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Alberto Mattioli per “la Stampa”
Supereroi all’opera. Il Superman del Metropolitan di New York si chiama Luca Salsi, baritono da San Secondo parmense. Ha 40 anni e delle gomene al posto delle corde vocali. Ha cantato due opere diverse lo stesso giorno, una al pomeriggio e l’altra alla sera. E adesso si cercano precedenti per un’impresa che forse ne ha qualcuno, ma certamente pochi.
La storia comincia venerdì. Il giorno dopo, per la consueta doppietta del sabato, il Met ha in cartellone alle 13 Ernani con Plácido Domingo in versione baritonalizzata e alle 20 Lucia di Lammermoor appunto con l’uimo di Parma. A Salsi però arriva una telefonata del general manager, Peter Gelb, che gli annuncia che Domingo forse non canta, gli chiede se conosce Ernani («Ho detto di sì, anche se non lo cantavo da più di un anno. Ma l’avevo studiato con Muti, quindi me lo ricordavo») e gli dà appuntamento per domani. Sabato, ore 10.30, nuova telefonata dal teatro: Domingo sta bene e canta. «Proprio in quel momento - racconta Salsi - è arrivata da Buenos Aires mia moglie (il soprano Virginia Tola, ndr) e siamo andati a spasso per Manhattan».
Poco, però. Alle 12 e 30, nuovo squillo. È Alvaro, il figlio di Domingo. Dice che papà non se la sente: «Vieni subito». Salsi: «Arrivo in teatro correndo. Un quarto d’ora prima del sipario, sono in camerino con sette persone intorno: quattro mi vestono, due mi truccano».
E la settima? «È Plácido che mi incoraggia». Telefona anche il maestro James Levine, che è sulla sedia a rotelle (dirige da un podio attrezzato apposta) e non può andare in giro: «Hey my friend, non ti preoccupare e follow me», seguimi. Risultato: per il baritono «last minute», grandi applausi durante la recita e un vero trionfo alla fine.
Resta da decidere se cantare anche Lucia. «Beh, mi sono detto: perché no? Ma non volevo tornare a casa, mi sarebbe scesa l’adrenalina. Allora ho mangiato un cheeseburger enorme, ho bevuto una delle tremende bibite energetiche americane e sono tornato al Met. Non ero al cento per cento, ma insomma è andata» (in compenso la primadonna stava male e non voleva cantare, il primo uomo ha dato forfait dopo il primo atto e secondo tenore è stato sostituito all’ultimo perché il titolare era bloccato nel traffico: è l’opera, bellezza).
Poi la storia di Superbariton è stata raccontata dall’Ap e il New York Times l’ha rilanciata. E, come in ogni favola americana, «a star is born».
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