IL CINEMA DEI GIUSTI - “TRE CUORI”, DUE PALLE - UN MELÒ COMPLESSO, TRA TRUFFAULT E MATARAZZO, GIRATO CON DELICATEZZA E ATTORI PERFETTI. MA È UN FILM UN PO’ INUTILE

Marco Giusti per Dagospia

 

Tre cuori di Benoit Jacquot

 

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Non è colpa di nessuno. Le persone si incontrano, si amano, si perdono. Spesso per caso. Altre si trovano, si amano, magari non si perdono. Ugualmente per caso. E’ un bel mélo complesso, costruito con echi di Truffaut e di Matarazzo questo "Tre cuori” (“Trois coeurs") del francese Benoit Jacquot, presentato in concorso a Venezia, dove i tre cuori in questione, quello delle due sorelle Chiara Mastroianni e Charlotte Gainsbourg, e dell’uomo che casualmente condivono, Benoît Poelvoorde, si muovono sotto lo sguardo di una regina madre comprensiva che tutto comprende come Catherine Deneuve, madre delle due ragazze.

 

tre cuori charlotte gainsbourg e chiara mastroiannitre cuori charlotte gainsbourg e chiara mastroianni

Jacquot, regista di vasta esperienza (“”Sade”, “Adieu à la reine”) poco visto in Italia, si limita a seguire, quasi da spettatore fuori dai giochi, le fila di questa elegantissima commedia sentimentale, con punte anche drammatiche, dove il caso scombina le carte e i cuori dei protagonisti. Siamo in provincia, a poca distanza da Parigi. E Marc, cioè Benoît Poelvoorde (ormai una sorta di Claudio Bisio o Rocco Papaleo francese), onesto ispettore delle imposte con problemi di stress e palpitazioni, è finito lì per lavoro. Incontra una notte la bella Sylvie, Charlotte Gainsbourg, adorabile. Si innamorano. Si ripromettono di vedersi a Parigi.

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Ma a causa del cuore di lui non si vedranno. Arriverà tardi all’appuntamento. E lei tornerà in lagrime dal fidanzato, pronta a trasferirsi con lui a Minneapolis. Sempre il caso porterà tra le braccia di Marc proprio la sorella di Sylvie, Sophie, cioè Chiara Mastroianni, che lo incontra per problemi di tasse non pagate. Si innamoreranno, anche se di un sentimento diverso da quello che legava Marc a Sylvie. Anche Sophie lascerà il fidanzato, presenterà Marc alla mamma Catherine Deneuve e i due decideranno di sposarsi. In mezzo a loro ci sono però la sorella e il cuore di lui.

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Girato con delicatezza, attori perfetti, magari un po’ inutile. Ai critici italiani non ha fatto un grosso effetto, ma quelli francesi lo adorano. Frederic Bonnard su “LesInrock” scrive che “è raro che un film vinca su tutti i tavoli il gioco che ha scelto”. Certo gli attori sono magnifici. La prima scena magnifica. Anche se le cose migliori sono i movimenti di macchina inaspettati che entrano in scena come la casualità degli incontri dei protagonisti. In sala dal 6 novembre.

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