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Patrick Howell O’ Neill per Daily Dot
Nel cuore di Mosca, vicino la stazione metropolitana di Taganskaja, puoi incontrare Katrin. Basta solo mandare un messaggio sul sito ‘Dosug’ e aprire il portafogli. Un’ora con lei costa oltre 200 euro, prezzo nella norma per le prostitute russe. La moneta e l’economia sono affondate, ma il prezzo del sesso si è impennato.
La qualità è garantita. ‘Dosug’ è il bordello online che ha base a Mosca ma opera in tutta Europa e sul ‘dark net’, offrendo di tutto. E’ facile come prenotare un taxi. Anzi è il corrispettivo di ‘Uber’ per i trasporti e di ‘Silk Road’ per le droghe. E’ la professione più antica del mondo in versione high-tech.
‘Dosug’ è stato creato dal 37enne Konstantin Rykov, imprenditore e politico al fianco di Putin fino al 2011. Di siti simili ne possiede una marea (ha aggirato la censura russa con lo pseudonimo di Jason Foris) e ha dichiarato: «In una notte guadagno quello che ‘Yandex’ fa in un anno». ‘Yandex’ è la versione russa di Google.
Non si sa se lo gestisce ancora. Non è chiaro chi lo amministri. La caratteristica è che, a differenza di altri bordelli on line, usa il network ‘Tor’, per garantire anonimato e riservatezza e soprattutto sfuggire alla censura russa. Azione necessaria per sopravvivere. I clienti però non pagano in bitcoin, usano dollari, euro, rubli, e sterline.
la russia censura i bordelli on line
konstantin rykov zar del porno
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