• Dagospia

    UN MILIONE DI CIAO A NETFLIX –  NEL SECONDO TRIMESTRE DELL'ANNO NETFLIX HA PERSO 970 MILA ABBONATI – I MOTIVI DEL CALO SONO DIVERSI: LA DIMINUZIONE DELLA DOMANDA DOPO CHE IL COVID, L'AUMENTO DELLA CONCORRENZA (DISNEY+, APPLE TV), LA SCARSA QUALITÀ DELLE NUOVE PRODUZIONI E ORA ANCHE L'INFLAZIONE CHE SPINGE TUTTI A RIDURRE I CONSUMI – EPPURE IL TITOLO È SCHIZZATO IN ALTO A WALL STREET PERCHÉ LE PREVISIONI ERANO PEGGIORI: PARLAVANO DI DUE MILIONI DI UTENTI IN MENO...


     
    Guarda la fotogallery

    Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”

     

    netflix netflix

    Netflix perde quasi un milione di utenti, ma il suo titolo festeggia in borsa. È uno dei tanti paradossi della forsennata corsa in cui i grandi media digitali competono per il bene più prezioso dell'età contemporanea, ossia il tempo e l'attenzione degli utenti, che assilla i nuovi colossi del settore come Facebook, e i giganti della tradizione come i grandi giornali.

     

    Martedì il leader dello streaming ha annunciato che nel secondo trimestre dell'anno ha perso 970 mila utenti, facendo segnare il primo doppio calo consecutivo della sua storia, dopo i circa 200 mila abbonamenti disdetti da gennaio a marzo.

     

    netflix amazon prime disney plus netflix amazon prime disney plus

    Eppure le sue azioni sono salite del 7,4% nelle contrattazioni "after-hours", e hanno continuato a crescere durante la giornata, perché è andata meglio del previsto: «Stiamo parlando - ha detto il presidente Reed Hastings - della perdita di un milione di utenti invece di due, e quindi la nostra eccitazione è temperata. Perdere un milione e definirlo un successo è dura, ma ci stiamo davvero posizionando bene per il prossimo anno».

     

    I motivi del calo sono diversi e abbastanza noti: la diminuzione della domanda dopo che il Covid ci aveva costretti tutti a casa; la saturazione del mercato Usa; l'aumento della concorrenza, tipo Disney+, Hbo Max e Apple Tv; e ora anche l'inflazione che spinge tutti a ridurre i consumi.

     

    ted sarandos ted sarandos

    Anche i rimedi sono piuttosto chiari: la qualità, come dimostra il fatto che la trasmissione degli ultimi episodi della serie "Stranger Things" ha limitato l'emorragia; la caccia a chi condivide le password, con i primi test per gli abbonamenti condivisi tra più "case"; e l'offerta di un servizio meno costoso dal 2023 a chi accetta di vederlo interrotto dagli spot pubblicitari. A breve si vedrà se tutto ciò basterà ad invertire la tendenza, come prevede Hastings.

     

    Il problema generale che resta è però quello di catturare lo scarso tempo e l'attenzione limitata delle persone, mettendo tutti in competizione con tutti. Facebook ha appena annunciato che ridurrà gli investimenti e gli spazi dati ai servizi News e Bulletin, per privilegiare invece i contenuti video prodotti dai suoi creators, allo scopo di fare la concorrenza a Tik-Tok che le porta via gli utenti più giovani della Gen Z.

     

    PUBBLICITA SU NETFLIX PUBBLICITA SU NETFLIX

    Nello stesso tempo i media più tradizionali come il Los Angeles Times , per bocca del suo direttore Kevin Merida, non fanno mistero di puntare su una diversificazione che include ormai l'intrattenimento, oltre alla pubblicazione delle notizie serie: «Una misura del nostro successo ha spiegato Merida - sarebbe riuscire ad attirare le sottoscrizioni degli utenti che cancellano l'abbonamento a servizi tipo Netflix».

     

    Forse è un'illusione, anche considerando che viene da un media basato nel mercato tra Hollywood e la Silicon Valley, ma dà la dimensione della enorme partita in corso.

     

     

    ARTICOLI CORRELATI

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport