I fan del tribuno possono darsi pace. Non devono più accontentarsi della trasmissione di Corrado Formigli, brutta copia del fu Annozero ma comunque di sana matrice antiberlusconiana (quella bella trucida che affabula per bene il popolo anti Cav e fomenta le piazze anti casta). Michele Santoro torna in televisione. Adesso c'è una data precisa: il 3 novembre. Tra gossip smentiti e voci di corridoio confermate a mezza bocca, la telenovela su Comizi d'amore sembra avere un epilogo. Sempre che non venga smentita.
Non riesce proprio a stare lontano dalle telecamere. Brama troppo l'invettiva, gli piace dispensare il proprio verbo alle genti desiderose di essere educate e adora essere, sempre e comunque, sulla cresta della polemica. Perché, appena dici Michele Santoro, dici pure giornalismo ideologizzato e puntuali assalti al governo. Se poi aggiungi un'estate passata a darsela di santa ragione con i vertici di viale Mazzini per fare in modo che i progressisti lo ergano a epurato doc, ecco che raggiungi il picco dell'attesa. Con il popolo anti Cav che, bava alla bocca, non vede l'ora di inebriarsi.
telecapriDa Raidue Santoro passerà a TeleCapri. Insomma, dalla televisione di Stato alla consolidata emittente locale. E Annozero lascia il posto a Comizi d'amore, trasmissione che già ha trovato l'appoggio di Antonio Di Pietro, Partito democratico e altri personaggi più o meno "sinistrorsi". Tutti ben disposti a fare da cassa di risonanza via web al Michele nazionale.
COSTANTINO FEDERICOSantoro compie definitivamente il trasloco a partire dal 3 novembre. L'appuntamento è - manco a dirlo - per giovedì sera. Ore 21. Per un totale di 25 puntate. "La disponibilità di TeleCapri a trasmettere il nuovo progetto di Michele Santoro - ha detto il direttore del canale, Costantino Federico - conferma sia la fama che l'emittente si è costruita negli anni con grande sforzo e spirito di sacrificio, sia la ferma volontà di dimostrare che la televisione non è fatta soltanto dei soliti big players che hanno affossato la libera concorrenza, ma di molte importanti televisioni locali che, in questo mercato, hanno una forza ed una penetrazione strategica, unica per gli investitori e che le televisioni nazionali leader non raggiungono".
Dunque, ci siamo? Così sembra. Per il momento, Santoro non ha né confermato né smentito. Ma vedremo, più avanti, cosa tirerà fuori dal cilindro magico.