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    SBANCARE IL CALIFFO - MOSCA E WASHINGTON TRATTANO PER UNA RISOLUZIONE ONU PER BLOCCARE LE FINANZE DEI JIHADISTI - LA RUSSIA TORNA A NEGOZIARE CON GLI STATI UNITI, PER COLPIRE L'ISIS, MA ANCHE METTERE IN DIFFICOLTÀ LA TURCHIA


     
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    Anna Zafesova per “la Stampa”

    ABU BAKR AL BAGHDADI ABU BAKR AL BAGHDADI

     

    La Russia torna a negoziare con gli Stati Uniti, per colpire l'Isis, ma anche mettere in difficoltà la Turchia. Il New York Times ha rivelato che Mosca e Washington stanno trattando per una risoluzione dell' Onu per bloccare le finanze dei jihadisti. Il documento dovrebbe venire discusso in una riunione con i ministri delle Finanze dei 15 membri del Consiglio di Sicurezza, il 17 dicembre prossimo.

     

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    Lo schema dovrebbe essere simile a quello usato nel 1999 per colpire le finanze di al Qaeda e di bin Laden. Nel febbraio scorso l' Onu aveva già cercato di applicarlo contro l' Isis, ma all' epoca la Russia fu scettica. Ora però l' ambasciatore russo al Palazzo di Vetro Vitaly Churkin conferma di voler unire gli sforzi. Una svolta da leggere probabilmente in chiave anti-turca: l' unico dettaglio fatto trapelare da Churkin è l' obbligo per l' ufficio del segretario generale dell' Onu di denunciare chi viola i divieti di fare affari con l' Isis.

     

    Un' allusione evidente a Recep Tayyip Erdogan, accusato dai russi di traffici con il califfato. I militari russi hanno mostrato filmati con decine di camion di petrolio inviato dall' Isis in Turchia. Un funzionario del Dipartimento di Stato Usa ha detto a Fox News che in realtà sono cisterne che si muovono all' interno della Siria, mentre i curdi iracheni hanno riconosciuto i loro camion, diretti in Turchia.

     

    PUTIN OBAMA PUTIN OBAMA

    Washintgton stima i ricavi dell' Isis dal commercio di greggio in un milione di dollari al giorno, i russi in tre milioni, ma molti esperti fanno stime più basse. In base ai dati dello stesso califfato, il 44% dei suoi guadagni proviene da confische di beni, il 23% dalle tasse, salvo che a Dayr az Zor, dove il petrolio (soprattutto per consumo interno) ammonta al 27% dei ricavi.

     

    OBAMA E PUTIN OBAMA E PUTIN

    La Turchia nel mirino Mosca però non rinuncia a punire Erdogan per l' abbattimento del suo caccia. Dopo che Putin ha ordinato sanzioni contro Ankara, quattro navi russe sono state bloccate nel porto di Samsun, e il presidente turco ieri ha ribadito l' intenzione di sostituire il gas russo con quello del Qatar e dell' Azerbaigian. Il ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu ha invitato a pranzo i russi di Antalya, principale meta di turismo russo fino alla settimana scorsa: «Dobbiamo confrontarci per ridurre le nostre divergenze», ha detto, riferendo di un incontro «molto utile e fruttuoso» con Serghey Lavrov a Belgrado (che aveva liquidato il colloquio con un «Niente di nuovo»).

     

    putin erdogan putin erdogan

    La Turchia non bombarda più il califfato dopo l' incidente con il caccia russo (a quanto pare, su richiesta degli Usa), ma ha inviato soldati e carri armati vicino a Mosul, città irachena in mano all' Isis, per addestrare le milizie peshmerga locali. Il primo ministro di Baghdad Haider al Abadi ha chiesto però ai turchi di ritirarsi immediatamente, minacciando di «reagire di conseguenza alla violazione di sovranità». Il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni ha chiamato a superare le divergenze: «Di tutto c' è bisogno, tranne che i Paesi che contrastano Daesh si dividano tra loro».

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