daniele franco
DAGONOTA - Come mai Salvatore Rossi si è dimesso dalla carica di direttore generale di Banca d'Italia? Pare che Visco non l'abbia sostenuto nella riconferma, e che a lui preferisca Fabio Panetta, che è stato riconfermato nel direttorio lo scorso settembre e dunque è blindato. Ora con le dimissioni ha fatto un bello sgarbo al governatore, e salgono le quotazioni per un ritorno a casa di Daniele Franco, che è già stato 30 anni a via Nazionale prima di diventare Ragioniere Generale dello Stato nel 2013. E ovviamente c'è già una ressa di candidati per la Ragioneria…
Colpo di scena nella partita delle riconferme dei vertici di Banca d'Italia. L'attuale direttore generale Salvatore Rossi ha annunciato di non essere disponibile per un secondo mandato. In una lettera inviata ai propri colleghi Rossi avrebbe spiegato di volersi chiamare fuori dalla corsa per una riconferma sia da dg sia da presidente dell'Ivass e per questo lascerà gli incarichi. Il suo mandato era in scadenza il 9 maggio.
salvatore rossi con la moglie
Un addio, spiega Rossi, "dopo quasi 43 anni di un percorso professionale tutto avvenuto all'interno della Banca e poi anche dell'Ivass. - Si legge nella missiva - per assicurare la funzionalità dei due istituti uscirò formalmente solo dopo che sia stato completato l'iter della mia sostituzione e comunque entro il 9 maggio, scadenza naturale del mio mandato". "Sono stati anni per me molto belli e pieni, nonostante le difficoltà e le turbolenze attraversate. - ha aggiunto Rossi - mi sono adoperato per far sì che la banca d'italia mantenesse la sua natura di istituzione al servizio dell'interesse pubblico, ma che cambiasse quando e dove necessariò e 'che l'ivass compiesse la transizione rispetto all'assetto precedente e si rilanciasse all'esterno".
salvatore rossi
Il passo indietro di Rossi si inserisce in un risiko delicato ai vertici di Via Nazionale. Alla fine di gennaio i due vice premier Luigi Di Maio e Matteo Salvini avevano auspicato un ricambio per i ruoli apicali di Bankitalia. Tra i nomi finiti nel mirino del governo c'era quello di Luigi Federico Signorini, vice direttore generale, in scadenza proprio in quei giorni. Alla fine, nonostante le tensioni, come ricostruito da Repubblica alcuni giorni fa, il governo avrebbbe espresso parere favorevole ad una riconferma.
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