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DAGOREPORT - GIORGIA MELONI SOGNA IL FILOTTO ELETTORALE PORTANDO IL PAESE A ELEZIONI ANTICIPATE?…
1 - IL VIDEO HARD DI CORONA E BELEN RODRIGUEZ Ã ONLINE
http://gossip.fanpage.it/
Le avevano svaligiato la casa a Natale, mentre lei era in Argentina. Da allora si paventa la possibilità che tra la refurtiva ci sia anche il video hard di Belen Rodriguez e Fabrizio Corona. Oggi sul web c'è una strana aria, uno strano fermento: il video, che esiste perché confermato dalle stesse parti in causa, sarebbe già stato pubblicato e messo online.
Tra i segreti spazi ormai rimasti per il peer-to-peer, dopo l'abbattimento dei canali più popolari, c'è affollamento e si avverte una sensazione di deja-vù: accadde lo stesso all'epoca del filmato girato con Tobias Blanco. E alla fine sappiamo tutti come è andata a finire. Lei, pochi giorni fa, ha negato ancora una volta il fatto che i ladri non hanno portato via nessun materiale informatico:
â'Non hanno portato via niente, sono tutte cavolate. Nessun computer e nessun materiale di informatica è stato rubato. Hanno rubato solo un orologio e due anelli, che sono le cose che ho lasciato. Tutto il resto non ce l'ho in casa''
Corona e il materiale pirata. Proprio pochi giorni fa, Fabrizio Corona ha confessato a Le Iene che tutti i giorni gli arrivano in redazione "paparazzi informatici". Pirati che operano da veri e proprio "freelance" che cercano di piazzare hard disk crackati a personaggi famosi, al miglior offerente. Un caso, questo, che potrebbe essere simile alla disavventura accaduta a Guendalina Canessa che si è vista le sue foto "private" pubblicate su Social Channel, il sito di Corona e Mirko Scarcella.
Potrebbe essere questa una possibile chiave di lettura, ma c'è ancora qualcosa che non quadra: il Re dei Paparazzi aveva più volte chiarito che mai si sarebbe prestato ad un colpo così basso. Inoltre il video sembra girare su piattaforme totalmente free, dalle quali Corona non può in nessun modo monetizzare. Quindi la certezza è che lui, neanche questa volta, c'entra con la diffusione del video che, nelle prossime ore, potrebbe girare in modo sempre più virale.
2 - FABRIZIO CORONA AVVISTATO A SANTO DOMINGO, A CASA DE CAMPO
Da www.oggi.it
Fabrizio Corona è fuggito a Santo Domingo. à stato avvistato a Casa de Campo, località rinomata anche perché laggiù ha casa nientemeno che Marcello Dell'Utri.
LA FUGA - Secondo un testimone, il re dei fotografi è stato avvistato lunedì nella località turistica di Santo Domingo. Sono poche e frammentarie le notizie che si hanno. Ma, al momento, la segnalazione appare certa. Dunque, ora l'Interpol, che ha ricevuto mandato di cercarlo in tutto il mondo, potrebbe avere identificato il luogo esatto dove si nasconde Fabrizio.
LA CONDANNA - La condanna della Cassazione a cinque anni per l'affaire Trezeguet, si è intanto aggravata per Fabrizio Corona: ora rischia quasi otto anni di carcere. Con questo avvistamento a Santo Domingo, tramontano i primi rumors che davano Corona nascosto a Milano in attesa di costituirsi.
LA QUESTURA - Intanto, gli ultimi spostamenti di Fabrizio Corona sono stati ricostruiti in base ai tabulati telefonici e ad alcuni interrogatori ai quali sono stati sottoposti molti collaboratori dello stesso Corona. La stessa procura, lunedì sera, ha reso noto che Fabrizio "si trova all'estero, ma ancora in Europa". Oggi, invece, è in grado di rivelare che Fabrizio è stato avvistato, appunto, a Santo Domingo, proprio nella giornata di lunedì.
LA FUGA ROCAMBOLESCA - Gli inquirenti hanno anche ricostruito la dinamica della fuga rocambolesca di Corona dalla palestra dove si era recato venerdì mattina, poche ore prima della sentenza. Secondo la ricostruzione, Fabrizio Corona sarebbe fuggito dal retro, o da un'uscita secondaria. E, per questo, sarebbero anche ricercati alcuni complici dello stesso Corona.
