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    MEJO DEL GRINCH! LA SERA DI NATALE IN BELGIO UN CICLISTA SCARAVENTA A TERRA UNA BAMBINA DURANTE L’ALLENAMENTO: RISCHIA UN ANNO DI RECLUSIONE - IL CICLOAMATORE HA DATO UNA GINOCCHIATA ALLA PICCOLA E SI È ALLONTANATO. LA PROCURA DI VERVIERS LO HA IDENTIFICATO E PROCEDE PER AGGRESSIONE E PERCOSSE. SECONDO IL LEGALE IL SUO ASSISTITO HA INAVVERTITAMENTE COLPITO LA BAMBINA MENTRE CERCAVA DI... - VIDEO


     
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    Alessandro Fulloni per corriere.it

     

    BELGIO CICLISTA BELGIO CICLISTA

    Nel Belgio, si sa, il ciclismo è qualcosa di più di uno sport nazionale. Da sempre sta nel Dna della gente che usa la bici per spostarsi ovunque, sfidando gelo, neve e i rigori dell’inverno. Per questo sta diventando un caso nazionale la vicenda del cicloamatore che la sera di Natale, durante una pedalata lungo un sentiero innevato in campagna, ha travolto una bambina spintonandola con indifferenza, dandole una ginocchiata e allontanandola con una mano.

     

    Questo solo — almeno all’apparenza — per proseguire il suo allenamento a tutta velocità. Fortunatamente la piccola non si è fatta niente. Ma la vicenda (avvenuta a Jalhays, in Vallonia, la regione francofona del Belgio) sta assumendo contorni giganteschi.

     

    Aperto un fascicolo

    La scena è stata ripresa da un passante ed è diventata virale. Non solo. La Procura di Verviers, che sull’accaduto ha aperto un fascicolo, ha rilanciato il filmato sui social per sollecitare informazioni sul «ciclista-pirata». Che poi è stato identificato, è un sessantunenne con figli e nipoti il cui nome e cognome per ora sono noti solo all’autorità giudiziaria.

     

    Questo però non gli sta evitando di essere bersagliato da raffiche di insulti e minacce di ogni genere indirizzate da migliaia di belgi. L’uomo rischia di brutto: la procura procede per aggressione e percosse, reati per cui è prevista la galera. Per ora siamo alle schermaglie tra avvocati.

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    Quello del ciclista, Philippe Culot, martedì sera ha emesso un comunicato appellandosi innanzitutto alla «calma e alla serenità». Secondo il legale il suo assistito «ha inavvertitamente colpito la bambina mentre cercava di non perdere l’equilibrio dopo un passaggio a lato della strada». Questo lo si capirebbe dall’analisi stessa del video che «permetterà a chiunque usa la bici di comprendere che quel movimento è stato del tutto usuale in una situazione del genere».

     

    «L’aggressività del padre»

    Il ciclista inoltre si sarebbe fermato per accertarsi delle condizioni della piccola e chiedere scusa imbattendosi però «nell’aggressività del padre». Per questo, per evitare che la discussione degenerasse, l’uomo in bici si sarebbe allontanato. Il punto è che nel seguito del video questa parte della scena — lo stop e le scuse — non si vede. Tanto che il procuratore Vanessa Clèrin ha deciso di citare a giudizio l’investitore che ha già interrogato. Poi ai giornalisti la magistrata ha chiarito che «l’uomo rischia un anno di reclusione». Se ne riparlerà in aula di tribunale a febbraio.

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