non credo che dipenda dalla presidenza Obama, penso faccia parte di un disegno più grande. Non so perché succede. So che gli uomini si sentono più a proprio agio nella paura che nell’amore, più comodi nella piccolezza che nella grandezza. E’ triste ma vero»
Laverne Cox dice che i nostri corpi contano, ma che siamo molto più dei nostri corpi...
«Essere drag significa prendere in giro l’identità. Serve a ricordare alla gente che siamo più di quanto riportato sul passaporto. Non siamo piccoli, siamo l’estensione di ciò che ha creato l’intero universo e dobbiamo prenderne coscienza. Una volta capito questo, allora puoi avere un ruolo»
Alla “Drag Race” hai ospitato Miley Cyrus, che dice di non dare il significato tradizionale ai termini “maschio e femmina”. Condividi i suoi commenti?
«Come darle torto. Se cresci nello show business, guardi oltre lo specchio e ogni facciata cade, si infrange. Comprendi le illusioni della vita e sei in grado di giudicarle. Per questo siamo tutte drag queen: siamo nati nudi, il resto è travestimento».
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