Valentina Errante per “il Messaggero”
Lo chiamava di notte, gli urlava contro, gli raccontava di essere a conoscenza di trame oscure e complotti dai quali solo lui poteva liberarlo. Antonio Isola, poliziotto in servizio al Dis (il dipartimento che coordina i servizi segreti) ha tenuto sotto scacco un dentista emiliano, per anni. Gli ha estorto denaro, 294 mila euro dal 2017, ma le minacce e i pagamenti sarebbero cominciati nel 2011, almeno secondo la testimonianza della vittima e dei suoi familiari, tutti coinvolti nei versamenti allo 007, che millantava amicizie importanti, dichiarava di disporre di notizie riservate, di avere ascoltato intercettazioni e di avere bisogno di soldi per tutelare il professionista suo figlio.
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Quando l' uomo si rifiutava di pagare accadevano strani episodi: un' auto tentava di investirlo, qualcuno sradicava le tapparelle della sua abitazione o litri d' olio venivano versati sotto la porta dello studio. Fatti che servivano poi a Isola per ridurre la sua vittima in uno stato di terrore che lo induceva a pagare. Lui si definiva «intoccabile» e «infallibile».
Alle domande che gli venivano poste dal professionista replicava: «Meno sai meglio è». Ieri Isola è finito ai domiciliari su richiesta della procura di Roma con l' accusa di estorsione aggravata.
L' ORDINANZA
Scrive il gip: «Isola attraverso le condotte illecite ha posto in essere un parallelo canale di reddito, peraltro fiscalmente immune, rispetto a quello proveniente dalla sua ordinaria attività lavorativa di dipendente pubblico, al quale ha dimostrato fino ad oggi di non volere rinunciare, continuando, fino a data recente a richiedere denaro». I soldi incassati lo 007 li impiegava per le vacanze o per le spese ordinarie, ma gli accertamenti hanno dimostrato che era riuscito anche a mettere da parte un piccolo tesoro.
SPIONI
A febbraio 2020 sul conto postale al quale facevano riferimento le postpay che il professionista e i suoi familiari ricaricavano c' erano oltre 103mila euro. Sul suo conto bancario il 3 marzo il saldo era di oltre 190mila euro. I pagamenti erano spesso in contanti. E chissà quanto sarebbe andata avanti se lo zio della vittima non avesse deciso di denunciare per salvare il nipote.
LE MINACCE
Comincia tutto nel 2011: il figlio del professionista viene trovato in possesso di un tirapugni e finisce sotto processo a Roma. Il padre, preoccupato, chiede consiglio a quel vecchio amico d' infanzia che ha fatto carriera in polizia. Da quel momento Isola comincia a millantare, si fa consegnare 7.500 euro in contanti per pagare l' avvocato e lascia intendere di avere aggiustato il processo che si chiude con il pagamento di un' ammenda.
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Entrerà in gioco ancora, in occasione di una controversia tra il professionista e una ditta di ristrutturazioni, quando l' uomo subisce un furto e chiede denaro per mettere in piedi una squadra speciale. E ancora per salvare la sua vittima dal processo per stalking intentato dall' ex moglie: inventa che la donna ha pagato una prostituta per ricattare il magistrato che si occupa del caso e solo con 5mila euro potrà disinnescare quella trappola.
Nella folle narrazione c' è anche il complotto contro il dentista da parte della donna, che avrebbe piazzato un Gps sul telefono e avrebbe pagato delle persone per mettergli della droga in casa. Poi altri 20mila euro per il millantato ingresso nei Cavalieri di Malta, 15mila da donare per il terremoto di Amatrice. Anche durante il lockdown l' uomo viene tormentato, al telefono Isola continua a chiedergli soldi: «Lo so che non stai lavorando, Ma io devo pagare quelle persone, altrimenti finisce male».