Giampiero Mughini per Dagospia
mughini
Caro Dago, sono un cittadino della Repubblica che ieri ha ascoltato per intero la conferenza stampa di Luigi Di Maio e che ne è stato contento. Valeva la pena stare lì una ventina di minuti pur di sentirgli dire un’espressione che più o meno contraddiceva l’ennesima bestialità del loro repertorio originario, e cioè che “uno vale uno”.
Sì, sono contento che Di Maio sia oggi così lontano da quello che andò in Francia per battere la mano sulla spalla a quei gaglioffi che capeggiavano le sfuriate dei “gilet gialli”. Sì, sono contento che la frotta di parlamentari aderenti ai 5Stelle sia scesa di una sessantina di unità. Sì, sono contentissimo che questi 60 parlamentari si dichiarino dei fervidi sostenitori del governo Draghi.
di maio
Per un attimo ho addirittura pensato di scrivere qualcosa sull’argomento, e sarebbe stata la prima volta nella mia vita che scrivevo su qualcosa che attenesse al movimento fondato da Beppe Grillo. Ma no, non ne sono proprio capace, non mi viene in mente nulla, proprio nulla.
Su quel materiale antropologico ci sono gli articoli (magnifici) di un Francesco Merlo, di un Fabrizio Roncone e di tanti altri. Nel ricordarmi che all’avvio del movimento, Beppe Grillo venne portato su un canotto dalla folla esaltata dai suoi “vaffa”, mi viene uno sbadiglio e solo quello. Per me impossibile scrivere di loro. Impossibile. Nemmeno una parola, nemmeno un aggettivo. Mille auguri a Di Maio e ai suoi sodali.
BEPPE GRILLO IN CANOTTO A PIAZZA MAGGIORE BOLOGNA
GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO
LUIGI DI MAIO SI TOGLIE LA CRAVATTA
GIAMPIERO MUGHINI
BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO IL COMIZIO DI RIMINI IN CUI DI MAIO VENNE ELETTO CAPO POLITICO