1. TUMULATO LUCA MONTEFIASCHI, MARPIONNE E’ PASSATO A DARE UNA LEZIONE A PITTIBIMBO 2. L’IMPULLOVERATO FIAT GLI HA DETTO CHE DEVE INDICARE TRE COSE DA FARE, REALIZZARLE E POI PASSARE AD ALTRE TRE. E DOPO AVERGLI INDICATO IL METODO DI GOVERNO, GLI HA ANCHE DETTO QUALI SONO LE PRIME TRE COSE DELLE QUALI SI DEVE OCCUPARE: “IL MERCATO DEL LAVORO, LA MANCANZA DI CERTEZZA DEL DIRITTO E LA BUROCRAZIA” 3. NON SI SA SE RENZIE PRENDERÀ CON DISPETTO ANCHE I CONSIGLI DI MARCHIONNE, OPPURE SE NE FARÀ TESORO. DI SICURO IL GRAN CAPO DI FIAT-CHRYSLER HA IL MERITO DI RIPORTARE PITTIBIMBO UN PO’ SULLA TERRA DOPO L’EUROPARATA CON “PATTO DEL TORTELLINO” DELLA FESTA DELL’UNITÀ E QUEI SONDAGGI CHE DANNO IL SUO CONSENSO PERSONALE AL 64% 4. QUELLE PRIME TRE COSE DA FARE CHE GLI HA INDICATO MARCHIONNE SONO LE STESSE SULLE QUALI BATTE LA BCE DI DRAGHI. SPECIALMENTE LA RIFORMA DEL LAVORO, NON POTRÀ FARSELA DA SOLO SEMPLICEMENTE ARROTOLANDOSI LE MANICHE DELLA CAMICIA BIANCA

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Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

 

1. LA LEZIONE DI MARPIONNE A PITTIBIMBO

MARCHIONNE AL MEETING DI RIMINIMARCHIONNE AL MEETING DI RIMINI

Ebbro di sondaggi, Renzie è ormai l’uomo che “non molla”, il leader che “tira dritto”, il premier che sa quello che si deve fare. La sensazione è che si presenti all’appuntamento con le prossime riforme con scarsa voglia di ascoltare e una gran voglia di arrivare a destinazione e basta. L’uomo in camicia bianca non accetterà molti bastoni tra le ruote dai sindacati o dai partiti, a cominciare dal proprio.

 

selife matteo renzi twitter poi cancellato 2selife matteo renzi twitter poi cancellato 2

Ieri però l’uomo in camicia bianca ha dovuto fare i conti con un altro personaggio dall’ego ipertrofico come l’uomo con il pulloverino blu. Sergio Marchionne gli ha detto che deve indicare tre cose da fare, realizzarle e poi passare ad altre tre. E dopo avergli indicato il metodo di governo, gli ha anche detto quali sono le prime tre cose delle quali si deve occupare: “il mercato del lavoro, la mancanza di certezza del diritto e la burocrazia”. Infine, tanto per essere chiaro, Marpionne gli ha spiegato che sul lavoro è inutile mutuare un sistema straniero come quello tedesco, ma è necessario inventarne uno proprio, una sorta di patto nazionale tra datori di lavoro e dipendenti per competere meglio sui mercati esteri.  

 

selife matteo renzi twitter poi cancellatoselife matteo renzi twitter poi cancellato

Non si sa se Renzie prenderà con dispetto anche i consigli di Marchionne, oppure se ne farà tesoro. Di sicuro il gran capo di Fiat.Chrysler ha il merito di riportare Pittibimbo un po’ sulla terra dopo l’europarata della Festa dell’Unità e quei sondaggi che danno il suo consenso personale al 64%. Renzie ha davanti a sé una strada difficile e quelle prime tre cose da fare che gli ha indicato Marchionne sono le stesse sulle quali batte la Bce di Draghi. Specialmente la riforma del lavoro, non potrà farsela da solo semplicemente arrotolandosi le maniche della camicia bianca.    

