Giampiero Mughini per Dagospia

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Caro Dago, l’inesausta bellezza del calcio. In quale altro campo lo trovi uno spettacolo incerto e sussultante e contraddittorio come questi maledetti e bellissimi 90 minuti giocati a Milano nel massimo teatro italiano dedicato all’arte di battere la palla con i piedi.

Tutto ma proprio tutto concorre all’unicità di questo spettacolo. Un primo gol bianconero speziato dal ricorso al Var, che conferma la decisione originaria del miglior arbitro italiano. Quella zampata mica tanto amicale di un nerazzurro sulla tibia del nostro Marione, che riduce a dieci uomini la compagine in campo dell’Inter. Il coro di “ladri, ladri” indirizzato da una parte dello stadio alla fidanzata d’Italia, loro che tengono in bacheca uno scudetto di merda e di cartone (il quattordicesimo) assegnato dopo che in campionato erano arrivati terzi a quindici punti.

GIAMPIERO MUGHINI

Un secondo gol bianconero che avrebbe chiuso l’incontro e di cui solo in un secondo momento l’arbitro Orsato si accorge che era viziato da un fuorigioco grande così di Matuidi. Uno spettacolare guizzo di Icardi su calcio piazzato e contro quella che una volta era la migliore difesa del mondo. Un secondo gol un tantino fortunoso dell’Inter che in buona sostanza mette fine al campionato, e mentre mancano quindici o venti minuti alla fine della partita. Dieci minuti di assedio bianconero che fanno un baffo all’Inter. Gol di rapina e di fortuna del nostro Cuadrato, e mentre mancano cinque minuti alla fine. Pennellata di Dybala e zuccata vincente di Higuain a tre minuti dalla fine.

higuain 90

Il campionato è riaperto. Ancora tre domeniche di battaglie e di bellezze. Evviva il calcio. Vinca il migliore.

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