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    GAIA BUROCRAZIA - IN USA FINISCE IN MANETTE L’IMPIEGATA OBIETTRICE CHE SI E’ RIFIUTATA DI RILASCIARE LICENZE MATRIMONIALI ALLE COPPIE GAY - A BOLOGNA ARRIVA L’AUTOCERTIFIAZIONE SCOLASTICA PER GENITORI OMOSEX


     
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    Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

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    Interpretazioni contrapposte e viscerali dell' intersezione tra libertà religiose e diritti civili delle coppie gay, l' endemica tendenza americana a ricorrere alle manette con una certa facilità e la ghiotta opportunità mediatica intravista dalle reti tv che hanno trasformato gli uffici comunali di una sperduta cittadina del Kentucky, Ashland, nel palcoscenico di una disputa politica da teletrasmettere in tutti gli Stati Uniti.

     

    C'è un po' di tutto questo nell' arresto, ieri, di Kim Davis, l'impiegata della contea di Rowan che per settimane si è rifiutata di rilasciare licenze matrimoniali alle coppie gay, nonostante la sentenza della Corte Suprema che ha esteso a tutti gli Stati Uniti il diritto degli omosessuali di formalizzare le loro unioni. A loro la Davis, una cristiana apostolica, ha opposto il suo diritto all' obiezione per motivi religiosi: «Emettere licenze matrimoniali con la mia firma è per me impossibile» ha obiettato la funzionaria comunale.

     

    Quattro coppie gay, dopo averla rimproverata davanti alle telecamere di non adempiere ai suoi doveri d' ufficio per i quali è pagata da tutti i contribuenti, omosessuali compresi, l' hanno denunciata. Ma non volevano di certo mandarla in galera. E i politici locali, temendo l' accusa di persecuzioni contro i cristiani integralisti, si erano messi a cercare una soluzione di compromesso che consentisse di formalizzare le unioni gay senza passare per la Davis.

     

    Ma il Parlamento del Kentucky è ancora in pausa estiva. Il giudice distrettuale David Bunning ha ritenuto che non si potesse aspettare più a lungo: «L' idea dell' esistenza di norme naturali che consentono di ignorare le leggi dello Stato e l' autorità dei tribunali rappresenta un pericoloso precedente per il nostro Paese», ha sostenuto il magistrato nello spiegare la sua azione. Ma l' effetto sarà quello voluto dal giudice?

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    C' è da dubitarne, a giudicare dalle reazioni di diversi candidati repubblicani alla Casa Bianca, da Rand Paul a Mike Huckabee che hanno preso le difese della Davis trasformando questa oscura impiegata in un' eroina delle libertà religiose. Poco credibile, obietta chi non ammette deroghe alla legge su base religiosa, visto che questa cristiana integralista ha alle spalle ben tre divorzi.

     

    2. SCUOLA, AUTOCERTIFICAZIONE PER I GENITORI GAY LA SVOLTA DI BOLOGNA

    Valentina Santarpia per “Corriere della Sera”

     

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    Il modulo, nuovo di zecca, è pronto sulla tavola, compilato e firmato. Questa mattina Elisa Dal Molin lo consegnerà orgogliosamente, insieme alla sua compagna, alle maestre della scuola comunale che il figlio di tre anni e mezzo frequenta a Bologna. In cima risalta la scritta «Modulo di autocertificazione di famiglia omogenitoriale». È la prima volta che un Comune italiano adotta un modulo specifico per bambini che hanno due genitori dello stesso sesso, e che così potranno partecipare alle riunioni scolastiche, ritirare i propri figli, firmare le autorizzazioni, senza dover ottenere la delega del genitore biologico.

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    Una piccola rivoluzione, che parte proprio dalla battaglia iniziata da Elisa un paio di anni fa, quando suo figlio ha iniziato a frequentare un asilo nido e lei, rappresentante delle Famiglie arcobaleno dell' Emilia-Romagna, si è immediatamente resa conto di quale divario esistesse tra famiglie eterosessuali e famiglie omosessuali.

     

    BOLOGNA MODULO GAY FRIENDLY BOLOGNA MODULO GAY FRIENDLY

    «Questo foglio è frutto di una lunga e fruttuosa trattativa con la responsabile dell' istituzione per la scuola e i servizi educativi del Comune - sottolinea Elisa, 40 anni -. È importantissimo da un punto di vista legale perché, a differenza delle deleghe autorizzate in altre scuole, tutela completamente sia noi genitori che il personale educativo.

     

    Bologna è sempre stata all' avanguardia sui diritti, e il sindaco ha confermato questa linea». È stato proprio lui, Virginio Merola, a sottolineare mercoledì sera alla Festa dell' Unità la novità in arrivo negli asili nido e nelle scuole dell' infanzia di Bologna: «Un modo per superare gli avvilenti problemi quotidiani» delle famiglie omosessuali con bimbi a scuola, ha spiegato, ignorando le critiche della consigliera di Ncd, Valentina Castaldini, che parla di moduli «completamente inutili e fuori dall' ordinamento vigente».

     

    Potrebbe essere l' inizio di una nuova tendenza? «Sicuramente noi abbiamo trovato una formula che racconta una realtà esistente senza ricorrere a formule astruse, come la formazione sociale specifica di cui parla il governo - spiega Cathy Della Torre, consigliera di Sel -. Siamo il primo Comune d' Italia che sistematizza un diritto: con questo modulo riusciamo a dare una delega permanente all' altro genitore- conclude Della Torre -. È un suggerimento».

     

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    Come del resto quello arrivato due anni fa, quando scoppiò, a Bologna e Venezia, il caso di «genitore 1» e «genitore 2». Sull' esempio delle due città, la dicitura «madre» e «padre» è stata mandata in molti casi in pensione, con l' introduzione di formule neutre per evitare imbarazzi non solo alle centinaia di famiglie omosessuali, ma anche alle migliaia di persone che, per svariati motivi, sono «solo» genitori di fatto .

     

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