 

2. L’UOMO CHE NON MOLLA MAI

festa dell'unità bologna matteo renzi pedro sanchezfesta dell'unità bologna matteo renzi pedro sanchez

Un Renzie sempre più inebriato dal proprio carisma ha chiuso la festa dell’Unità tra proclami e patti del Tortellino con i leader progressisti di Francia, Spagna e Olanda. “Renzi: riforme, io non mollo. Patto del tortellino sull’Europa. Il segretario con Valls e Sanchez sul palco: noi cambiamo la Ue. “No a lezioni dai tecnici cresciuti nella Prima Repubblica. Ora basta con i gufi: sono trent’anni che sento parlare di autunno caldo” (Corriere, p. 2). Stessi toni trionfalistici su Repubblica, dove ci si gingilla con “L’internazionale in camicia bianca che esalta il merito e riscopre i ‘compagni’” (pp. 2-3). Mentre la Stampa si concentra sul Pd: “Renzi: segreteria unitaria ma niente veti” (p. 2).

festa dell'unità bologna matteo renzi manuel vallsfesta dell'unità bologna matteo renzi manuel valls

 

Il Messaggero allunga lo sguardo sulla strategia del premier: “Matteo non teme l’autunno caldo, subito nuovo Senato e Jobs Act. Premier deciso ad allargare l’agenda di governo per stanare “gufi e gattopardi’. ‘Nessun Far West sui licenziamenti, i tempi li detto io e non accetto veti’. I segnali a Bersani e Cuperlo per isolare D’Alema e ricompattare i democrat” (p. 3).  

festa dell'unità bologna federica mogherini matteo renzi pedro sanchez manuel valls  Diederik Samson e Achim Postfesta dell'unità bologna federica mogherini matteo renzi pedro sanchez manuel valls Diederik Samson e Achim Post

 

 

3. SILENZIO, PARLA IL MARPIONNE

Lui a Cernobbio c’è andato e non è né un bollito né un avanzo della Prima Repubblica. Marchionne ha parlato piuttosto chiaro e ha detto a Renzi che cosa deve fare: “Basta con l’Itala dei gattopardi’. Marchione: clima ostile alle imprese. ‘Ognuno faccia un esame di coscienza. L’Irap è una tassa sul lavoro. Lo Stato deve dimagrire. Il governo agisca, cominci da tre cose” (Corriere, p. 4). Sulla Stampa di casa Marpionne è ancora più ultimativo: “Il governo scelga tre cose e poi le faccia’. Marchionne: basta con l’Italia dei Gattopardi” (p. 7).  Chissà se Renzie avrà il coraggio di ribattere qualcosa a Marpionne.

 

 

4. NON FA SOSTA LA SUPPOSTA

Tornano i tagli lineari per il governo a caccia di denari: “I ministeri si preparano alla dieta del 3%. Previste riduzioni di spesa per 7 miliardi. La formula delle minori uscite uguali per tutti finora ha dato i maggiori risultati. Vanno individuati ancora gli interventi definiti da Letta” (Corriere, p. 5). Intanto anche Lurch Cottarelli è andato a Cernobbio e ha annunciato: “Possibili tagli per 20 miliardi, ma servono sanzioni” (Repubblica, p. 6).

 

PIERLUIGI BERSANI PIERLUIGI BERSANI

Intanto Repubblica propone un bel dossier sulla Tasi: “I comuni incassano milioni ma non dicono come la spendono. I sindaci sono obbligati a informare i cittadini però è quasi impossibile districarsi tra i bilanci. La maggior parte delle risorse a trasporti, sicurezza, verde e fontanelle. Roma al top della mancata trasparenza: 300 milioni per bus e metro. A Milano sicurezza al primo posto. La Uil spulcia i conti di otto grandi città: con la tassa coperto il 38% del costo dei servizi” (p. 9)

 

 

5. L’ABBRACCIO DEL CAINANO

Il patto del Nazareno è vivo e lotta insieme a loro. Serve ai due leader che l’hanno siglato per avere la leadership nel proprio schieramento e ogni giorno che passa se ne ha sempre più la prova. “Berlusconi ai falchi: la nostra opposizione è responsabile. L’ex Cavaliere rilancia il dialogo dopo le accuse di Fitto. Intesa possibile con i dem su Consulta e Csm. Toti getta le basi del cantiere per le regionali con il Nuovo centrodestra da una parte e la Lega Nord dall’altra” (Corriere, p. 2).

