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Andrea Salvadore per il suo blog, www.americanatvblog.com
Stasera Cellino, da Cagliari a Miami, su Rai Tre alle 21
"Da giovane volevo fare la rock star, l'attore, il pilota d'aereo ma mi sono trovato a 18 anni a vendere farina nei panifici della Sardegna. Se non fai quello che ami, ama quello che fai, mi disse mio padre. Io non amo il calcio", questo ed altro ci ha raccontato Massimo Cellino, in una lunga intervista.
Stasera va in onda su Rai Tre alle 21 "Vacanze a Miami", storie di italiani in Florida. Le vacanze si sono trasformate per alcuni ( molti a leggere i numeri ) in una nuova vita americana.
Tra quelli che hanno eletto Miami a nuova residenza abbiamo trovato ( con Emilia Brandi ) Massimo Cellino, l'ex presidente del Cagliari per qualcosa come 22 anni. Passato alla storia patria calcistica per essere stato uno di quelli che si e' mangiato piu' allenatori, tenendo comunque a galla la squadra della Sardegna nel campionato di serie A per 14 stagioni.
cellino gode foto mezzelani gmt
Prima di vendere la societa' e' passato attraverso una controversa vicenda giudiziaria legata alla costruzione di un nuovo stadio. Da febbraio dello scorso anno ha acquistato il Leeds United, gloriosa squadra inglese. E da una decina d'anni e' cittadino di Miami. Nel 2004 Cellino fu candidato alle elezioni per Forza Italia.
Lo abbiamo incontrato nella sua bella, grande casa di Miami. Un Cellino cortese, a tratti commosso, con voglia di parlare di tutto, pubblico e privato. Anche di politica italiana, materia che abbiamo tenuto poi fuori dal programma di stasera perche'ci e' sembrato fosse "fuori tema". E forse era la piu' interessante.
"Dopo la morte di mio padre - ha detto Cellino - la squadra ( il Cagliari ) che ci aveva fatto perdere tanti soldi, non poteva piu' continuare ad essere un hobby ed ho deciso di farla diventare un'azienda produttiva che ci potesse dare da vivere. Le societa' di calcio sono a fini di lucro ed e' dovere di un imprenditore portarle in utile. Le societa' italiane per il 90% sono bocciate. E' da ritardati mentali sbagliare i conti."
andrea salvadore e renzo arbore
"Oggi ho quasi paura che mi arrestino quando vado a Cagliari, a casa mia. Non sono uno coinvolto politicamente, non appartengo a nessuna lobby, non sono massone, non sono dell'Opus Dei, mio padre era liberale, i miei migliori amici erano comunisti, persone che credevano in ideali, difendevano i diritti dei lavoratori. Io ho avuto 700 dipendenti in Italia e molti votavano a sinistra per difendere diritti che erano loro preclusi. Diritti di sopravvivenza. Quelli erano i comunisti che stimavo, con cui mi confrontavo. Oggi essere comunista a 30mila euro al mese, associando sinistra a destra per mantenere il posto..."
"Io ero in prigione quando c'e' stato l'avvento di Renzi e Grillo per cui ho tifato perche' vedevo in loro una ventata di novità. In Grillo ho visto il voto degli italiani che non ce la facevano piu. Una reazione composta, politica, popolare e' stata distrutta. Ho visto Bersani in streaming dire delle cose grottesche…"
"Io sono stato incolpato in concorso esterno in tentato peculato. Confesso il mio limite culturale, non sapevo cosa volesse dire...Forse ho pagato qualcosa di ingiusto che ho fatto nella mia vita nei confronti di qualcuno, qualche licenziamento, sa la nostra posizione molte volte...guardiamo i numeri, i bilanci e pensiamo che licenziare dieci persone sia un bene per l'azienda e non ci rendiamo conto delle tragedie familiari che creiamo perche' lo ignoriamo...e molte volte facciamo scelte che di umano hanno poco e di cui ci rendiamo conto nella nostra vecchiaia, per quattro soldi...allora ho pensato che Dio mi ha fatto pagare quello che ho fatto con superficialita' e mi merito quello che sta accadendo. Non sono un felice benestante italiano a Miami."
Ci sono i tribunali e per fortuna i diversi gradi di giudizio, in Italia.
In Inghilterra il 15 gennaio la Football League decidera' se Cellino potra' continuare ad operare come presidente del Leeds, in seguito alla situazione processuale italiana.
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