Giampiero Mughini per Dagospia
giampiero mughini
Caro Dago, vedo che intere tribù femminili si sollevano e si manifestano contro Luca Barbareschi, il quale aveva rilasciato un’intervista nella quale si diceva diffidente delle donne che dieci o venti anni dopo denunciano molestie maschili nei loro confronti, e tanto più che lui per esperienza personale ricordava più e più donne che gli si erano presentate allargando le gambe nel sedersi a far capire quel che fosse possibile fra loro e lui.
Premetto che Luca lo conosco da tempo, gli sono amico, so che non ci va di mano leggera quando vuole dire una qualche cosa. Di certo in quell’intervista Luca parlava a nome personale, ci metteva nome e cognome, non si appellava alla solidarietà di qualche miliardo di uomini, gente dove c’è del meglio e del pessimo, dei galantuomini ma anche dei bastardi e degli autori di femminicidi.
Volete replicargli? Fatelo pure, tenendo conto però del suo specifico itinerario e delle sue specifiche caratteristiche umane e professionali. Conosco Luca a puntino, fin da quando accompagnava Lucrezia Lante della Rovere in casa della madre di lei, la per me indimenticabile e adorata Marina.
Ebbene contro Luca non si ergono delle persone, con i loro argomenti e con le loro specificità umane e professionali e bensì la metà del mondo, le donne in quanto tali. Le Donne, nientemeno.
luca barbareschi
Voglio dire che loro così si presentano, così si ergono, così si fanno valere. Solo che le Donne con la maiuscola non esistono, esistono alcuni miliardi di donne ciascuna con nome e cognome, le une differentissime dalle altre. Ho detto differentissime, non differenti. Le donne dell’Afghanistan e le modelle inglesi o americane. Quelle che fanno le giornaliste in Italia e quelle che fanno le mogli in Ucraina. Donne madri, donne amanti, donne compagne insostituibili del loro uomo, donne che hanno un tocco del vivere differentissimo da quello maschile, donne che non c’è nulla al mondo che valga il passare un’ora con loro a guardarle con gli occhi, donne che non sono altro che delle puttanelle pronte a tutto pur di farsi valere, eccetera eccetera.
michela pandolfi giampiero mughini foto di bacco
Non c’è nulla nella mia vita che valga il rapporto avuto con il femminile, il rapporto con le diversissime donne di cui ho detto prima. Nella cosa la più importante della mia vita, i libri che ho scritto e firmato, sempre mettevo una di loro, una donna a di cui ho messo solo l’iniziale del nome in Compagni addio ma anche la B. al cui funerale in una chiesa romana sono andato in compagnia di Michela, la Kate Moss che stava in non ricordo più quale mio libro, l’Elsa Martinelli che figurava nella copertina di Che belle le ragazze di via Margutta, quell’altra ragazza che ha illuminato la mia giovinezza e alla quale ho dato un ceffone la volta che era venuta a casa mia per segnare con un’offesa il suo congedo per sempre. Tutte donne strabilianti e terrorizzanti e maledette e mirabili. Tutte donne che hanno marcato per sempre la mia anima, ciascuna diversissima dalle altre, così come sono l’una diversissima dalle altre le mie amiche adorate dell’oggi, Sandra Chiara Simonetta Annalena. Non diversissime, di più. Ed ecco perché ne vale la pena affrontarle, contornarle, accettarle, tenerle a bada. Non certo per i motivi banalissimi addotti da quelle che bersagliano Luca Barbareschi.
GIAMPIERO MUGHINI
mughini compagni addio Mughini e Michela Pandolfi
GIAMPIERO MUGHINI