ECCO ACQUA DI FROGIO, IL VIDEO DI FABIO RAGNI, IL CUI UNICO CRIMINE È DI NON FAR RIDERE
1. VIDEO SFOTTÒ CONTRO I GAY UN' ALTRA GAFFE IMBARAZZA IL PD - IL CANDIDATO ALLA SEGRETERIA DI ANCONA
Paolo Bracalini per il Giornale
Per il Pd è l' estate delle gaffe. Dopo quella sulle mamme da aiutare per preservare «la razza italiana», i «padri costituzionali» citati dalla responsabile Scuola del partito, quindi il post (subito cancellato dallo staff Pd) sugli immigrati che vanno «aiutati a casa loro perché non abbiamo il dovere morale d accoglierli», e infine quello del consigliere comunale Dem di Ancona, Diego Urbisaglia, contro Carlo Giuliani («A mio figlio gli griderei di sparare e di prendere bene la mira»), ecco un altro scivolone targato Pd, ancora nelle Marche (servirà un corso intensivo di comunicazione social ai piddini marchigiani?).
fabio ragni acqua di frogio
Il colpevole stavolta si chiama Fabio Ragni, organizzatore regionale della Giovanile del Pd e candidato alla segreteria dem sempre di Ancona. Il ventincinquenne, studente di giurisprudenza e appassionato di regia, ha pubblicato tre anni fa un video che è stato ripescato dal sito Gaypost.it facendo scoppiare la polemica. Il filmato è una parodia delle pubblicità dei profumi, solo che questo («Acqua di frogio» è il titolo) ha il potere di rendere attraente i gay e garantire conquiste anche tra i maschi eterosessuali.
Un video che «non vuole offendere nessuno, l' unico intento è fare un po' di risate in una pausa studio» si legge nei titoli di coda (insieme all' avvertenza: «Con il patrocinio di Arcifrogi»), e poi una serie di battute da caserma nel backstage. Insomma una goliardata da ventenni, che però fatta da un giovane esponente del Pd assume un peso diverso e probabilmente avrà conseguenze per la carriera politica del giovane piddino anconetano.
«Deridere, per passatempo o per gioco, l' orientamento sessuale delle persone è un atto ignobile, ancora più grave se commesso da chi è iscritto al Pd e si candida oggi ad assumere ruoli dirigenziali nel partito - scrive Silvia Fregolent, responsabile Pari opportunità e diritti civili del Pd - È anche a causa di questi atteggiamenti che si alimenta e si giustifica un clima diffuso di intolleranza ed omofobia».
fabio ragni acqua di frogio 1
Ragni ha subito chiesto scusa su Facebook: «Chi mi conosce sa che persona sono, sa che mi sono battuto per i diritti degli omosessuali, sa che ero a favore di una legge Cirinnà che prevedesse i matrimoni e non solo le unioni civili. Detto questo mi scuso con tutta la comunità gay se il video che ho fatto ha offeso. Mi dispiace, non ho giustificazioni, se non il fatto che il video in questione è stato fatto molto tempo fa. Ho poi provveduto a rimuoverlo in tempi non sospetti perché ho, ben pensato, fosse di cattivo gusto».
Oltre alle scuse il giovane piddino ha dei sospetti: «Guarda caso il video salta fuori proprio adesso che c' è il rinnovo della segreteria provinciale, per rinnovare in maniera seria il partito. È una macchina del fango costruita a regola d' arte».
2. L’ARTICOLO DI ‘GAYPOST’, IL SITO CHE HA SCOPERTO E PUBBLICATO IL VIDEO (CHE ERA STATO CANCELLATO DA RAGNI)
Caterina Coppola www.gaypost.it
Non c’è pace per il Pd, da qualche tempo a questa parte. Tra scivoloni social (“Aiutiamoli a casa loro”, ricordate?) alle imbarazzanti dichiarazioni del consigliere di Ancona (poi espulso) che se fosse stato il padre di Mario Placanica gli avrebbe suggerito di prendere meglio la mira contro Carlo Giuliani (parole sue), passando per il criticatissimo “dipartimento mamme” e le dichiarazioni della componente della segreteria che vuole “conservare la razza” italiana, l’imbarazzo dentro il partito di Renzi proprio non riesce ad andare in vacanza.
