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    AMPLESSO FATALE: IN FRANCIA UN INGEGNERE MUORE D’INFARTO MENTRE FA SESSO IN UN VIAGGIO D’AFFARI. PER LA CORTE È UN “INCIDENTE SUL LAVORO” - L’AZIENDA SOSTRETTA A RISARCIRE I FAMILIARI, LA MOTIVAZIONE: “IL SESSO FA PARTE DELLA VITA QUOTIDIANA E…”


     
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    Ferruccio Pinotti per corriere.it

     

    Colpito da infarto, muore mentre fa sesso con una sconosciuta durante un viaggio di lavoro per la propria azienda: ai più può semplicemente apparire un fatto strettamente privato, ma per la giustizia francese si tratta di un «incidente di lavoro», meritevole quindi di tutte le tutele del caso.

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    La sentenza (presa il 27 maggio 2019, ma resa nota solo oggi), senza precedenti, è destinata a far discutere ed è stata deliberata dalla Corte di Appello di Parigi. Essa riguarda il caso di un tecnico della sicurezza francese, il signor Xavier (il cognome viene omesso nelle carte rese alla stampa) in viaggio di lavoro nel dipartimento del Loiret, nel Nord-ovest della Francia, deceduto il 21 febbraio 2013 durante un amplesso con una donna non identificata.

     

    A dare la notizia è stato il sito Euronews, che ha potuto consultare le carte del processo, visibili sul web. La morte del tecnico non si è situata durante il presunto orario lavorativo e inoltre l’uomo è morto in stanza d’albergo diversa da quella assegnatagli dall’azienda: per questi due motivi il suo datore di lavoro, la compagnia di costruzioni TSO, non si ritiene responsabile dell’evento. A questa posizione si è opposta però sin dall’inizio la «Caisse primaire d’assurance maladie di Hainaut», determinata a ottenere un indennizzo dall’azienda.

     

    Le motivazioni della sentenza

    Nel corso di un’udienza di primo grado tenutasi al tribunale di Meaux, nell’Est della capitale francese, il 13 giugno 2016, il datore di lavoro, la società TSO, aveva sostenuto che il decesso sia occorso in un momento in cui «l’impiegato aveva coscientemente interrotto il suo viaggio di lavoro per una ragione di interesse personale, indipendente dal suo impiego». Nello specifico il dipendente si era cimentato in «una relazione adultera con una perfetta sconosciuta». La causa è però giunta sino alla corte d’appello di Parigi i cui togati, nel maggio scorso, hanno condannato la società affermando che il decesso è equiparabile ad un incidente sul lavoro.

     

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    Queste le motivazioni che la corte stessa, richiesta di chiarimenti, ha fornito a Euronews: «Secondo la legge francese (articolo L 411-1 del codice di sicurezza sociale), l’infortunio sul lavoro è un incidente che si verifica durante il lavoro». Il portavoce del tribunale indica che il concetto di «lavoro», in questo contesto, si riferisce all’orario di lavoro effettivo nel luogo di lavoro abituale o al tempo trascorso dal lavoratore in viaggio per conto del suo principale. «In questo caso particolare, il dipendente era in viaggio di lavoro, la qual cosa include: il tempo di viaggio, il tempo lavorativo durante la giornata e quello di riposo durante il viaggio. Ciò vale anche per la notte in cui l’impiegato è costretto a stare lontano da casa propria».

     

    «Il sesso fa parte della vita quotidiana»

    La Corte parigina precisa: «Durante l’intero periodo del viaggio d’affari, egli rimane sotto l’autorità del datore di lavoro fino a quando non dimostra di averlo interrotto per un’attività che non può essere considerata come parte della vita quotidiana». In questo caso, i giudici hanno ritenuto che fare sesso sia considerabile un’attività «parte della normale vita quotidiana». Il tribunale ha inoltre stabilito che il fatto che l’incidente sia avvenuto al di fuori della stanza riservata al dipendente da TSO non lo pone al di fuori della sfera di competenza del datore di lavoro. Il tribunale non ha saputo indicare se l’uomo deceduto fosse sposato o meno. Euronews ha contattato l’azienda parte in causa e rimane in attesa di risposta.

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