LE SCOMMESSE - Potevano mancare le scommesse su come andrà a finire questa brutta storia? Certo che no. Infatti, i bookmaker internazionali puntano sull'opzione latitanza: l'ipotesi che Corona si costituisca entro il 31 gennaio è data a ben 2,20, mentre quella che resti latitante è data a solo 1,50. E l'appello della famiglia di Fabrizio Corona? Per i bookmaker cadrà nel vuoto.
3 - "SE FINISCE MALE SCAPPO VIA" COSÃ CORONA ANNUNCIÃ LA FUGA LA CACCIA SI SPOSTA IN EUROPA
Paolo Berizzi per "la Repubblica"
A Lugano, a Parigi, o a Monaco? O dove diavolo è? Di certo non più a Quarto Oggiaro o a Rozzano, che per lui era Rozz-angeles. Ma soprattutto: fino a quando? «In caso di condanna era scritto che avrebbe fatto il botto...lo diceva sempre anche lui», ammettono ora gli amici. Diciamolo: ora che sulla testa impomatata di Fabrizio Corona pende un mandato di cattura internazionale - lo ha spiccato la procura generale di Torino, certa che lui si trovi «in Europa » e sia fuggito in macchina, quasi certamente con l'aiuto di uno o più complici, e che comunque non abbia intenzione di costituirsi «a breve» - ora, dicevamo, l'ultima fuga de Er Monnezza di Corso Como assomiglia a quelle che Lupin III, nel cartone animato manga, metteva a segno ai danni del suo acerrimo nemico, l'ispettore Zenigata (Interpol). Così come Lupin annunciava alla sua banda il modo in cui avrebbe fregato Zenigata, Corona agli amici e ai collaboratori più stretti lo aveva anticipato da tempo. «Se il processo finisce male, scappo».
Ad Annozero e alle Iene era stato anche più preciso: «Vado in Brasile». Si deve essere fermato prima, forse sconfinando da Nord. Sono le 11.30 di venerdì: Arsenio- Corona taglia la corda uscendo dalla palestra a due passi da casa dove va ogni giorno a pompare i muscoli. Se ne va in braghini, dopo avere smaltito sotto il bilanciere un toast alla bresaola e i pilloloni dell'integratore termogenico.
«Confermo, ci sono due uscite - dice Anass Allouch, responsabile comunicazione di Virgin Active, il club frequentato dal latitante meno irriconoscibile d'Italia - . Quella principale (che affaccia su corso Como) e quella del bar (sul retro). In realtà , volendo, ce ne sarebbe una terza: quella d'emergenza. Corona, trattandosi di vera emergenza, ha voluto. «Si può uscire anche dagli spogliatoi - dice Fabio Guarneri, titolare assieme ai genitori del bar davanti a casa Corona dove Fabrizio tutte le mattine consuma toast e caffè - . Lui è stato qui, ha fatto colazione ed è andato in palestra. Poi, più visto ».
Via De Cristoforis: la "via" del ricercato assieme a corso Como (casa e bottega, bar e palestra). La Range Rover è ancora lì, sbattuta sul marciapiede da venerdì. «A casa è tutto chiuso, non vedo più nemmeno il suo factotum» - dice Neusa, la portinaia portoghese. «Ma dov'è?». Ah, saperlo. Al Basic Café entra Daniele Interrante, ex tronista di Uomini e Donne, molto ex amico di Corona. A lui l'ha fatta grossa. Sei anni fa Interrante gli telefona e gli racconta, nei particolari, un flirt. Quella confidenza se la ritroverà incisa in un cd intitolato "Libere espressioni" (appunto), allegata alla rivista Vero.
Roba da gentiluomini. «Con me si è beccato 8 mesi (la richiesta del tribunale di Desio era di 5), ma lo stesso dico che 5 anni per l'estorsione ai danni di Trezeguet sono troppo pesanti». Scusi, ma allora ha fatto bene a scappare? «Macché, gli errori si pagano. Però la pena è stata eccessiva (il cumulo è 7 anni, 10 mesi e 17 giorni). E se lo dico io...».
Il bello, anzi il paradossale di questo poliziesco all'italiana stile Tomas Milian, è che si sta allargando una sorta di perversa comprensione nei confronti del fuggiasco Corona. Nonostante ne abbia combinate di ogni. In Rete, su Fb coi "mi piace", ma anche nei "suoi" luoghi fisici. Anche da parte di non amici e detrattori. Francesco Chiesa Soprani, già agente di Noemi Letizia e di Nadia Macrì, è stato un suo collaboratore. «Il 19, sabato, dovevamo fare una serata in un locale a Milano.
