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    MOSCA AL NASO – VI MANCAVANO I TROLL RUSSI? ECCOVI ACCONTENTATI: I SERVIZI E IL COPASIR STANNO INDAGANDO SULLE FAKE NEWS SUL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA CONVOCATO DA MATTARELLA – LA MACCHINA DELLA DISINFORMAZIONE È RIPARTITA, CON L’OBIETTIVO DI MANIPOLARE LA REALTÀ, ALIMENTARE LE PROTESTE DI PIAZZA E FAR ESPLODERE IL CAOS


     
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    1 – RIPARTE LA DISINFORMAZIONE FILORUSSA MATTARELLA E IL GOVERNO NEL MIRINO

    Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini e Fabio Tonacci per “la Repubblica”

     

    Seguendo il trito canovaccio di soffiare paura e sfiducia nelle istituzioni democratiche durante i momenti di tensione sociale, la macchina filorussa della disinformazione si è rimessa in moto. E, in Italia, si concentra sull' ultimo Dpcm del governo Conte e sulla riunione al Quirinale del Consiglio supremo di difesa, convocato due giorni fa dal presidente della Repubblica.

     

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    (…) La notizia è rimbalzata su Twitter e, attraverso alcuni profili già segnalati perché particolarmente attivi nella tempesta di fake news di primavera, è diventata la prova che il governo italiano stesse tramando per dichiarare lo stato di guerra.

     

    «Oggi il Consiglio supremo di sicurezza richiesto da Mattarella 7 giorni fa - scrive geg936, che ha un profilo in cirillico - mi viene il dubbio che gli scontri armati siano stati pilotati da servizi segreti infiltrati nei centri sociali per giustificare il coprifuoco militarizzato». Nel cinguettio di un altro utente, di nome Guy, si legge: «Oggi il Consiglio supremo schiererà le FF.AA. nelle strade, si passa da manifestazioni a guerra civile. Occhio perché cambiano le regole di ingaggio».

     

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    Il tenore di decine di tweet, condivisi centinaia di volte e molti con la bandiera russa nel profilo, è questo. E che non siano banali messaggi di complottisti (la Rete ne è piena) lo dimostra il fatto che le nostre agenzie di intelligence e il Viminale li stanno analizzando, per capire se dietro ci possa essere una regia unica che porta a Mosca.

     

    All' attenzione degli analisti anche alcuni filmati diffusi su Youtube. Ciò che si è attivato sui social dopo le proteste di piazza a Roma, Napoli, Milano e Torino potrebbe essere prodromico a una campagna di disinformazione più intensa, che può correre veloce quanto la diffusione reale del virus.

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    L' inchiesta del Copasir

    Se n' è accorto il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) che nel maggio scorso aveva redatto un primo report sull' Infodemia, in cui si tracciavano le fonti e le casse di risonanza delle notizie false. In queste ore il Copasir è tornato a chiedere l' interlocuzione con i nostri servizi di intelligence (Aise e Aisi) per analizzare ciò che sta accadendo parallelamente alla nuova emergenza sanitaria.

     

    (…) Dieci siti nel mirino

    La questione è: chi ha interesse a convogliare questo genere di notizie? A fine luglio il New York Times , riportando il contenuto di alcuni documenti riservati della Cia, ha raccontato come il Gru, il servizio segreto militare russo, sia il responsabile diretto della Infodemia. Lo ha fatto citando anche alcuni siti Internet utilizzati come veicolo della disinformazione.

     

    geopolitica.ru geopolitica.ru

    Uno di questi, Oneworld.press (che ha respinto le accuse ) si sta occupando della gestione della pandemia in Europa e in Italia. Così: «I Paesi sono in subbuglio - scrive - Le persone sono al verde e non comprendono più le misure di blocco per contenere il virus: l' Europa va verso il disastro, forse peggiore del 1929. La povertà è in aumento, la guerra civile a un passo ». Racconti di questo tenore vengono fatti anche su diversi siti con domini europei, per lo più in inglese e francese. C' è qualcosa anche in italiano: la nostra intelligence segue da tempo dieci siti che ritiene vicini alla propaganda di Putin.

