Dal “Corriere della Sera”
vespa cover
Pubblichiamo un estratto del nuovo libro di Bruno Vespa, che esce oggi per Mondadori. Si intitola «Perché l' Italia amò Mussolini (e come è sopravvissuta alla dittatura del virus)».
Si divide in 14 capitoli: otto sono dedicati al consenso interno e internazionale di Mussolini; sei capitoli, invece, sono sul Covid, dal suo primo apparire fino al 24 ottobre, quando il libro è stato chiuso.
Nel 2020 il signor Covid ci ha impedito di vederci. Berlusconi si è ammalato il 2 settembre. Se i siti di tutto il mondo hanno messo all' istante in rete la notizia, abbiamo la vistosa conferma che il Cavaliere non viene considerato un «ex». Non a caso, con una scelta pure sorprendente, qualche giorno prima il settimanale francese «L' Express» gli aveva dedicato la copertina: espressione da angioletto furbacchione, corona d' alloro intorno al capo e il titolo: Il migliore dei populisti europei .
(Nel 2018, mentre ovunque si parlava di ritorno del fascismo, Madeleine Albright, segretario di Stato della seconda amministrazione Clinton, ricordava in Fascismo. Un avvertimento uno sterminato elenco di presidenti americani, democratici e repubblicani, che hanno rivendicato con orgoglio di essere «populisti»: «Se populista è chi crede nei diritti, nella saggezza e nelle virtù della gente comune», scrive la Albright, «bene, io appartengo alla categoria»).
salvini meloni e berlusconi in conferenza stampa
Come riconosce «L' Express» nello sterminato servizio dedicatogli, Berlusconi è stato fin dall' inizio populista nel senso più nobile. Ha intuito il devastante rapporto con i partiti di un' opinione pubblica sconvolta da Tangentopoli, ma nient' affatto pronta a consegnarsi ai «comunisti» e, con il suo carisma comunicativo, ha fatto sposare da Forza Italia Popolo e Potere.
È l' unico leader di partito in un Paese occidentale a essere in carica da 27 anni. I suoi dieci anni scarsi a palazzo Chigi lo collocano subito dopo Giovanni Giolitti come durata di mandato in un regime democratico. Nonostante la modesta percentuale di voti accreditatagli dai sondaggi, il Cavaliere oggi vale molto più di quanto i suoi stessi seguaci - spesso lacerati da miopi giochi di corrente e da tentazioni voltagabbana - siano disposti a riconoscergli. È un elemento di equilibrio nel centrodestra italiano ed è un punto di riferimento del Partito popolare europeo, che teme gli strappi a destra di quel Viktor Orbán i cui atteggiamenti autocratici mettono in ombra il ruolo straordinario che ebbe in Ungheria poco prima della caduta del Muro.
BERLUSCONI SALVINI MELONI BY BENNY
Si spiega cosi l' insospettabile unanimità degli affetti che ha circondato il Cavaliere nel ricovero al San Raffaele di Milano dal 3 al 14 settembre.
Non è soltanto il rispetto per una persona d' età, né l' onore delle armi reso al «nemico di ieri». È la consapevolezza, ammessa sotto voce, che Berlusconi guida con largo margine la lista - ristretta a meno delle dita di una mano - dei leader della Seconda Repubblica destinati a entrare nei libri di storia.
Questa situazione gli crea, peraltro, un problema. Durante il lockdown il Cavaliere si era un pochino smarcato dagli alleati, assicurando a Conte l' appoggio di Forza Italia in caso di necessità (molti dei suoi non aspettavano altro...). Salvini e Meloni lo hanno richiamato al vincolo di coalizione e hanno molto insistito perché anche Forza Italia partecipasse alla manifestazione comune del 2 giugno, nonostante lui nicchiasse. Sanno, infatti, che i voti di Forza Italia - pur reduci da una robusta cura dimagrante - restano determinanti per una maggioranza di centrodestra.
Il patto di fedeltà reciproca (anti-inciucio), sottoscritto dai tre alla vigilia delle elezioni regionali di settembre, si spiega con un retroscena mai reso pubblico. Salvini e Meloni hanno assicurato a Berlusconi che, se Forza Italia fosse rimasta fedele alla coalizione, loro lo avrebbero votato come capo dello Stato all' inizio del 2022. Questa è una vecchia e legittima aspirazione del Cavaliere. Ma la salita che porta al Colle è da sempre molto accidentata e piena di voragini, che si aprono all' improvviso.
Inoltre, gli anni passano.
Sandro Pertini salì al Quirinale quando ne aveva 82 e non si rassegnò mai a non aver avuto la conferma a 89.
silvio berlusconi al quirinale
Berlusconi ne avrebbe 85 e mezzo e chiuderebbe il suo mandato a 92. Noi siamo fermamente convinti della sua immortalità (se anche morisse, tornerebbe da noi dopo due giorni, per battere il record dell' Altro), ma un problema di età oggettivamente si porrebbe. In ogni caso, i franchi tiratori, che in queste occasioni danno sempre il meglio di sé, occuperebbero per quantità anche le tribune del pubblico.
Il Cavaliere non è nato ieri.
Eppure, questa proposta diabolica gli ha accarezzato il cuore e il patto di coalizione regge magnificamente.