SE I GIOVANI SONO IL FUTURO…
fabio ragni acqua di frogio
L’ultimo episodio riguarda Fabio Ragni, giovanissimo candidato renziano alla segreteria del Pd di Ancona. Ragni pare abbia la passione per la regia e, nonostante l’età, un senso dell’umorismo d’altri tempi, degno dei peggiori film di serie b degli anni ’70. Quello, per intenderci, che una cultura di sinistra ormai da tempo dovrebbe rifiutare perché palesemente omofobo. E così, Ragni ha realizzato un video e lo ha pubblicato sul suo profilo Facebook, per poi toglierlo travolto dalle polemiche.
IL “DIVERTENTE” VIDEO DI RAGNI
Ma si sa: quello che finisce sul web, difficilmente si può cancellare del tutto. Gaypost.it infatti, è venuto in possesso del video ed ha deciso di riproporvelo in esclusiva. Perché, sebbene Ragni l’abbia cancellato, non si tratta di un meme stupido condiviso con leggerezza, ma di un video che ha richiesto una certa elaborazione, un lavoro di scrittura dei testi, dei dialoghi, di scelta dei costumi: insomma un indice ben preciso di come la pensi Ragni sulle persone omosessuali. Ecco il video.
IMBARAZZANTEMENTE OMOFOBO E SESSISTA
Difficile decidere da dove cominciare nell’analisi della clip. Se dalla scelta del titolo, “Acqua di frogio”, dalla rappresentazione dell’accettazione del proprio essere omosessuali che passa da affermazioni come “da oggi sono un’altra donna” (forse non sapete che i gay sono “donne mancate”), dalla reiterazione dei vecchi, stantii stereotipi come quello per cui un gay si riconosce da come si veste o dal protagonista che “diventa gay” spruzzandosi il profumo.
Ma paradossalmente, il peggio arriva nel backstage, addirittura più lungo del video stesso. Nei titoli di coda si legge che il video “non vuole offendere nessuno”, obiettivo evidentemente mancato e anche grossolanamente. E mentre scorrono i nomi dei partecipanti alla clip, gli “attori” parlano in libertà. Uno di loro ammette che non è stato facile “all’inizio mi avevano chiesto di fare la donna“, cioè il ruolo del ragazzo gay (sic!) ma “ho ancora un briciolo di dignità da proteggere e ho preferito fare l’uomo”.
fabio ragni acqua di frogio
Interpretare un gay o una donna, dunque, mina la dignità di chi lo fa. Figuriamoci esserlo! Un altro spiega, dopo un braccio attorno alle spalle del primo: “no, no, aspetta: detta così pare che poi siamo frogi per davvero… che m’abbraccia… dichiariamoci: sono etero! Luca… non lo so”. Segue finta schiarita di voce di Luca. Perché sia mai che poi qualcuno pensa davvero che qualcuno, lì, in quella casa di studenti al loro ultimo anno di convivenza, sia davvero gay! Che vergogna sarebbe?
MACHO COME NOI
Intanto, a sinistra continuano a scorrere i titoli di coda: “Con il patrocinio di Arcifrogi”. E poi: “Con la collaborazione di: sarò brutto, sarò racchio, ma ciò il cazzo che è n’abbacchio“.
E ancora: “Nel seguente video (che in realtà è già finito, ma capite da soli che è l’ultimo dei problemi. ndr) non sono state maltrattate ragazze da Luca“, come si scrive di solito quando nei film compaiono animali e si vuole rassicurare gli spettatori sul rispetto riservato loro durante le riprese.
Più che titoli di coda sembra l’almanacco dell’idiozia del macho anni ’80 da caserma. Tutti e tre gli “attori” concordano su quanto sia stato divertente girare il corto. Peccato che non ci sia stato il giusto riscontro del pubblico. O forse sì, dato che Ragni ha ritenuto di doverlo togliere da Facebook. E se ci siamo, giustamente, indignati, per le battute transfobiche dello spettacolo di Grillo, perché lo stesso non dovrebbe succedere con questo corto?
Che il video sia stato tolto o no, rimane un interrogativo che da tempo aleggia tra i potenziali ex elettori del Pd: ma come viene selezionata la futura classe dirigente nel partito dell’ex premier? Con le raccolte punti del discount? O forse, dato il periodo, ai saldi di fine stagione?