grande guerra
4 novembre, 100 anni fa si concludeva, con la vittoria italiana e degli alleati inglesi, francesi e americani, la prima guerra mondiale. Fu la fine di un’epoca, fu la fine dell’Impero Austro-Ungarico, fu l’umiliazione, temporanea, della Germania, fu la prima pietra della frana che portò al fascismo e al nazismo. Fu una guerra inutile anzi dannosa. Dalla pace che la seguì vennero povertà, delusioni e il fascismo, come reazione anche ai fremiti rivoluzionari che da Mosca arrivavano fino a noi.
turati
LA GUERRA VINTA
E’ vero. Fu un macello. I 650mila morti italiani, quasi tutti giovani, ragazzi e anche ragazzini caduti al fronte in battaglie sanguinarie, sono circa il doppio dei morti, anche per i bombardamenti cruenti sulle città e a seguito della criminale offensiva di Russia, nella seconda guerra mondiale. E’ vero. La guerra era meglio evitarla come avrebbero voluto Giovanni Giolitti e la maggioranza dei socialisti, chi per ragioni morali come Turati e Prampolini, chi per l’indifferenza assoluta tra le parti in campo, come i rivoluzionari. Ma furono tanti coloro che alla guerra parteciparono con entusiasmo, pronti al sacrificio della propria vita. Furono tantissimi i volontari presi da motivazioni e da ispirazioni ideali diverse.
GRANDE GUERRA 1
Tra costoro c’erano interventisti d’impronta nazionalistica che però avrebbero preferito mantenersi leali alla Triplice alleanza con gli imperi centrali assolutistici e imperialisti. Ma c’erano anche tanti che volevano una discesa in campo dell’Italia con l’Intesa nella considerazione che la guerra fosse la quarta d’indipendenza nazionale, come i nipoti di Garibaldi, che caddero in difesa della Francia, nelle Argonne tra la fine del 1914 e l’inizio del 1915. C’erano interventisti democratici, coloro che ritenevano che Francia e Inghilterra dovessero avere la meglio sull’impero Austro-ungherese e sulla Germania, e che lottavano anche per la indipendenza degli stati balcanici. Tra questi molti repubblicani e socialisti, come Pietro Nenni, Leonida Bissolati, Gaetano Salvemini. Anche Sandro Pertini e Palmiro Togliatti parteciparono al conflitto, il primo meritando una medaglia.
prima guerra mondiale vittorio veneto
ARDITI GRANDE GUERRA
Poi c’era il caso politico di Cesare Battisti, il socialista trentino che lottava soprattutto per l’italianità del suo territorio. Gia deputato socialista austriaco si arruolò volontario negli alpini italiani, venne catturato, condannato per tradimento e impiccato assieme al patriota istriano Fabio Filzi. E c’era un patriottismo di difesa come quello di Filippo Turati che dopo Caporetto si convinse della necessità di scendere in campo per la difesa del suolo patrio dall’invasione austriaca. Turati e Treves scrivono su Critica sociale dell’1-15 novembre del 1917, con la solita lucidità e il consueto coraggio: “Quando la patria é oppressa, quando il fiotto invasore minaccia di chiudersi su di essa, le stesse ire contro gli uomini e gli eventi che la ridussero a tale, sembrano passare in seconda linea, per lasciare lampeggiare nell’anima soltanto l’atroce dolore per il danno e il lutto e la ferma volontà di combattere, di resistere fino all’estremo”.
prima guerra mondiale vittorio veneto
Col discorso alla Camera di Turati del febbraio del 1918 e ancora più con quello del giugno, nel corso della battaglia del Piave, entrambi ispirati a patriottismo di difesa, si aprirono feroci dissensi all’interno del Psi…
IL POST DI ANGELO MELLONE SU FACEBOOK
la grande guerra
Se non comprendete il valore storico e spirituale di questo 4 Novembre, se non avete rispetto per i vostri antenati, se siete gli eredi di quel Filippo Turati che avrebbe fatto fucilare i reduci a migliaia perché intralciavano il progetto di fare dell'Italia una succursale del nascente totalitarismo sovietico, se non date valore all'amor di patria, se vi sentite italiani solo per caso, se davvero pensate che le vostre distrazioni o addirittura il vostro disprezzo siano funzionali alla vostra idea di pace smilitarizzata e talmente ideologica da divenire paradosso, sappiate questo.
SORDI E GASSMAN NE _LA GRANDE GUERRA
angelo mellone
Sappiate che quelli come me vi guardano senza astio - il senso di onore comprende il rispetto per chiunque - ma vi devono ricordare una cosa, molto semplice: è grazie a quei soldati, al loro martirio, ed è grazie a chi oggi con una divisa e un'arma in pugno difende i nostri confini nazionali, che quelli come voi possono sfilare nelle marce arcobaleno e immigrazioniste. Basta che ne siate consapevoli. Poi, continuate pure a sputare sul 4 novembre: la democrazia occidentale, la nostra libertà di popolo e la nostra civiltà, nata anche su quelle trincee, continueranno a permettervi di farlo.
angelo mellone prima guerra mondiale vittorio veneto prima guerra mondiale vittorio veneto Locandina La Grande Guerra la grande guerra