Estratto dell’articolo di Guido D’Ubaldo per il Corriere dello Sport
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Sta al gioco con Alguacil, che ha caricato l’ambiente parlando di tempesta perfetta. Le onde dell’oceano non spaventano Josè Mourinho, neppure la bolgia che troverà stasera allo stadio Anoeta. Lo Special One è rilassato e divertito, quando sale la pressione si esalta: «Rispetto le dichiarazioni di Alguacil, sta caricando i suoi e ha usato un paese come Nazarè in Portogallo per caricare l'ambiente, ma sempre in maniera rispettosa nei nostri confronti. Fa il suo lavoro e lo fa bene, è un bravo allenatore ed è bravo anche nel comunicare con la sua gente. Questo è il vantaggio delle squadre che giocano in casa la seconda partita. Noi abbiamo la nostra strategia e siamo fiduciosi».
Non svela la formazione e ha voluto rispondere solo a domande riguardanti la partita di stasera (senza tornare sulla sua squalifica). Non concede vantaggi ad Alguacil, ma di sicuro al derby ci penserà da domani: «Giocherà Ibanez, che all’andata era squalificato. Pellegrini e Belotti stanno bene. La prossima partita è sempre la più importante. Questa è la più importante della stagione, da venerdì sarà la partita di domenica. Contro la Real Sociedad giocherà la squadra che nella mia analisi ci da più garanzie per arrivare ai quarti».
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Mourinho ritorna sulla qualità della rosa per giustificare gli alti e bassi della sua squadra: «Siamo una squadra di gente seria che fa il suo lavoro al massimo ma che qualche volta non trova i risultati. Facciamo un po’ di fatica a giocare tante partite, ed è una cosa normale. Ci sono squadre che hanno 24/25 giocatori tutti dello stesso livello e per loro non è un problema. Ci sono squadre che possono giocare ogni due giorni, per noi è diverso. Se arriva un infortunio, una squalifica o la stanchezza non è facile. Io sono sempre con i giocatori e loro sono con me».
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ROMA SENZA PAURA Non è preoccupato dell’atmosfera che troverà stasera: «L'Olimpico ci dà sempre la tempesta perfetta, alcune volte vinciamo e altre volte perdiamo con loro. Lo stadio è molto importante, però alla fine è il campo che parla. L'ultima volta che ho visto uno stadio segnare un gol è stato nel 2005 in semifinale con il Liverpool, la palla non era entrata ma lo stadio ha fatto gol.
Lo stadio aiuta, di solito la squadra di casa ha risultati più positivi rispetto a quella in trasferta ma lo stadio non gioca. Qui ci sarà una grande atmosfera e questo appoggio dei tifosi della Real Sociedad carica anche noi. Il disastro era ai tempi del Covid, con lo stadio vuoto. Qui lo stadio è bellissimo, il terreno di gioco è stupendo, loro giocano benissimo, l'arbitro è tra i top e noi abbiamo vinto la Conference League, non abbiamo paura dell'ambiente. Se mi dici che vado alla tempesta di Nazarè dico no, ma noi siamo felici di trovare una tempesta in questo stadio, penso che la Roma giocherà meglio in queste condizioni. L'ultima volta che sono stato qui è stato con il Real Madrid. È uno stadio molto bello, sarà bellissimo giocare qui e in questo ambiente. È un'infrastruttura top con una squadra top che gioca per un obiettivo grande, è nelle posizioni Champions League da inizio campionato. Hanno tanti giocatori locali e molto forti. Abbiamo molto rispetto».
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