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    NESSUNA FIFA DI INCASSARE SOLDI - LA FIFA PER I MONDIALI DEL BRASILE DEL 2014 PREVEDE RICAVI PER 4,5 MILIARDI DI EURO. SAREBBE UN RECORD ASSOLUTO. E AI CAMPIONI DEL MONDO ANDRANNO 25,7 MILIONI


     
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    Marco Bellinazzo per “Il Sole 24 Ore”

     

    Tra scioperi, arresti e scontri fra le immancabili pattuglie di black bloc infiltratesi nei cortei degli Indignados e la Polizia, che per fermarli ha usato lacrimogeni e pallottole di gomma (con diversi feriti, anche fra i giornalisti), la ventesima edizione dei campionati del mondo di calcio ha avuto ieri nell'Arena de Sao Paulo il suo battesimo, con la (breve) cerimonia d'apertura e il difficile match d'esordio vinto per 3 a 1 dal Brasile sulla Croazia (autorete di Marcelo, doppietta di Neymar e gol di Oscar).

    MAGLIETTE ADIDAS PER I MONDIALI NON VEDO L ORA DI SCOPARE MAGLIETTE ADIDAS PER I MONDIALI NON VEDO L ORA DI SCOPARE

     

    Un'edizione che si annuncia comunque storica, anche dal punto di vista economico. Il Mondiale brasiliano, infatti, è il più remunerativo per la Fifa. I ricavi previsti per la manifestazione che si concluderà al Maracanà di Rio de Janeiro il prossimo 13 luglio sono pari a 4,5 miliardi di euro.

     

    DILMA ROUSSEFF E PAPA FRANCESCO BERGOGLIO DILMA ROUSSEFF E PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

    La vendita di quasi tutti i biglietti per le partite, circa tre milioni di tagliandi, rappresenta una parte minima della torta. La maggior parte degli introiti proviene dai diritti televisivi (circa il 60% del totale), mentre marketing e sponsor hanno garantito circa un miliardo. Numeri da record che fanno da contorno alla lista di performance economiche positive che la Fifa ha fornito nel corso del 64° Congresso tenuto a San Paolo in questi giorni.

     

    L'organo di governo del calcio mondiale ha aumentato le proprie riserve a bilancio a un miliardo di euro, oltre ad aver chiuso i conti del 2013 con utili per 53 milioni, grazie a ricavi per un miliardo, tra cui 465 milioni di diritti tv e 305 milioni di incassi dall'area commerciale.

    Possono sorridere anche le 209 federazioni, per le quali sono stanziati bonus superiori del 40% rispetto a quelli concessi per il Mondiale 2010 in Sudafrica. A ciascuna federazione andranno 750mila dollari.

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    I premi per la partecipazione alla Copa partiranno invece da un minimo di 5,9 milioni di euro per la qualificazione alla fase a gironi, salendo a 6,6 milioni per la qualificazione agli ottavi, 10,3 milioni per i quarti, 14,7 milioni per il quarto posto, 16,2 milioni per il terzo posto, 18,4 milioni per la finalista perdente e 25,7 milioni per il team Campione del Mondo. Ai club dei giocatori partecipanti al Mondiale andranno, inoltre, 52 milioni di euro, da aggiungersi ai 54 milioni del Programma di protezione per i club.

     

    Cifre da primato anche per quel che riguarda le spese sostenute in vista dell'evento: pur senza essere riuscito a evitare clamorosi ritardi e gravi carenze nei lavori, il Brasile ha investito per stadi, trasporti e messa in sicurezza delle infrastrutture circa 10 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto a quanto speso della Germania per il Mondiale del 2006. Per la costruzione degli stadi la spesa è stimabile in oltre 2,5 miliardi, con costi superiori alle aspettative per tutti i 12 impianti.

     

    Lo stadio Mane Garrincha di Brasilia è il più costoso: 664 milioni è stata finora la spesa per realizzare l'impianto della capitale brasiliana, a fronte di un budget iniziale pari ad un terzo (sarà il secondo stadio più costoso della storia, dopo Wembley). La Fifa del resto tiene alte le aspettative anche per il futuro. Le previsioni per il fatturato nel periodo 2015-18 sono di 3,7 miliardi di euro, ripartiti in due miliardi dalle televisioni e 1,7 miliardi dal marketing. Si prospetta anche un aumento dei premi in previsione del Mondiale 2018 in Russia, per i quali la Fifa fisserà un budget da 1,6 miliardi, con 430 milioni da dividere tra le squadre partecipanti alla fase finale, contro i 350 del "Mondiale dei mondali" (+23%).

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    Volumi economici in costante crescita, dunque, che alimentano il processo di "finanziarizzazione" del calcio. Un processo sul quale la Fifa continua a prendere tempo, di fatto legittimando il fenomeno dei fondi di investimento e delle società di equity che acquistano quote dei cartellini dei calciatori o di club con intenti puramente speculativi.

    Sulle Third Party Ownership (Tpo), ovvero l'acquisizione dei "cartellini" dei giocatori da parte di soggetti diversi dalle società calcistiche, diffusissimi in Sudamerica (secondo la Kpmg il 90% dei giocatori del massimo campionato brasiliano non sarebbero di esclusiva proprietà dei club per cui giocano ), e in alcuni paesi del Vecchio Continente (dal Portogallo alla Spagna, alla Turchia), la Fifa ha deciso nel congresso di San Paolo, di non formalizzare divieti, rimandando alle federazioni il compito di studiare forme di regolarizzazione.

     

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    Una linea "attendista" che si scontra con la volontà della Uefa di Michel Platini di bandire queste realtà che hanno un giro d'affari di 360 milioni di dollari, come rilevato dal Centre de Droit et d'Economie du Sport (Cdes), assorbendo ormai circa il 30% del valore dei trasferimenti internazionali di giocatori.

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