Silvia Truzzi per il “Fatto Quotidiano”
MONDAZZOLI
I più "stretti concorrenti", i più "stretti sostituti reciproci". Così l' Antitrust definisce Mondadori e Rcs nel comunicato che annuncia l' apertura dell' istruttoria sull' affare Mondazzoli, non a caso di venerdì sera a Borse già chiuse, con una lunga relazione che non farà passare un weekend tranquillo ai vertici di Segrate. Dove, nonostante lo sconto (5 milioni) per il rischio Antitrust, ci si aspettavano decisioni non troppo invadenti. Ma pare che così non sarà.
L' indagine servirà a "verificare se l' acquisizione di Rcs Libri da parte di Mondadori comporterà la creazione o il rafforzamento di una posizione dominante nei mercati che compongono la filiera dell' editoria in Italia". A parere dell' Antitrust, "questa ulteriore operazione di consolidamento del settore s' inserisce in un contesto di mercato particolarmente concentrato e integrato.
Palazzo_Mondadori
Già oggi circa il 60% del mercato editoriale di 'varia' in Italia è rappresentato dai principali cinque gruppi (Mondadori, Rcs, Gems, Feltrinelli e Giunti) tutti caratterizzati, pur in diversa misura, da un' integrazione verticale nell' intera filiera editoriale a fronte di un numero piuttosto elevato di editori medio-piccoli non integrati".
Nella relazione di avvio dell' istruttoria si spiega che questa filiera verticale è particolarmente importante per l' analisi della situazione del futuro megaeditore: "La mera valutazione delle quote di mercato detenute dalle parti nei vari mercati della filiera - già di per sé sufficiente a richiedere un' analisi più approfondita della portata concorrenziale della concentrazione - potrebbe finanche sottostimare il potenziale impatto competitivo dell' operazione stessa sui mercati in oggetto".
VINCINO MONDAZZOLI
Non basta insomma fare la somma algebrica delle quote, nei vari settori. L' Authority spiega che a rischio sono il comparto acquisizione dei diritti d' autore di libri italiani e stranieri di narrativa e saggistica; quello dell' editoria di libri di narrativa e saggistica; quello dell' editoria di libri per ragazzi, dell' editoria di fumetti, dell' editoria e distribuzione di ebook. L' analisi dell' Antitrust vaglierà anche la presenza dei marchi nella Grande distribuzione, la vendita al dettaglio della "varia" e la vendita al dettaglio online di prodotti editoriali.
Non solo quote, ma già i numeri parlano da soli: Mondadori - dice l' Autorità basandosi sui 100 libri venduti nel 2014 - avrebbe una quota del 60-65% circa sui titoli, del 55-60% del volume delle vendite e del 60-65% quanto al prezzo di copertina.
LOGO MONDADORI
Una percentuale, nettamente superiori alla metà del mercato, "che consente di ritenere che Mondadori verrà a disporre di un potere di mercato rispetto al quale il vincolo concorrenziale costituito dagli altri editori (che rappresentano complessivamente il 35-40% del mercato) appare poco efficace". Non c' è molto da interpretare.
Si affaccia pure un vecchio spettro, le televisioni: Mondadori è attiva anche nell' editoria di periodici e appartiene al Gruppo Fininvest presente nei settori televisivo, radiofonico e cinematografico.
Circostanza che "rappresenta un indubbio vantaggio concorrenziale al fine di far conoscere ai lettori i libri editi e promuoverne l' acquisto". L' operazione, secondo l' Autorità, oltre a poter produrre effetti pregiudizievoli sulle condizioni di offerta dei prodotti editoriali ai lettori, "appare in grado di ridurre le possibilità di scelta degli autori e un peggioramento delle condizioni negoziali a loro praticate".
MARINA BERLUSCONi
E ora sarà più difficile sostenere che per competere coi grandi editori stranieri bisogna "concentrarsi". Come dice l' Antitrust, il mercato editoriale italiano coincide sostanzialmente coi confini nazionali. Altro che Penguin.
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