Era saltata ma ne era entrata un'altra, al "Clan Cafè" di Codogno. Per il primo forfait era dispiaciuto: non mi sembrava sul punto di fuggire, ma capire Corona è un casino». Che cosa ti aspetti da uno che sogna Scarface, che diventa matto a giocare a guardie e ladri, il suo spot preferito: l'aveva già pensata, eccome. Alberto è uno dei 30 dipendenti del sito
Social Channel, azienda di Corona con sede, ovviamente, in corso Como. «Credo sia una fuga simbolica, per fare capire l'eccessivo carico penale. Ora però deve tornare, altrimenti peggiora le cose».
Con chi è scappato? Chi dei suoi bravi ragazzi, quelli che farebbero tutto per lui, si è lasciato trascinare in questo piano nemmeno troppo raffazzonato se Squadra Mobile e Interpol lo stanno braccando come un cane? Nessun indiziato, tutti indiziati: uno dei suoi paparazzi più spregiudicati; il fidanzato di una collaboratrice di uno studio medico; l'amico che ha venduto l'attività per seguirlo in ogni impresa, anche la meno igienica. «Corona seduce, ipnotizza», fa Chiesa Soprani. Poi a volte si dimentica: raccontano che a Marco Bonato, il braccio destro storico, aveva promesso un aiutino nelle spese legali per il processo d'appello. Aveva.
In viale Monza abita un signore che Corona lo chiamava "mostro". «Ho creato un mostro». Si chiama Lele Mora, nessuna fuga, un anno di galera, 50 chili in meno quando è uscito. Da molto l'allievo ha superato il maestro e il maestro è benevolo.
«Credo sia una condanna un po' eccessiva per una rimanenza di Vallettopoli. à sempre successo che venissero venduti e comprati i servizi fotografici, era una pratica comune, a volte anche con direttori di giornali. Spero che Fabrizio si arrenda e paghi i suoi errori. Ma lui è fatto così...». Sentite Corona, in un'intervista di tre anni fa. «Di queste pillole bruciagrassi dovrei prenderne al massimo tre al giorno. Io ne prendo 12. Ieri sera ho bevuto tre americani, tre birre, due Mojito e ho mangiato cinque pizze. Ma rimango magro. Fanno malissimo ma tanto fra tre anni muoio, che importa?».
4 - CORONA? Ã SOLO UNO SBRUFFONE NON UN CRIMINALE
Vittorio Feltri per "il Giornale"
Fabrizio Corona è quello che è, lo conoscono tutti nel bene (poco) e nel male (tanto), quindi non è il caso che indulga anch'io a raccontarne le gesta. Se mi è concesso, vorrei definirlo con un sostantivo abusato, ma che rende l'idea:sbruffone. Sì, uno sbruffone di talento sprecato, non un delinquente abituale. La condanna a cinque anni di galera è eccessiva, incongrua, come dicono gli avvocati per darsi un po' di arie. Il reato che gli hanno attribuito fa effetto: estorsione, una specie di rapina a mano armata.
In realtà è una faccenda di fotografie malandrine lecitamente scattate con la solita tecnica da rubagalline. Avendo diretto per la Rizzoli un settimanale, L'Europeo , so come funzionano certi meccanismi. Il paparazzo segue un personaggio e, se lo coglie in flagranza di peccato con una ragazza «clandestina» o, meglio, «avventizia», lo inchioda con un'istantanea.La quale istantanea fa ovviamente gola ai giornali gossipari, pronti a ben pagarla. Altrettanto pronto a ben pagarla è il personaggio in questione: per evitare grane in famiglia, sempre odiose o almeno fastidiose.
Il fotografo a questo punto ha due opportunità : vendere il prodotto del proprio lavoraccio a un rotocalco o direttamente al bischero beccato in fallo. L'affare si conclude con chi offre di più. Mi rendo conto: il giochetto è ai limiti della liceità e talora li supera. Però siamo nel campo delle consuetudini, nulla di particolarmente scandaloso.
Se il prezzo richiesto dal paparazzo alla sua «vittima» è troppo alto, si può parlare di estorsione? Dipende dai punti di vista. Comunque, cinque anni di carcere per una pratica assai diffusa nell'ambiente sono un'esagerazione. Ai tempi in cui dirigevo L'Europeo - per citare un esempio eloquente- ogni anno,d'estate,arrivava in redazione il piazzista di un'agenzia specializzata in immagini spinte ed esibiva la foto di un grande dell'industria mentre dal suo yacht si tuffava (biotto) in mare, nella quale era visibile l'apparato riproduttivo, col passare delle stagioni sempre più pendente.
