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TUTTA COLPA DEL PORNO - LA CINA ANNUNCIA LA NUOVA STRETTA SUI SITI DI LIVE STREAMING: PERISCONO I PIU' PICCOLI, IN CUI LE RAGAZZE CHIEDONO REGALI VIRTUALI IN CAMBIO DI PERFORMANCE EROTICHE TIPO MANGIARE I NOODLES IN PIGIAMA, E NE BENEFICIANO LE GRANDI AZIENDE, COOPERANTI E CONTROLLABILI DAL GOVERNO
Da “Vox”
regali virtuali per le ragazze in streaming
S’è creato un bel panico alla notizia che il governo cinese vuole vietare tre dei più grandi servizi streaming del paese, una industria da 4 miliardi di euro. Il problema non è tanto il controllo esercitato sul dissenso politico ma sui contenuti pornografici.
Le tre aziende che rischiano il fallimento sono ‘Sina Weibo’, ‘iFeng’, e ‘AcFun’, ma finora si tratta solo di una minaccia e c’è modo di sfuggire al divieto. L’avviso del governo infatti parla di sospendere le piattaforme di live streaming senza licenza, e le tre aziende in questione sono tutte ospitate su piattaforme con licenza.
live streaming mentre si mangia
Perciò la mossa è più tattica che punitiva. Il live streaming in Cina è estremamente redditizio, solo nel 2016 i suoi utenti sono stati 344 milioni. Inizialmente il servizio era popolare fra giovani trasferiti dalle campagne alle grandi città che colmavano on line la loro solitudine, ma ora è una vetrina per presentatori fai da te, ballerine, aspiranti modelle. L’80% delle protagoniste nei video è di donne, i tre quarti del pubblico sono uomini, perciò è il campo ideale per diffondere contenuti soft porno o altamente erotici.
mangiare banana in video bandito dalla cina
Le ragazze chiedono regali virtuali per le loro esibizioni e riescono a fare un sacco di soldi, soprattutto sulle piattaforme minori. La pornografia è vietata in Cina e il governo la persegue davvero, solo l’anno scorso ha chiuso 30.000 account e ha vietato la pratica di mangiare la banana nei video. Per i contenuti politici i siti non vengono solo chiusi, i dissidenti finiscono in galera.
gli utenti streaming quasi tutti uomini
guardami mangiare popolarissimo in cina
Il governo non vuole impedire la crescita dell’industria, ma consolidarlo. Il suo bersaglio sono le aziende più piccole, il suo intento è di restringere il campo a poche entità di alto profilo, possibilmente cooperanti. E’ già successo. Le aziende piccole e senza licenze sono state chiuse a marzo e gli utenti sono migrati a quelle più grandi.
La reazione di giganti come ‘Sina Weibo’ è stata quella che ci si aspettava: ha subito fatto sapere che intende lavorare con i media di stato come la agenzia di stampa ‘Xinhua’. Il governo ha già ottenuto quel che voleva, negoziazioni segrete con le grandi aziende, mentre l’utente medio non capisce che cosa ci sia di male a vedere una tizia che mangia noodles in pigiama.
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