pigi battista trump

“TRUMP È FASCISTA NELLE INTENZIONI, COSÌ COME LA SINISTRA WOKE” – PIERLUIGI BATTISTA RIVELA DI AVER VOTATO NEL ’94 BERLUSCONI E RACCONTA NEL SUO NUOVO LIBRO LA STORIA DI UN PROFESSORE EBREO EPURATO DUE VOLTE E MORTO SUICIDA – “SIAMO ESATTAMENTE AL 1938, ALL’ALBA DELLE LEGGI RAZZIALI. LO VEDETE IL CLIMA CHE C’È IN GIRO NEI CONFRONTI DEGLI EBREI? – NETANYAHU? SPERO SI LEVI DI TORNO PRIMA POSSIBILE” – MELONI? HA UN PROBLEMA GROSSISSIMO: I SUOI - SCHLEIN? NON HA DIFESO LILIANA SEGRE DAGLI ATTACCHI ANTISEMITI DOPO AVERLA PORTATA PER ANNI COME UNA MADONNA PELLEGRINA…”

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Tommaso Labate per corriere.it - Estratti

pierluigi battista

 

(…)

Per chi ha votato nella sua vita?

«Radicali, socialisti, una volta forse repubblicani e nel 1994 Berlusconi».

 

Questa è una rivelazione.

«Non l’ho mai confessato, lo faccio adesso. Ero troppo spaventato da quelli là».

 

Quelli là chi, la sinistra?

«Quelli là: il partito dei giudici di Mani Pulite, i manettari, il popolo dei forconi, degli arresti in massa. Mi facevano terrore, mi facevano orrore».

 

Nella Seconda Repubblica non ha mai votato a sinistra?

«Una sola volta per Walter Veltroni sindaco di Roma. Poi non ho votato per anni e sono tornato a non votare».

 

Ultimo voto?

«Un voto suicida, al Terzo Polo di Renzi e Calenda alle Politiche del 2022».

 

Voglia giovanile di giornalismo?

«Zero. Ho iniziato alla casa editrice Laterza, alle collane storiche».

 

(...)

DONALD TRUMP E BENJAMIN NETANYAHU ALLA CASA BIANCA

È in uscita per la Nave di Teseo «Il professore ebreo perseguitato due volte», la storia dell’amara vicenda dell’anatomista Tullio Terni: cacciato dall’università nel 1938 per le leggi razziali e poi epurato dall’Accademia dei Lincei nel 1946 perché era stato fascista, lo scienziato ebreo si tolse la vita con una pillola di cianuro il 25 aprile 1946, a un anno esatto dalla Liberazione. Quella pillola la conservava in tasca dal 1943, da inghiottire nel caso fosse finito nelle mani dei tedeschi.

 

Perché questo libro adesso?

«Perché siamo esattamente al 1938, all’alba delle leggi razziali. Lo vede il clima che c’è in giro nei confronti degli ebrei?».

 

Un coro le risponderebbe: e lei lo vede che cosa sta succedendo a Gaza?

«Non ne dubito. Perché siamo ormai nel pieno infantilismo del dibattito politico, dove ormai si vive di manicheismo scemo tra oppressori e oppressi. Ci sono quelli che sono classificati tra gli oppressori? Allora, la loro morte non indigna. Ci sono quelli che sono censiti tra gli oppressi, tipo gli islamisti? Allora, che gli sia consentito tutto: a qualcuno frega qualcosa delle gru con gli impiccati in Iran o delle condizioni delle donne in Afghanistan?».

 

 

 

A lei, par di capire, sì.

pierluigi battista cover

«Dopo il 7 ottobre vivo una condizione di profondo disagio perché ho capito che anche con la maggior parte delle poche persone con cui avevo una condivisione dei valori di fondo, ecco, anche con loro non si può parlare».

 

Netanyahu le piace?

«Spero si levi di torno prima possibile. Ma temo che non succederà: può persino rivincere le elezioni».

 

Non le pare di esagerare con il riferimento al 1938?

«Ai giornalisti ebrei non è concesso di parlare nelle università».

 

Non succede ovunque.

«Succede ad Harvard come a Torino, dove gli studenti ebrei si tolgono la kippah prima di entrare all’università sennò li corcano di botte».

 

Hanno fermato i manifestanti Pro Pal, a Roma...

«Ma l’ha capito dove volevano andare o no? Volevano raggiungere la sinagoga».

 

(...)

 

Il fascismo sta tornando?

donald trump benjamin netanyahu

«Il fascismo è un fenomeno storico. C’è la stampa libera? È consentita l’attività dei sindacati e dei partiti? Ecco, se la risposta alle due domande è sì, non c’è fascismo».

 

Trump?

«Trump è fascista nelle intenzioni. E sono fascisti nelle intenzioni anche quelli della sinistra woke, quelli della cancel culture, quelli che non vogliono far parlare gli ebrei».

 

Meloni le piace?

pigi battista piero sansonetti

«È brava ma ha un problema grossissimo: i suoi».

 

Schlein?

«Non ha difeso Liliana Segre dagli attacchi antisemiti dopo averla portata per anni come una Madonna pellegrina, quando gli serviva in chiave anti-Meloni. Per questa gente non voterò mai».

 

Chi sono oggi le persone che sente più vicine?

«Quelle con cui riesco a discutere e a litigare tranquillamente: Paolo Mieli, Ernesto Galli della Loggia, Giuliano Ferrara, che sono un po’ i miei fratelli maggiori».

 

I suoi maestri?

selfie di pigi battista

«Lucio Colletti e Alberto Asor Rosa».

 

Marxisti entrambi. Il secondo, Asor Rosa, fino alla morte.

«Ma persone che vivevano e consentivano il confronto culturale aspro. Non gente che voleva vedere morto chi non la pensava come loro. Oh, dopo questa intervista mi massacreranno».

 

Le daranno del brontolone.

«Quello dipende dal fatto che sto invecchiando. Ma è la parte più bella della vecchiaia. Gli acciacchi, le malattie, le analisi che non vanno bene, certo; ma vuoi mettere la libertà di dire tutto, ma proprio tutto, quello che ti viene per la testa?».

SCANZI, RIOTTA E PIGI BATTISTA CON ADRIANO CELENTANO - ADRIANDONALD TRUMP E BENJAMIN NETANYAHU ALLA CASA BIANCA PIGI BATTISTA