I funzionari della casa editrice e i diret¬tori delle varie testate si mobilitava¬no all'istante per acquistare lo stuzzicante servizio. Perché? Urgeva acca¬parrarselo allo scopo non di pubbli¬carlo bensì di toglierlo dalla circola¬zione.
Questa era la prassi. Mai a nessuno venne in mente che si trattasse di estorsione. Corona invece per un'operazione (o numerose operazioni) simile deve scontare la reclusione: 5 anni, non 5 settimane. D'altronde, la giustizia è uguale per quasi tutti: alcuni pagano anche per altri. Il che non giustifica il fatto che su Facebook sia in atto una campagna di simpatia verso il suddetto Corona: migliaia di persone che inneggiano a lui incitandolo a non farsi catturare. Eppure l'iniziativa spiega molte cose. Una soprattutto: a volte, se tra le guardie e i ladri si preferiscono i secondi, un motivo c'è.
5 - WALTER SITI: "NEL MONDO TEMPESTATO DAL GOSSIP PASSA PER UN EROE DA ROMANZO"
Francesco Borgonovo per "Libero"
Quando nei suoi romanzi raccontava la mutazione genetica del ceto medio italiano - che si sta «imborgatando», cioè sta assumendo tratti caratteristici delle borgate raccontate da Pasolini - Walter Siti citava una massima di Fabrizio Corona: «Se hai soldi, una bella macchina e un po' di cocaina, puoi scopare chiunque». In tempi come questi, un motto del genere può mietere consensi e non solo fra i giovanissimi.
Allo stesso modo, l'ex paparazzo ora in fuga viene elevato al rango di eroe. Su Twitter e Facebook si moltiplicano le dichiarazioni d'amore, cresce il numero dei fan che tifano per lui nella lotta contro l'autorità . E poco importa se Corona non è un ribelle con una causa. Anzi, una causa è fiero di non averla.
A questo proposito Siti, autore di libri fra i più significativi della letteratura italiana di oggi, ricorda un'altra pillola del Corona-pensiero: «Ora c'è chi lo considera un Robin Hood. Lui una volta ha detto di essere Robin Hood a metà . Se l'eroe di Sherwood rubava ai ricchi per dare ai poveri, lui rubava ai ricchi, ma poi si teneva i soldi».
Perché un personaggio del genere affascina?
«Masnadieri e delinquenti sono sempre piaciuti. Piace questa idea di giocare con la legge, l'impressione di farla franca. Il fascino della trasgressione, banalmente. E poi Corona è un bel ragazzo, sempre circondato da donne bellissime».
Da qui a esser considerato un eroe, però, ce ne vuole...
«In questi anni Corona si è costruito un piccolo alone epico. à il borghese che si è ribellato alla famiglia per diventare un cattivo ragazzo. Poi fa presa il fatto che lui giochi sul filo dell'ambiguità . Sul dualismo fra violenza e fragilità . Dice che lo dipingono come un cattivo ragazzo, come quello che butta i soldi, però lui in fondo è buono. Racconta che ha le crisi di panico che costringono i suoi amici a portarlo al pronto soccorso...».
Siamo sempre al «bello e dannato».
«Sì, ma non è uno stereotipo che fa presa solo sul sottoproletariato. Se ci pensate, la letteratura è piena di personaggi del genere, come Jean Valjean dei Miserabili, illuminati dal fascino demoniaco ».
Però quei personaggi hanno una loro grandezza, nell'essere maledetti, Corona invece...
«Qui siamo sempre nel gossip. Siamo agli ultimo barlume del feuilleton, ovviamente riportato a un livello basso. In un mondo in cui dominano la mediazione, il buon senso e spesso anche il grigiore, appaiono grandi i gesti non misurati. Se intorno tutto è calcolato, Corona è capace di atti che sorprendono».
L'ultimo maledetto...
«In sedicesimo, chiaro. In un mondo squallido, è in grado di stupire. E poi questo suo non farsi prendere... Non soprende che tifino per lui. Anche Pinocchio piace molto di più quando scappa rispetto a quando si fa prendere dai carabinieri... ».
Intanto, il cattivo da feuilleton di terz'ordine continua la sua fuga. Più che un romanzo, una farsa.
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