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    “MI VERGOGNO, HO I SENSI DI COLPA” - UN POLIZIOTTO SI È TOLTO LA VITA NEL CARCERE DI FIRENZE: ERA DETENUTO PER IL TENTATO OMICIDIO DI UN GAMBIANO DURANTE UNA SPARATORIA A GIUGNO – GIÀ LA SERA DOPO I FATTI L’AGENTE AVEVA PROVATO A TOGLIERSI LA VITA AGLI ARRESTI DOMICILIARI. AL GIUDICE AVEVA DICHIARATO: “MI SONO MESSO UN SACCHETTO IN TESTA E HO CERCATO DI UCCIDERMI, POI HO DESISTITO…”


     
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    Da www.leggo.it

     

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    Si è tolto la vita nella sua cella stessa, l'agente detenuto a Sollicciano (Firenze) per il tentato omicidio di un gambiano alle Cascine. E' quanto accaduto ieri pomeriggio, quando i sanitari del 118, chiamati dalla sicurezza del carcere, ne hanno constatato la morte intorno alle 18.00. Da una prima ricostruzione, l'uomo si sarebbe impiccato.

     

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    Come riporta la Nazione, la Procura è stata informata dell’accaduto e probabilmente disporrà l’autopsia per far luce sulle modalità con cui l’agente si è tolto la vita. Ci aveva già provato la sera dopo i fatti, quando era ancora agli arresti domiciliari. «Stanotte - dichiarò al giudice - mi sono messo un sacchetto in testa e ho cercato di uccidermi, poi ho desistito. L’ho fatto per i sensi di colpa e per la vergogna. Mi vergogno molto di quello che è successo».

     

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    Dal 10 giugno scorso, dopo una resistenza ai carabinieri, era stato incarcerato. L’agente di polizia era comparso giovedì mattina davanti al gup Giampaolo Boninsegna per assistere all’incidente probatorio, formula processuale con cui sono stati sentiti la presunta vittima della sparatoria di cui lo scorso 19 maggio il poliziotto si era reso protagonista.

     

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    I suoi legali avevano tentato di richiedere una misura più leggera o una diversa detenzione: «Avevamo fatto richiesta per il carcere di Santa Maria Capua Vetere - dichiara l’avvocato - e comunque era sempre sotto osservazione. Cercheremo di far luce su questa vicenda». Il poliziotto, grado di assistente capo, era arrivato da poco alla questura di Firenze quando avvenne la sparatoria alle Cascine. Era stato trasferito qui dalla questura di Rimini, dove aveva avuto alcuni problemi disciplinari.

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