Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica”
Se nelle carte della Procura ci sarà più di quel che Paola Muraro ha detto finora. Se le accuse saranno così pesanti da portare a un probabile rinvio a giudizio, il Movimento 5 Stelle chiederà a Virginia Raggi di mollare il suo assessore ai Rifiuti.
virginia raggi paola muraro
Nessuno lo dice ancora ufficialmente, ma chiunque stia parlando in questi giorni con i leader del direttorio e con Beppe Grillo sa che il suo posto non è affatto sicuro come l’ex consulente Ama dice di credere. «Aspettiamo le carte», diceva ieri Luigi Di Maio a chi gliene chiedeva conto, ma il suo monito, «non facciamo sconti», è suonato da avvertimento. Tanto che Virginia Raggi si è adeguata, istruendo il suo portavoce nel dire: «Non commentiamo le ipotesi », ma preparandosi ad approfondire non appena ci saranno più elementi.
FILIPPO NOGARIN SINDACO DI LIVORNO
La linea inaugurata dopo l’avviso di garanzia al sindaco di Livorno Filippo Nogarin è: vedere cos’hanno in mano i pm, pretendere che ogni notizia sia condivisa con il Movimento e poi decidere. «Di certo non ci giochiamo nulla per difenderla - dice un deputato di peso - è con noi, ma non è una di noi. Le dimissioni di Marcello Minenna e il suo rimpiazzo dimostrano che c’è sempre un domani. Se dovremo fare a meno anche di Paola Muraro, lo faremo senza esitazioni».
I suoi primi difensori, il deputato Stefano Vignaroli - che l’aveva indicata per quel ruolo - e la senatrice Paola Taverna, ieri non hanno voluto dire nulla. Nei giorni della burrasca, quando lo scontro con l’ex ad di Ama Daniele Fortini aveva fatto emergere la questione dei compensi e le presunte responsabilità, avevano tenuto duro sicuri della sua competenza. «Se sarà indagata, è un’altra storia», diceva allora - solidale - l’esponente del direttorio Carla Ruocco.
paola taverna
L’altra storia adesso è cominciata. In Campidoglio, nelle ultime ore, c’è chi sostiene che lo stesso Vignaroli abbia chiesto all’assessora di fare un passo indietro. Che le abbia consigliato di ritirarsi per il bene della giunta, già in terribili difficoltà. Perché se è vero che al posto di Minenna è arrivato un giudice come De Dominicis, è anche vero che il titolare all’urbanistica Paolo Berdini è considerato a un passo dal lasciare l’incarico.
ROBERTO FICO E LE PIZZE
Danilo Toninelli - deputato molto vicino a Luigi Di Maio - la definisce una «falsa partenza », ma è certo «della buona fede del sindaco e della sua squadra. Il metodo 5 stelle non è venuto meno e se continueremo a seguirlo gli errori commessi si possono aggiustare ». Per farlo, Virginia Raggi sta cercando di “coccolare” i suoi consiglieri. Quelli cui ha promesso, già da oggi, una sforbiciata agli stipendi del suo staff (entro i 76mila euro).
Ieri nel suo ufficio in Campidoglio hanno lavorato insieme alla scelta del nuovo assessore al Bilancio. Ordinando panini al prosciutto su un sito on line e preoccupandosi, ovviamente, di postare una foto che mostri su Facebook questa ritrovata unità di intenti. La cura funziona: a chi chiede loro della Muraro, i pochi consiglieri che decidono di rispondere dicono solo: «È tutta fuffa, ancora non c‘è neanche un avviso di garanzia, siamo tranquillissimi ».
DI MAIO RAGGI 2
Lo sono meno i parlamentari più ortodossi del Movimento: che per ora tacciono, evitano perfino - come Roberto Fico di aggiornare la loro pagina Facebook, oppure parlano d’altro. Ma si rivedranno tuti questa settimana ed alcuni sono pronti a chiedere un’assemblea congiunta di Camera e Senato già nei prossimi giorni.
Raffaele Marra - l’ex braccio destro di Gianni Alemanno, sempre al fianco della sindaca - è destinato, conferma chi lavora nelle stesse stanze, ad avere più potere, non meno. Il direttorio M5S pare rassegnato a non insistere più perché le cose cambino. Certo non intendono farlo Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, convinti della linea della «piena autonomia».
di battista
Tanto che ieri notte, chiudendo - insieme - la tappa di Amalfi del “Costituzione Coast to Coast” - hanno chiesto alla piazza di urlare «Virginia, Virginia... ». A quell’urlo di sostegno non si uniscono ancora Carla Ruocco, Carlo Sibilia, Roberto Fico. Prima di partire per le ferie, il presidente della Vigilanza Rai aveva lanciato ai suoi collaboratori una frase sibillina: «Se qualcuno non lavora con il metodo del Movimento, se qualcuno pensa di usarlo solo per ottenere potere, io sono pronto a distruggerlo ».
CARLA RUOCCO