woody allen

WOODY, CHE PALLEN! IL REGISTA PORTERÀ A CANNES “CAFÉ SOCIETY”, IL SUO 47ESIMO FILM, IL PRIMO TARGATO AMAZON: “I MIEI FILM LI CANCELLEREI TUTTI. NE TERREI SEI, OTTO AL MASSIMO - MILEY CYRUS HA TALENTO E TRUMP E’ GENTILE MA E’ DIFFICILE CREDERGLI - SARTRE? PER INCONTRARMI VOLEVA DEI SOLDI”

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Stephen Galloway per “Hollywood Reporter

 

woody allenwoody allen

«La gente mi dice spesso: “Ehi amico, vivi in una bolla”, e forse è vero» ammette Woody Allen, seduto sulla poltrona della sua sala privata di proiezione nell’Upper East Side. E’ lì che guarda i film da 35 anni «Mi alzo, porto i bambini a scuola, faccio tapis roulant, poi lavoro, pranzo, torno a lavoro, mi esercito al clarinetto, vedo amici o vado a una partita di basket. E’ una vita da borghese che però mi ha mantenuto produttivo nel tempo».

 

Sta per portare “Café Society”, il suo 47° film ,al festival di Cannes. Ha 80 anni, tre figli con Mia Farrow, due con Soon-Yi Previn, alla quale è unito da venti anni, non usa il computer ma paradossalmente fa parte della rivoluzione Amazon, che gli ha comprato “Café Society” per 15 milioni di dollari (strappandolo alla Sony) e gli finanzierà la miniserie tv con

woody allen zeligwoody allen zelig

Elaine May e Miley Cyrus.

 

La mortalità la preoccupa ancora?

«Certo, mi preoccupa da quando avevo 5 anni. L’unica soluzione è cercare di togliermela dalla testa e concentrarmi su altro. Sennò, vince lei».

 

Com’è cambiato negli anni?

«Mi sono evoluto artisticamente. All’inizio ero interessato alle battute, poi ho approfondito.

C’è chi mi preferiva prima».

 

Perché ha dovuto rigirare parte di “Café Society”?

«C’erano scene con Bruce Willis, ma lui aveva da fare anche a Broadway. Troppe cose insieme, quindi lo abbiamo sostituito con Steve Carell».

 

woody allen sul setwoody allen sul setwoody allen sul red carpetwoody allen sul red carpet

Come si è documentato?

«Leggendo il vecchio gossip anni ’30. Non sono mai stato un gran lettore di libri, da ragazzo preferivo i fumetti, oggi una partita di basket. L’unico giornale che leggo è il

New York Times, per abitudine. Qualche tabloid lo leggo perché ce l’ha il mio autista in macchina, ma non leggo mai di me. Mai letta una critica dei miei film. Evito scrupolosamente di sapere da altri quanto sono bravo o quanto sono scemo. Non rivedo nemmeno mai i miei film»

 

Fu immune anche alle critiche della sua relazione con Soon-Yi?

«Sì, non mi hanno alterato. Ho continuato a fare film. Sono molto disciplinato, diciamo pure monomaniacale. Mia moglie è stata una grande esperienza di vita. Orfana, cresciuta in Corea, a sei anni viveva per strada, nella spazzatura. Le ho dato delle opportunità e lei le ha usate al meglio. Ha studiato, si è laureata, si è fatta degli amici, è diventata sofisticata. Il contributo che ho dato alla sua vita mi ha gratificato più di qualsiasi film. La adoro, mi ha dato una vita splendida, è una grande compagna».

 

woody allen su hollywood reporterwoody allen su hollywood reporter

Soon-Yi l’ha cambiata?

“Non saprei. Ho le stesse abitudini e fobie di quando avevo 20 anni. Anche la mia idea di religione è la stessa: una piacevole fantasia per chi cerca di addolcire il dolore dell’esistenza reale»

 

Guarda molti film?

«Non i blockbuster, mai visti supereroi.

 

E’ la sua 12° volta a Cannes.

«Non saprei. Un tempo mandavo i film ma non mi presentavo. Non mi piace volare per ore e odio il fuso orario, mi ci vogliono mesi per riprendermi»

 

Se potesse quale film dei suoi cancellerebbe?

«Tutti tranne qualcuno. Ne terrei sei, al massimo otto, tra cui “La rosa purpurea del Cairo”,

“Match Point”, “Mariti e mogli”, forse “Zelig” e ”Midnight in Paris”. Per “Io e Annie” e “Manhattan” non provo lo stesso affetto che prova il pubblico.

 

woody con mia farrowwoody con mia farrow

Come procede il suo show per Amazon?

«Praticamente finito. Sei episodi da mezz’ora, una storia che finisce e non si perpetua. Non darà avvio a nessuna nuova religione, lo assicuro»

 

Quando ha incontrato Miley Cyrus?

«I miei figli guardavano Hannah Montana. Trovo che abbia talento, è brava a fare quello che fa. L’ho incontrata solo per questo progetto, qui nella mia stanza delle proiezioni. Girare la serie è stato più difficile di quanto pensassi. La televisione non la guardo e ho scoperto che ha fatto enormi passi avanti, non è la stessa di 50 anni fa, dove ogni sciocchezza era accettabile»

 

Possiede un computer?

woody allen set di cafe societywoody allen set di cafe society

«No, non sono un tipo tecnologico. Ho un cellulare con funzioni limitate. So telefonare ma è la mia assistente che mette su i dischi jazz. Mai mandata una mail a qualcuno».

 

Che sogni fa?

«Ogni tanto ho degli incubi, ma non spesso: quando dormo sembro morto».

 

La politica?

«Sono un fan di Hillary fan e Bernie mi piace moltissimo. Ho incontrato Trump quando fece il mio film “Celebrity”, lo vedo alle partite di basket. E’ sempre molto affabile e gentile, difficile crederlo con quello che dice in campagna elettorale»

 

woody allen set a romawoody allen set a romasartre chiese soldi per incontrare woody allensartre chiese soldi per incontrare woody allenwoody allen nel suo cinema privatowoody allen nel suo cinema privato

E’ vero che lei incontrò Samuel Beckett?

«Ci parlai qualche minuto a Les Deux Magots di Parigi. Fu molto simpatico ma io non sono mai stato suo fan. Volevo tanto incontrare Jean-Paul Sartre e qualcuno lo contattò per me, poi disse: “Si può organizzare un incontro ma a pagamento”. Scherziamo! No, no. La cosa era troppo sinistra per la mia psiche».

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