Giordano Tedoldi per “Libero Quotidiano”
alberto matano riccardo mannino
L'11 giugno, a Labico, in provincia di Roma, il mondo si fermerà. Anche Sirio, l'astro più brillante del cielo notturno, quel giorno volgerà la sua celeste attenzione e spargerà gli influssi più benigni sul resort dello chef Antonello Colonna, il quale, come scrive trionfalmente Repubblica, nel mondo della ristorazione è soprannominato "l'ottavo re di Roma". (Parentesi: ma quanti sono gli ottavi re di Roma? Gigi Proietti, Francesco Totti, Antonello Colonna... Non sarà il caso di istituire, anziché una monarchia, un triumvirato?).
mara venier si prepara al matrimonio di alberto matano
Ebbene, che diavolo accade- chiederà il lettore ignaro - l'11 giugno a Labico, nel ristorante di uno dei tanti ottavi re di Roma? Vi è il "matrimonio" (il politicamente corretto impone di chiamarlo così, quando tutti sanno che, in Italia, il matrimonio egualitario - così la giurisprudenza definisce le nozze tra persone dello stesso sesso - non esiste sotto il profilo legislativo) tra il conduttore de "La Vita in Diretta" Alberto Matano e Riccardo Mannino, avvocato presso la Cassazione, suo storico compagno.
Ora, tanto per non sprecare troppe parole su una questione preliminare che occorre chiarire per non ingenerare equivoci: ognuno può pensarla come crede riguardo al fatto che tutti possano sposarsi con tutti, indipendentemente dalle tendenze sessuali, e che quindi sia auspicabile una legge che codifichi il matrimonio ugualitario (questo giornale non è d'accordo sul punto, per esempio, ma chi scrive sì).
alberto matano riccardo mannino
Resta il fatto che tutti ormai si sono abituati a parlare di "nozze gay", di marito e marito (o moglie e moglie) - locuzioni che avrebbero sdegnato i bacchettoni di qualche decennio fa, ma anche quei gay, e non sono pochi, che vivono l'omosessualità come una sorta di rivolta antiborghese, e ai quali il matrimonio come istituzione fa schifo, e anche questi hanno le loro ragioni. In sostanza, si tratta di una trasformazione che, se ancora non è regolata normativamente, è già nei costumi e nella mentalità degli italiani.
TONI ENFATICI Chiarito questo punto, sarà forse esente da sospetti il nostro affermare che la copertura mediatica, e i toni usati per annunziare il lieto evento, sono un tantino esagerati, enfatici, retorici. Il resort ovviamente è "da sogno". Ah, quanti sogni si celano nelle contrade del Lazio! E pensare a quei cafoni che vanno a sposarsi, ad esempio, sull'isola caraibica di Mustique. Se solo sapessero che a pochi chilometri da Roma potrebbero attingere alla beatitudine...
alberto matano
Ma proseguiamo. Il proprietario del resort da sogno, l'abbiamo detto e ripetuto, è "l'ottavo re di Roma". Di tale resort siamo stati informati che, come avrebbe detto Renato Pozzetto (immaginate la sua voce, quella dei tempi d'oro con Cochi), «esso possiede dodici camere, piscina termale, centro benessere, ristorante e ortogiardino, è stato creato nel 2012 ma la famiglia dello chef ha una storia gastronomica a Labico che risale al 1874, allora era la Trattoria Andrea Colonna, un ristorante a conduzione familiare». Allora lo era, poi la trattoria, il centro benessere, l'ortogiardino e tutto quanto è entrato nel sogno.
Porca miseria, solo a descriverlo ci sembra quasi di essere lì.
Ma non è finita. Si fanno anche alcuni nomi, davvero di peso, tra gli invitati.
mara venier alberto matano foto di bacco (2)
Innanzitutto il rito sarà celebrato da Mara Venier, amica di lunga data di Matano, e poi ci sarà l'attore Claudio Santamaria con la moglie, la giornalista Francesca Barra, e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. Per l'occasione Matano, «da sempre geloso della sua privacy» come leggiamo da una delle innumerevoli fonti d'informazione che si occupano dell'evento, si è un poco sbottonato, e ha concesso qualche indiscrezione, «confessando qualche tempo fa di essere pronto a giurare eterno amore al suo fidanzato». Non sarà stato, l'ottimo e simpatico giornalista Rai, troppo incauto a lasciarsi sfuggire un'indiscrezione così perigliosa?
alberto matano foto di bacco (1)
Lo sgomento dei lettori di fronte al disvelamento di tali segreti sarà forte e diffuso. Ma si sa, come scriveva Platone, il dio Eros fa impazzire coloro che gli si consegnano, li fa uscire di senno, e gli fa dire cose che solo i posseduti, o gli iniziati, dicono. E mentre Matano è posseduto dal terribile spirito di Eros, noi siamo posseduti dai titoli che annunciano il suo (non) matrimonio come il più importante dai tempi di... ecco, non ci viene nemmeno un termine di paragone adeguato. Carlo e Diana? Meglio non nominarlo, quello.
Ranieri di Monaco e Grace Kelly? A costo di sembrare noi quelli che esagerano, lo affermiamo: la cerimonia di Matano supera anche quello.
alberto matano foto di bacco
RETORICA IMMORTALE Ieri il Corriere aveva in home page uno sfizioso articolo dedicato al «menù segreto, i 200 invitati (vip), le indiscrezioni» sulle nozze di Labico. Notate il «vip» messo tra parentesi, come a dire: va da sé, non volete mica che invitassero proletari e plebaglia. E che siamo, al Quarto Stato di Pellizza da Volpedo? La società progredisce, i costumi si liberano, le identità si fluidificano, e la vecchia retorica del matrimonio da favola con gli invitati vip nella cornice da sogno, quella resta immutata nei secoli.
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