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    “NINO MANFREDI? LO AMAVO COME ATTORE MA NON HA MAI FATTO VERAMENTE IL PADRE” – LUCA MANFREDI PARLA DEL RAPPORTO TORMENTATO CON IL PAPÀ MORTO VENT’ANNI FA: “A CASA NON C’ERA MAI. PRETENDEVA DA NOI FIGLI IL SILENZIO ASSOLUTO. DOVEVAMO STARE ZITTI SENNÒ SI INCAVOLAVA A MORTE. QUANDO LAVORAMMO INSIEME ALLA PUBBLICITÀ LAVAZZA DISSE CHE GLI SKETCH LI SCRIVEVA TUTTI LUI, MA NON ERA VERO. VOLEVA SOLO PRENDERSI TUTTI I MERITI DI QUEL SUCCESSO. L’HO ACCUSATO PER IL SUO ILLIMITATO EGOCENTRISMO E…”


     
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    Estratto dell’articolo di Fulvia Caprara per “la Stampa”

     

    luca manfredi 3 luca manfredi 3

    «Nei confronti di mio padre ho sempre avuto affetto grandissimo, però, certo, il nostro è stato un rapporto difficile, conflittuale». Luca Manfredi non si nasconde dietro le frasi di rito, quel legame nutrito di differenze e distanze lo ha segnato, così oggi da una parte si stupisce e si dispiace perché le nuove generazioni conoscono poco il talento del genitore scomparso, dall'altra ripercorre con memoria intatta la storia di quel legame tormentato. A Taormina, a metà luglio, ha consegnato il Premio Nino Manfredi, giunto alla sua undicesima edizione e quest'anno attribuito a Emanuela Fanelli e a Claudio Bisio.

    nino e luca manfredi nino e luca manfredi

     

    Nonostante tutto ha scelto comunque di fare il regista, quindi di restare in ambito paterno. Come è andata?

    «Avevo deciso di iscrivermi a medicina, mio padre era tutto contento perché già mi vedeva affidato al fratello Dante, mio zio, che era oncologo. Poi è successo che al quarto anno abbia iniziato a frequentare la sala operatoria e abbia cominciato a stare male.

    Partecipavo agli interventi con troppa emotività, mi era capitato di vedere un paziente morire sotto i ferri, e non mi ero ripreso dallo shock. Un giorno sono andato da mio padre e gli ho detto "lascio Medicina"».

     

    Che reazione ebbe?

    luca manfredi 1 luca manfredi 1

    «Gli è preso un colpo. Mi disse "sarai un fallito, la vita non ti darà una seconda opportunità". L'opposto di mia madre Erminia. Ricordo bene la sua reazione, era in camera, stava sistemando un cassetto di calzini e mutande, nemmeno si voltò, mi chiese subito "ah, e che cosa vuoi fare? "».

     

    E lei che fece?

    «Mi sono iscritto allo Ied, mi sono diplomato come tecnico pubblicitario e questa cosa, incredibilmente, ha finito per mettere me e mio padre sulla stessa strada».

     

    In che modo?

    nino manfredi e il figlio luca nino manfredi e il figlio luca

    «Collaboravo con Armando Testa a Torino, facevo la pubblicità Lavazza, ho continuato per 15 anni e così mi sono ritrovato con mio padre, ero io a dirigerlo. Avevo avuto ragione, quando mi aveva dato del fallito gli avevo risposto "non ti preoccupare, a me ci penso io"».

     

    Con l'esperienza Lavazza faceste pace?

    «In effetti no. Con quella pubblicità abbiamo vinto tantissimi premi di categoria, una volta mio padre dichiarò in un'intervista che gli sketch li scriveva tutti lui, ma non era vero, voleva solo prendersi tutti i meriti di quel successo. Quella volta l'ho affrontato, gli ho detto quello che pensavo, l'ho accusato per il suo illimitato egocentrismo».

    nino manfredi al matrimonio del figlio luca con nancy brilli nino manfredi al matrimonio del figlio luca con nancy brilli

     

    […] non abbia mai fatto veramente il padre».

     

    Lo vedeva poco?

    «L'unico modo per vederlo era raggiungerlo sui set dove recitava, ed è lì che ho iniziato ad appassionarmi alla regia, a quel mondo, a questo mestiere».

     

    Com'era a casa Nino Manfredi?

    «Non c'era mai, le poche volte in cui era presente si chiudeva nello studio a sceneggiare, con Age e Scarpelli, con Benvenuti e De Bernardi, e pretendeva da noi figli il silenzio assoluto. Dovevamo stare zitti sennò si incavolava a morte. Ne ho sofferto io, ma anche le mie sorelle. Ho ammirato, adorato, Nino come attore, ma come padre molto meno».

     […]

     

    Com'era suo padre con le sue sorelle Roberta e Giovanna?

    «Mia sorella Roberta ha reagito facendo la ribelle, a 14 anni è scappata per la prima volta di casa, non riconosceva l'autorità paterna, si è fidanzata con Alan Sorrenti, ricorda? Il cantante, quello con le sonorità un po' indiane, allora era ancora sconosciuto, faceva l'impegnato... poi ha fatto i soldi con Figli delle stelle».

    nino manfredi con i figli luca e roberta nino manfredi con i figli luca e roberta

     

    E con Giovanna come è andata?

    «È la più piccola ed è sempre stata la più quadrata, la più introversa. Ha interiorizzato tutto, ha sofferto anche lei per l'assenza di mio padre, ma è andata avanti, non a caso oggi è la socia di Brunello Cucinelli, una grande manager».

     

    Va d'accordo con le sue sorelle?

    «Abbastanza. Ma ci vediamo poco, Giovanna è sempre in giro per il mondo, e con Roberta non ci vediamo spesso... ho avuto problemi di lavoro con suo marito».

     

    Cosa ha imparato da suo padre?

    «La serietà nell'approccio al mestiere, mio padre era uno stakanovista, anche io come lui mi preparo sempre moltissimo, non improvviso nulla. È il più grande insegnamento che mi ha dato».

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