     

    Tranne che in un caso - dove, anche graficamente, c' è un lavoro accurato di stampo giornalistico - si tratta di pagine artigianali. Talvolta i concetti sono identici e ripetuti, come architettati da una mano comune. La task force europea Euvsdisinfo, che aggiorna il database delle fake news, a proposito di propaganda russa, ha segnalato due notizie pubblicate dal sito Geopolitica. ru.

    DONALD TRUMP VLADIMIR PUTIN DONALD TRUMP VLADIMIR PUTIN

     

    In uno degli articoli, si legge: «I presidenti Putin e Trump hanno reagito all' epidemia con una comunicazione mirata a contenere la paura dei cittadini, al contrario del governo italiano. Hanno sostenuto economicamente i lavoratori colpiti dalle crisi economica, mentre in Italia sono stati abbandonati dallo Stato che ha preteso il pagamento delle tasse dai cittadini in difficoltà economica».

     

    2 – SI RIUNISCE IL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA. E IL COMPLOTTISMO CORRE SU WHATSAPP

    Ferdinando Fedi per www.infosec.news

     

    Sono almeno settanta anni che il massimo organo consultivo per le questioni di difesa e sicurezza nazionali si riunisce almeno due volte all’anno per approfondire temi specifici da parte dei vertici di quei settori dello Stato che si occupano della materia.

     

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    Il Consiglio Supremo di Difesa è, infatti, un organismo previsto dalla Costituzione e ne fanno parte il Presidente della Repubblica che lo presiede, il Presidente del Consiglio dei ministri, i Ministri per gli affari esteri, della difesa, dell’interno, dell’economia e dello sviluppo economico. Per i militari partecipa il Capo di stato maggiore della difesa ma in talune circostanze possono essere convocati anche i Capi di Stato Maggiore di Forza armata o il Comandante generale dei carabinieri.

     

    Quello convocato oggi (martedì, ndDago), oltre a prevedere in agenda i temi che compaiono in ogni sessione, tratta inevitabilmente le conseguenze dell’emergenza sanitaria sugli equilibri strategici e di sicurezza globali, con particolare riferimento alla NATO e all’Unione Europea.

     

    Tanto è bastato ai sempre più numerosi ‘esperti della difesa da chat’ per mettere in relazione la periodica riunione con la presunta convocazione di un ‘consiglio di guerra’ finalizzato a gestire uno scenario bellico collegato alle manifestazioni violente organizzate in reazione a un lockdown dato per imminente.

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    Su Whatsapp e Facebook e altre chat sono rimbalzati audio e messaggi da parte di improvvisati strateghi che con la solita retorica complottista, certi del legame della riunione odierna con l’emergenza sanitaria, hanno fatto intendere che all’orizzonte possa delinearsi una dichiarazione dello stato di guerraper meglio gestire le proteste conseguenti ad un possibile lockdown.

     

    Stiano tranquilli i divulgatori di notizie prive di fondamento, almeno quelli inconsapevoli. La riunione del Consiglio è programmata da tempo e ne sanno qualcosa gli ufficiali dello Stato Maggiore preposti ad approntare i documenti oggetto di presentazione al Capo dello Stato, Capo delle Forze armate, e di approfondimento da parte di tutti i settori istituzionali che si occupano di difesa.

     

    boris johnson trollato dai russi boris johnson trollato dai russi

    Ovvio che tra i punti in discussione vi potranno essere la gestione dell’ordine pubblico e il crescere delle tensioni sociali legate al momento difficile che il Paese sta attraversando, ma l’odierno ordine del giorno prevede principalmente l’aggiornamento sulle principali aree di instabilità, il punto di situazione sul terrorismo transnazionale e le prospettive di impiego delle Forze Armate nei diversi teatri operativi.

     

    Un Paese in cui sono attive 35 missioni militari in aree come Libia , Libano , Iraq , Afghanistan , Kosovo , Somalia e Niger è normale che faccia un punto di situazione sull’ efficienza del proprio Strumento Militare, sulle alleanze, sul bilancio della Difesa e sullo stato dei programmi di investimento.

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    A conforto di questo si possono consultare i programmi di riunione degli anni passati e si potrà constatare che le tematiche trattate sono ricorrenti.

     

    Un’ultima rassicurazione ai tormentati divulgatori : il Consiglio non può dichiarare lo stato di guerra, prerogativa che spetta al Capo dello Stato dopo deliberazione del Parlamento in seduta comune.

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