 

Massimo D Alema Massimo D Alema

Anche Repubblica spia le mosse elettorali del partito berlusconiano: “Forza Italia-Ncd, prove di cartello elettorale. Ma nel partito di Alfano c’è chi rincorre il Pd, e nel fronte berlusconiano Fitto cerca la sponda con Lega e Fdi” (p. 8). Sul Giornale, le condizioni del dialogo a destra: “Il Cav guarda alle alleanze: ma non garantisco seggi sicuri. Oggi si apre il tavolo con Ncd (che è spaccato) in vista delle Regionali: incontro tra Matteoli e Quagliariello. Si allarga il fronte favorevole alle primarie, con Fitto pure Meloni e Salvini” (p. 9).

 

Ma il Cainano in questo periodo vola alto e si dedica anche alla politica estera: “Berlusconi: la Nato è irresponsabile. L’ex premier si schiera con Putin: ‘Ridicolo il regime sanzionatorio contro la Russia” (Stampa, p. 9). Chissà quanti, anche nel Pd, la pensano come lui.  

 

 

6. CAVALLINO SLOGGIANTE

Ieri Marpionne era proprio in gran forma e aveva una parola buona per tutti: “Ferrari, il giorno del divorzio. Si chiude l’era Montezemolo. Marchionne: ‘Nessuno è indispensabile, non vinciamo dal 2008’. Il manager secondo molti potrebbe essere il futuro presidente di Alitalia” (Corriere, p. 8). “Lo sfogo di Luca: fine di un’epoca, l’amara verità è che così la fanno diventare americana. Il presidente: “Questo è stato l’anno record, siamo il marchio più forte al mondo’. Giovedì il consiglio del gruppo di Maranello si riunisce per l’esame dei conti semestrali” (p. 9).

COTTARELLI COTTARELLI

 

Il Giornale scrive che Montezemolo è stato scaricato anche dagli Agnelli e che “si tratta una maxi liquidazione tra 200 e 300 milioni”. Poi passa Paolo Guzzanti che lo concia per le feste: “Il declino del perdente di lusso, che trionfa solo nei salotti. Presentato come salvatore della patria, ha finito per fallire miseramente ogni impresa. A vuoto anche il tentativo di proporsi come nuovo campione della borghesia anti Cav. Il suo partito annunciato con le fanfare non si è mai visto sulla scena” (Giornale, p. 5).

 

Silvio Berlusconi Silvio Berlusconi

Repubblica sottolinea la durezza di Marpionne: “Il pugno di Marchionne: ‘Ferrari, troppe sconfitte, nessuno è indispensabile’. L’affondo accelera l’uscita di scena di Montezemolo. ‘Non basta il bilancio, qui vincere è un obbligo’. ‘Ferrari è controllata da Fiat. Quando in un’azienda non c’è più convergenza di obiettivi, le cose cambiano’. Luca? Nessuno può pensare che la società avrebbe grandi problemi senza di lui. C’è un limite a tutto” (p. 30). Va al sodo il Cetriolo Quotidiano: “Marchionne dà gli otto giorni a Montezemolo” (p. 3).

 

raffaele fitto silvio berlusconi raffaele fitto silvio berlusconi

Questo sito disgraziato aveva scritto da tempo che sarebbe finita così. Resta solo da vedere se Luchino di Monteprezzemolo riuscirà ad accomodarsi sulla poltrona di Alitalia prima di essere sloggiato dalla Ferrari. A questo punto sembra onestamente difficile. Gli toccherà qualche settimana di disoccupazione.

 

 

7. TELECOM-MEDIA

Affari&Finanza di Repubblica dedica un lungo reportaggio a Telecom Italia: “Telecom da Alierta a Bollorè. Patuano può cambiare strategia. La conclusione dell’affare Gvt non è stata positiva per l’ex monopolista italiano che ha subito l’ennesimo stop alle sue scelte strategiche dovuto alla presenza di Telefonica nell’azionariato. Ma c’è di positivo che con l’uscita di Madrid non ci sono più conflitti di interesse e la convergenza tra reti e media offre nuove opportunità. Il ruolo di Mediobanca e di Mediaset” (p. 2). Una fusione tout court tra Telecom e Mediaset viene però esclusa. Si continua a ignorare, però, il ruolo degli altri azionisti Telco come Mediobanca e Generali.