lewis eisenberg con callista gringrich e i loro coniugi
Marco Esposito per www.leggo.it
Roma, 2 giugno 2020. È sera. La calma di un giorno festivo è rotta da un incessante passaggio di veicoli neri. Uno, due, tre, quattro, sei...otto...dieci, sembrano non finire mai. Macchine nere, e un paio di furgoni, camminano a bassa velocità in fila per il centro di Roma. Vetri oscurati. La carovana - che non passa inosservata agli occhi curiosi dei romani - si dirige verso Piazza dei Ricci, dietro Piazza Farnese.
judith e lewis eisenberg con callista e newt gringrich
Si intuisce subito che la sicurezza intorno a chi è nella macchina è di altissimo livello; la carovana si ferma a piazza Farnese, alcune auto parcheggiano anche su Via Giulia; gli ospiti illustri scendono e si incamminano verso uno dei più noti ristoranti della Capitale: Pierluigi a Piazza Ricci. A cogliere gli attimi più suggestivi della serata è stato Rino Barillari, il re dei Paparazzi.
Ad accogliere e coccolare gli ospiti c'è il figlio del proprietario: Lorenzo Lisi. Tavoli riservati in angoli ben protetti dagli sguardi dei curiosi. Camerieri con le mascherine, ospiti a distanza di sicurezza. Entrando nell'area all'aperto che ospita i tavoli, subito a sinistra, sotto la tenda, sedevano allo stesso tavolo l'Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia Lewis M. Eisenberg con la moglie, e l'ambasciatrice statunitense presso la Santa Sede Callista L. Gingrich, anche lei con il marito, Newton Leroy Gingrich per quattro anni Presidente della Camera dei rappresentanti, durante la presidenza Clinton.
judith e lewis eisenberg con callista e newt gringrich 1
Ma non solo. Sul lato opposto, in un tavolo con due amici, c'è anche un terzo ambasciatore statunitense: Kip Tom, insediato presso la Fao. Anche lui non è sfuggito all'obiettivo di Barillari.
Tre ambasciatori statunitensi nello stesso locale. Il momento, dall'altra parte dell'oceano, è molto delicato. Nelle principali città degli Stati Uniti gli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine, dopo l'omicidio di George Floyd a Minneapolis, stanno mettendo a ferro e fuoco New York e Washington. Gli uomini della sicurezza lo sanno bene, sono tesi, pronti a cogliere qualiasi stranezza; con i loro corpi fanno da muro, rendono invisibili gli ambasciatori, ne proteggono la privacy.
kip tom ambasciatore usa presso la fao
Finalmente, sotto l'attenta regia di Lorenzo, arrivano i primi piatti sul tavolo. Si passa dai crudi di pesce alla pasta alle sarde, poi una splendida Pezzogna all'acqua pazza, e - per finire - la frutta. La conversazione al tavolo è molto fitta, ma, visto proprio il momento delicato, pronta a interrompersi all'arrivo dei camerieri. Tutto documentato dal teleobiettivo di Barillari.
Le prime gocce di pioggia, verso le 23,30 hanno accelerato la fine della cena, spegnendo i riflettori sul cortile di PierLuigi. E proprio mentre gli ospiti andavano via, più di qualche cliente ha riconosciuto l'ambasciatore Eisenberg, anche se "protetto" dalla mascherina.